Taroccare i dati del Covid

Le regioni hanno paura di finire in zona arancione, il che bloccherebbe parecchie attività. La soluzione scelta? la più semplice: taroccare i dati. Ma per fare un buon tarocco occorre una certa creatività, che non manca certo alla conferenza delle regioni. La richiesta che dà il titolo è “togliere i positivi asintomatici dal numero di casi”. Questo non ha nessun effetto nel posizionamento “colorato” della regione, visto che quel parametro non è più praticamente considerato da mesi; la vera modifica è sul fatto che queste persone non dovrebbero andare più in quarantena e quindi essere pienamente produttive, per la gioia di Confindustria. Ma quella che conta davvero è la seconda richiesta delle regioni: se qualcuno viene ricoverato perché chessò si è rotta una gamba e si scopre che è positivo asintomatico, allora non deve entrare nel conteggio degli ospedalizzati Covid e non deve finire nei reparti attrezzati. Questo sì che cambia le carte in tavola: a parità di letti totali occupati – non è che quelli lì vengano dimessi… – la percentuale di occupazione magicamente si riduce.

Certo, tutto questo potrebbe essere un trucco favoloso per ottenere con le buone o con le cattive quell’immunità di gregge che sembra sempre più un miraggio. (Ve lo dico subito: io sono ragionevolmente certo che andremo avanti a una/due dosi di richiamo l’anno fino a che non troveremo farmaci davvero efficaci, e dopo avremo la vaccinazione annuale per quelli dalla mia età in su come si fa per l’influenza). Paradossalmente per una volta quei novax della Verità hanno ragione: è probabile che attualmente il virus lo diffondano di più i vaccinati per una banalissima questione numerica che sovrasta la loro minore carica virale. Se non fosse per il fatto che anche i vaccinati sono a rischio, seppure molto minore, si potrebbe davvero pensare di fare un “liberi tutti” e vedere se davvero sopravviverebbero solo i più adatti…

il monopolio delle fototessera

Come ho scritto ieri, sono andato a rinnovare la patente, e ho scoperto che in via Ricordi nell’atrio dell’ASL c’è una macchinetta per fare fototessera. Ma non è di questo che voglio parlare. Il punto è che tutte le macchinette paiono essere della Dedem, che si premura di comunicarci che loro sì che fanno le foto “adattate automaticamente”, qualunque cosa ciò significhi. Dedem ha fatto un accordo con il comune di Milano; ha installato macchinette in tutte le sedi dell’anagrafe e oltre alle foto dà un codice con il quale l’impiegato può scaricare la foto direttamente in digitale (cosa che è permessa per le CIE: puoi anche portarti tu una pennetta).

Peccato che per la patente questo non valga. La famigerata macchinetta Dedem mi ha detto “vuoi fare foto per la patente?” e io ho detto di sì. Nelle foto ho un “Codice Fotodigitale”. Ma l’unico modo per ricavare la foto digitale è andare sul sito www.patenteitaliana.it e fare tutte le pratiche da loro. In effetti all’ASL hanno tranquillamente ritagliato una delle foto che avevo, per la serie “viva l’analogico”. Qual è il senso di tutto questo, se non mantenere un monopolio di fatto?

passano gli anni (ma dieci son lunghi)

Oggi faccio la visita medica per il rinnovo della patente, l’ultima a distanza di dieci anni. Ho dovuto così rifare le fototessera, che non mi erano mai servite nel frattempo (per la carta d’identità avevo usato quelle della patente). Lo scanner ha fatto un po’ di falsi colori, ma potete comunque vedere come è passato il tempo…

Facebook Protect: che ci azzecco io?


No, non è un messaggio di phishing. Me lo sono beccato anche entrando nel mio account Facebook. (La prima volta dal browser del furbofono, il testo era assolutamente illeggibile).
Ora, secondo il comunicato stampa ricicciato più o meno ovunque a dicembre l’autenticazione a due fattori (che poi Facebook Protect è fondamentalmente questo) è «pensato per le persone che rischiano di essere prese di mira da hacker malintenzionati, come gli attivisti per i diritti umani, i giornalisti e i funzionari governativi.» Io non faccio parte di nessuna di queste categorie, e soprattutto quando provai a chiedere la famosa spunta blu la risposta che ottenni fu qualcosa del tipo “cazzo vuoi essere verificato, merdaccia”. (Non mi sono stracciato le vesti, ho cercato e non ho nemmeno trovato un post qui sul mio blog). È però anche vero che il testo del messaggio è di un ipocrita incredibile: «Your account has the potential to reach a lot of people» (grassetto mio). Qualunque account Facebook ha il potenziale di raggiungere tanta gente…

Vabbè, fino al 22 gennaio non farò nulla (mamma mia, mi sembra di parlare come un novax :-( ) Quando sarò costretto ad attivare questa autenticazione lo farò, e poi ridurrò ancora di più le mie interazioni, visto che non avrò certo voglia di farmi mandare ogni volta il codice di accesso: vi ricordo che non uso Facebook da mobile. Probabilmente non vedrete più nemmeno questi miei post, dato che sono postati automaticamente e non credo passeranno: se vi interessano, dovrete andare su Twitter o meglio ancora direttamente sul blog. Altrimenti addio…

Quizzino della domenica: Ordinatevi!

A un gruppo di prigionieri viene messo in testa un cappellino rosso oppure blu, con la visiera dietro, in modo che nessuno possa vedere il colore del suo cappellino. Ai prigionieri viene detto di avanzara uno per volta verso il muro e disporsi in fila in modo che tutti i cappellini di un colore siano assieme: il tutto ovviamente senza comunicare in nessun modo e senza scambiarsi di posto una volta posizionati. Come possono riuscirci?



(trovate un aiutino sul mio sito, alla pagina http://xmau.com/quizzini/p558.html; la risposta verrà postata lì il prossimo mercoledì. Problema da Sylvain Lhullier, Il grande libro degli enigmi matematici, pagina 115; immagine da FreeSVG.)

Statistiche dei post per il 2021

Anno Nr.articoli Media caratteri per articolo Caratteri tot per articolo Media commenti Commenti totali
2024 427 1,646 702,834 2.1 882
2023 493 1,641 808,582 2.5 1,245
2022 483 1,333 643,773 3.1 1,476
2021 496 1,374 681,463 3.0 1,477
2020 486 1,583 769,022 3.3 1,590
2019 514 1,395 717,012 2.5 1,275
2018 498 1,373 683,422 3.1 1,539
2017 498 1,398 695,784 3.6 1,792
2016 508 1,333 676,801 4.4 2,247
2015 411 1,513 621,552 4.6 1,872
2014 359 1,494 536,143 4.0 1,449
2013 450 1,324 595,623 4.2 1,889
2012 447 1,414 631,800 4.9 2,189
2011 490 1,457 713,904 6.1 3,002
2010 585 1,261 737,162 5.2 3,016
2009 929 1,364 1,266,525 5.8 5,400
2008 1,070 1,498 1,602,358 5.0 5,369
2007 990 1,225 1,212,164 3.3 3,247
2006 745 1,146 853,112 2.3 1,715
2005 606 995 602,640 1.8 1,095
2004 612 1,010 617,928 1.2 730
2003 521 776 404,143 0.3 174
2002 214 725 155,056 0.0 0
2001 40 680 27,175 0.0 0

Ecco le statistiche delle Notiziole di .mau. per il 2021, sempre grazie al plugin Wpit Blog Stats di Wolly.

I 496 post sono leggermente più di quelli dell’anno passato: in compenso sono stati più corti (invecchiando faccio fatica a scrivere, si vede…) tanto che ho scritto solo 680K. Anche i commenti sono calati, sia in numero che in percentuale: ogni post ha in media 3,0 commenti.

Regimi di verità (libro)

copertina I “regimi di verità” sono i nostri sistemi di credenze. Noi non possiamo vivere senza di loro; tutto quello che possiamo fare è decidere (consciamente o no) quale categoria prendere tra i regimi assoluti (c’è una conoscenza oggettiva ed esistono autorità che danno una risposta certa a ogni domanda), transizionali (la conoscenza può essere variabile, le risposte parziali), indipendenti (le opinioni personali sono valide tanto quanto quelle dell’autorità), contestuali (la conoscenza si ottiene con una co-costruizione).
Andrea Fontana, con una prosa che forse è un po’ pesante ma sicuramente porta esempi molto pratici, prende vari avvenimenti dell’ultimo periodo e mostra come la loro costruzione (la loro “narrazione”, se vogliamo usare una delle parole chiave dello storytelling) segua perfettamente una di queste linee. Ma soprattutto mostra come anche noi nel nostro piccolo facciamo la stessa cosa. Per Fontana questo non è necessariamente un male, perché non esiste un modo sempre migliore degli altri di esprimere qualcosa; quello che conta davvero è essere consci della scelta che facciamo tutte le volte in cui ci presentiamo agli altri nel cosiddetto “social drama” (che non è un dramma, ma appunto una rappresentazione). Social drama che Fontana codifica nelle categorie “il bullo con un destino”, “il diseredato che si riscatta”, “l’eroe dell’eureka”, “il portavoce degli dèi”. Consiglio la lettura a tutti coloro che non vogliono fermarsi alla fruizione passiva del flusso di informazioni che ci attanaglia.

(Andrea Fontana, Regimi di verità : Convivere con leggende e fatti alternativi, Codice 2019, pag. 148, € 17, ISBN 9788875788025)

statistiche del sito per dicembre 2021

Calma piatta. I visitatori unici sono stati 13758, le visite sono leggermente calate a 30140; le pagine accedute sono state solo 83072 con 173833 hit. Sono praticamente sempre sotto le 1000 visite al giorno, con un minimo di 796 sabato 18 dicembre. Ecco la top 5:

  1. Rai Radio 3 Classica e la morte dei palinsesti dettagliati: 357 visite
  2. Quizzino della domenica: chi volete aiutare?: 304 visite
  3. Da che parte gira il disco?: 279 visite
  4. La lotta di Corriere e Repubblica per il giornalismo di qualità: 262 visite
  5. Macché svarione!: 241 visite

Decidete voi se il fatto che siano tutti post del mese significhi qualcosa da parte di Google (che mandava i risultati delle ricerche)…