Archivi annuali: 2018

Il giorno del Pubblico Dominio

Ugo mi ricorda di segnalarvi che domani sarà un gran giorno per la cultura libera: avremo infatti il Public Domain Day. In pratica, a furia di pensare al muro alto alto fino al soffitto da fare al confine con il Messico, il governo americano non si è accorto che per la prima volta dopo vent’anni ci sarà del materiale prodotto negli USA e sotto copyright che entrerà nel pubblico dominio.

La storia è lunga e interessante, potete leggerla su Wikipedia (e dove, sennò?) All’inizio del XIX secolo, gli USA non rispettavano affatto il copyright sulle opere britanniche, che venivano scopiazzate a piacere. Scrittori come Dickens fecero tournée in America anche per rafforzare il proprio diritto a ricevere i soldi per le loro opere. Poi col tempo le cose cambiarono e il copyright si allungò sempre più, fino al Sonny Bono Act del 1998 – noto anche come Mickey Mouse Act – che portò il copyright a 70 anni dopo la morte dell’autore oppure a 95 anni nel caso di opere di “corporate autorship”. Il nomignolo della legge è dovuto al fatto che Disney ha fatto lobbying per salvare le opere di Topolino, che sarebbero state presto nel pubblico dominio. Per il momento mancano ancora cinque anni prima che Steamboat Willie, il primo corto con Topolino, entri nel pubblico dominio; non trattenete il respiro. (Che si possano creare storie con Topolino senza il permesso della Disney è improbabile, visto che il nome è un marchio registrato. Però sarebbe interessante scoprire cosa succederebbe con un’opera derivata).

Insomma, godiamoci per una volta una bella notizia e cerchiamo di non pensare al domani!

Quizzino della domenica: 2019 in cifre

Siete capaci di usare le cifre 2,0,1,9 in questo ordine e ottenere i numeri interi da 0 a 10 per mezzo di operazioni aritmetiche “semplici?” In ordine crescente di complessità potete usare:
(1) le quattro operazioni + × − /, la concatenazione (ottenendo per esempio 201), il meno unario (quello che si mette prima del primo numero), le parentesi;
(2) l’elevazione a potenza ^, la radice quadrata √, il fattoriale !, il punto decimale anche non preceduto da uno 0 (come in .2);
(3) la funzione int() per avere il valore intero ( int(201/9) = 22)


(un aiutino lo trovate sul mio sito, alla pagina http://xmau.com/quizzini/p355.html; la risposta verrà postata lì il prossimo mercoledì. Problema mio.)


_Noi e la matematica_ (libro)

Questo (Laura Catastini, Noi e la matematica: un divertimento a ostacoli, Il Mulino 2017, pag. 224, €15, ISBN 9788815267337, link Amazon) non è un libro sulla matematica. Non è neppure un libro sulla didattica della matematica, anche se ci si avvicina di più. Io lo definirei più un libro di filosofia della didattica della matematica: insomma perché e come si possa fare didattica della matematica tornando alle origini, cioè non tanto spiegare le cose quanto fare entrare i ragazzi nel mondo della matematica. Io sono più legato ai numeri che alla geometria e quindi un po’ più lontano dal suo punto di vista che vede il numero come un corruttore della purezza della geometria, ma comprendo bene il suo amore per la matematica. Per chi matematico non è, direi che l’ultimo capitolo è una lettura obbligata: Catastini spiega qual è a suo parere la vera differenza tra matematica e scienze dure da un lato e le scienze soft dall’altro. No, non sono le formule: l’economia oggigiorno è piena di formule ma continua a non essere una scienza dura. La differenza è che nel primo caso lo scienziato ha bisogno di un distacco dalla materia che studia, mentre nel secondo si ha un suo coinvolgimento. Provate a pensarla così.

Natale senza i tuoi (feed)

In questo periodo il mio blog fa dai 300 ai 400 accessi al giorno durante la settimana, con qualche picco più o meno casuale sopra i 500; un po’ di meno il sabato e la domenica. Non certo grandi numeri, ma io sono di nicchia. A Natale e Santo Stefano gli accessi sono stati esattamente 200 al giorno. (Domenica 23 erano addirittura 199, per dire). Evidentemente la gente sta meno davanti al computer ;-)
(Per la cronaca, già ieri si sono superati di nuovo i 300 accessi)

Salvini e i selfie

Repubblica fa l’articolo sugli etnei che si lamentano perché ieri mattina, dopo il terremoto in Sicilia, il vicePresConsMin ha postato un selfie dove sta mangiando pane e Nutella. Nella mia bolla c’è chi dice che tutta la strategia di Luca Morisi sta andando a gambe all’aria, ricordando anche il fratello del pentito di ‘ndrangheta ucciso la sera prima nonostante fosse sotto protezione (del Viminale) che forse era qualcosa di più importante della colazione del Capitano.

Tecnicamente è ovvio che quel post era stato preparato in anticipo, e può anche darsi che la squadra social di Salvini si sia dimenticata di cancellarlo visti gli eventi, o addirittura che non esista un’emergency room che funzioni in questi casi. Ma io non ne sarei così certo. Tutte queste argute e puntuali analisi partono sempre dal punto di vista di chi vorrebbe Sal***i fuori dai piedi, e parlano a chi è d’accordo con loro. Ma la mia sensazione è che alla stragrande maggioranza dei suoi fan importi un tubo di terremoto e morti di ‘ndrangtheta, e segua calorosamente le colazioni del suo beniamino, ancorché parecchio ingrassato, un po’ come si seguono le telenovelas. Controprova? Non mi pare che nessuno dei marchi commerciali ampiamente citati in queste immagini abbiano fatto alcuna azione – legale o no – per dissociarsi, segno che anche loro ritengono che la pubblicità che ricevono sia più positiva che negativa. Meditate, gente, meditate :-)

Ultimo aggiornamento: 2018-12-27 09:35

_Il Grinch_ (film)

Nuova versione, creata da Illumination, del classico libro del Dr. Seuss, Il Grinch segue abbastanza fedelmente il racconto, a differenza di altre versioni precedenti. Oggettivamente mi sarei aspettato più strizzate d’occhio agli adulti: la storia, a parte le macchine alla Rube Goldberg che il Grinch è bravissimo a creare (no, è sminuente: le macchine funzionano e sono utili), rimane molto a livello infantile senza grandi guizzi o battute: ho giusto apprezzato il momento in cui si mette all’organo e suona All By Myself. Il povero cane Max è felice di essere sfruttato; la piccola Cindy-Lou è troppo buona anche se pestifera, e non sono ben riuscito a capire cosa facesse sua madre.
Il corto dei Minions che precede il film è come sempre fuori di testa.

Automatismi non così precisi

Come sapete, a luglio mi si è staccata la retina e sono stato operato. Ho scritto così all’Avis per segnalare la cosa e sapere se sarei stato sospeso definitivamente come donatore di sangue; la risposta è stata “una volta era così, ma adesso le cose sono cambiate: a un anno dall’operazione le faremo una visita accurata e se non ci saranno problemi potrà tornare a donare”. Tutto bene.

A inizio dicembre mi arriva la mail automatica per ricordarmi che era passato il tempo previsto dall’ultima donazione e che quindi potevo farmi salassare. Vabbè, mi dico, quelle mail arrivano automaticamente contando il tempo passato. Però ieri me ne è arrivata un’altra, tipo quando non rinnovi un abbonamento a una rivista, dove mi si scrive «Non avendo ancora rilevato la Sua presentazione al nostro punto di raccolta, mi permetto di rinnovarLe l’invito nella speranza che possa essere accolto in tempi brevi, dato il difficile periodo nel reperimento di unità di sangue per gli ammalati».

Ora, è chiaro che c’è qualche errore nelle procedure automatiche che non verificano che io sia al momento sospeso dalle donazioni; ma se guardiamo la cosa da un punto di vista social, un reminder di questo tipo non è esattamente quello che ci si aspetterebbe per fidelizzare il donatore, che potrebbe non essersi recato al centro trasfusionale per mille validi motivi diversi. Mi sa che abbiano bisogno di qualche esperto del campo :-)

(Poi lo so che Natale non è il giorno più adatto per questo tipo di messaggi, ma dopo aver smaltito il cenone provate ad andare a donare il sangue anche per me!)

Moltiplicazioni complicate

La settimana scorsa stavo aspettando che il duo in palestra si rivestisse, leggendo il mio libro-da-furbofono. Una signora mi chiede se potevo usare la calcolatrice del telefono, perché lei l’aveva lasciato a casa e doveva verificare se i soldi presi per una festicciola di fine anno fossero giusti. Mentre comincio a cercare l’app nel telefono mi dice “tre e mezzo per diciotto”. Rispondo in automatico “sette per nove, sessantatré” e smetto di cercare l’app.

Ora io sono un caso patologico a parte e potrei fare a mente anche operazioni più complicate. Sono anche d’accordo che 3,5*17 (o un qualunque numero dispari) non sia proprio una passeggiata. Ma qui siamo davvero al minimo sindacale: raddoppio da una parte, dimezzamento dall’altra, tabellina. Siamo messi così male?