Archivi annuali: 2011

_Pixar – 25 anni di animazione_ (libro)

[copertina]Per una rara coincidenza astrale mi è capitata per le mani questa pubblicazione (AA.VV., Pixar – 25 anni di animazione, 24 Ore Cultura 2001, pag. 183, € 39, ISBN 9788866480679), joint venture tra Il Sole – 24 Ore e il PAC (Padiglione di Arte Contemporanea di Milano) sull’omonima mostra là allestita in questo periodo. La mostra è itinerante ed è nata come “20 anni di animazione”; non era mai stata in Italia, ci sono voluti appunto cinque anni perché approdasse da noi, ma almeno abbiamo avuto il vantaggio di un suo aggiornamento.
Pixar è una compagnia di visionari, come saprete bene se vi è capitato di vedere qualche loro film. Quello che magari non immaginate è che anche se il computer recita una parte da padrone nella realizzazione dei disegni la base di partenza continua ad essere il duro lavoro dei disegnatori; e qui – una volta saltate le pagine di introduzione che mi sa siano il dazio da pagare in questi casi – si possono vedere appunto tanti disegni. Ho scoperto l’esistenza dei Color script che non sono gli storyboard ma sono molto più… beh, colorati oltre che completi. Ho scoperto che sono stati fatti dei modelli tridimensionali, probabilmente per poterli filmare sotto varie angolazioni e vedere l’effetto che facevano; mi sono chiesto se certi quadri (quelli di Lou Romano, per dirne uno) sono stati fatti dopo il film, visto lo stile peculiare; e mi sono accorto come il disegno degli Incredibili è diverso da quello di Ratatouille per l’ovvia ragione che devono far ricordare (ai grandi, non certo ai bambini…) qualcosa di ben preciso.
Commento finale: magari il libro non ve lo prendete, ma la mostra può essere interessante!

Ultimo aggiornamento: 2011-12-31 07:00

il cardinale e wikipedia

Ieri Gianni Barbacetto ha scritto un articolo sul Fatto Quotidiano, lamentando come il Vaticano e l’arcidiocesi di Milano fossero intervenuti sulla voce di Wikipedia del cardinale Angelo Scola per eliminare “fatti scomodi”. È stato fatto un accurato controllo su cronologia (quando è stato scritto e cancellato che cosa sulla volce), fonti e fatti; i risultati si possono leggere qui. Consiglio caldamente la lettura, perché ci sono nomi e cognomi.
Per chi ha fretta, un riassunto. Barbacetto scrisse che Scola fu cacciato dal seminario milanese (è stato ordinato a Teramo) per un veto dell’allora rettore del seminario che lo riteneva troppo ciellino e troppo poco presbitero, e la notizia venne debitamente risportata su wikipedia. Negli anni varie persone (financo l’attuale direttore di Civiltà Cattolica, mica susine subsahariane!) cercarono di correggere la voce, partendo dalla banale constatazione che il presunto colpevole divenne rettore solo qualche mese DOPO l’ordinazione di Scola: le modifiche vennero sempre cancellate, e si arrivò anche ad ammonire chi e faceva. Ieri Barbacetto ha tirato di nuovo fuori la cosa, che ha avuto così più pubblicità ed è stata verificata una volta per tutte. Ci sono tante morali da questa storia: eccone alcune.
– non è vero che un’affermazione sia automaticamente vera perché è stata pubblicata su un giornale, o un libro.
– Wikipedia è di un conservatorismo estremo: se c’è un’informazione con un link, è difficilissimo toglierla anche se si hanno le prove della sua falsità, c’è sempre qualuno che pensa di saperne di più.
– i giornalisti dovrebbero ricordarsi che è loro dovere verificare le notizie, ed evitare di autocitarsi come Verità Assoluta.
– più si dà notorietà esterna alle voci di wikipedia, più è facile che vengano scrutinate ed eventualmente corrette: notizia in chiaroscuro, come potete facilmente intuire, legata al fatto che a contribuire sistematcamente all’enciclopedia sono in pochi e non possono essere ovunque
– Può benissimo darsi che Scola sia stato mandato via dal seminario per le sue simpatie cielline: ma non ci sono prove, e quindi il tutto non può avere rilevanza enciclopedica, essendo a oggi niente più di un pettegolezzo.
E voi che ne pensate?

Ultimo aggiornamento: 2011-12-30 13:55

canta!

Tra i millanta regali di Natale ricevuti dai gemelli, ci sono stati due librini con CD raffiguranti una canzone dello Zecchino d’Oro. Popoff l’ho tenuto da parte perché mica me la ricordo, ma 44 gatti è nel mio repertorio, soprattutto dopo un congruo ripasso forzato. Così facevo lo show, mostrando le pagine e intanto cantando. Risultato? Ora Jacopo mi porta il libro e mi intima “canta!”
A parte le prodezze filiali (e ricordando che io sono capace a cantare :-P ) ho improvvisamente notato comt 44 gatti abbia la stessa struttura ritmicadi Lucy in the Sky with Diamonds! La strofa infatti è in 3/4, mentre il ritornello è in un tempo binario (4/4 per i Beatles, qua è una marcia in fila per sei quindi direi un 2/4). La struttura armonica è meno estrema, ma non si può pretendere tutto…

Ultimo aggiornamento: 2011-12-29 11:36

auguri a tutti

Me ne vo per qualche giorno a Chiavari a far respirare ai giovyni un po’ d’aria meno inquinata. Comportatevi bene mentre non ci sono :-)

Ultimo aggiornamento: 2011-12-28 07:00

“non rubavo per me, ma per il partito”

Il calcio è uno di quegli sport che non mi sono mai interessati: credo potrei guardare con più gusto un match di curling. La versione dicembre 2011 dello scandalo calcioscommesse insomma non mi fa né caldo né freddo. Però mi tocca sentire qualcosa, e la mia mente parte subito a cercare le coincidenze. Così se trovo scritto che Doni «ha ammesso di aver “aderito” all’iniziativa illecita delle scommesse “solo per la passione che mi legava alla mia squadra e la speranza di poterla portare all’obiettivo di quella stagione”», subito il pensiero va a Tangentopoli e ai segretari amministrativi (e già è buffo pensare che ci sia un ente che come Humpty Dumpty paga le parole per far dire loro quello che vuole lui, e quindi far diventare un semplice segretario il padre-padrone richiedendo una specificazione per quello che fa il segretario) che appunto non prendevano tangenti per sé, ma solo per il partito. E il parallelo è perfetto, visto che il partito… pardon, la squadra dell’Atalanta si affretta a prendere le distanze dal suo ex-capitano. Ecco, quello che trovo tristemente costante è proprio questo scaricabarile all’italiana, che pervade ormai tutto.

Ultimo aggiornamento: 2011-12-27 22:27

gioco per Santo Stefano: Catalan

Catalan è un gioco di logica, l’ideale per riposarsi dalle fatiche natalizie. Ogni volta che si clicca su un cerchietto con esattamente tre vicini, questi vengono inghiottiti, con un piacevole effetto grafico. Scopo del gioco, dalla grafica davvero minimalista, è rimanere con un unico cerchietto.
(via Passion for Puzzles)

Ultimo aggiornamento: 2011-12-26 07:00

quando il pubblico e il privato si incontrano.

Ricordate la storia del cancello dei giardinetti con catena spezzata, e la relativa risposta del comune che nel miglior burocratese Mi informava «che provvederemo a breve ad inoltrare apposita comunicazione ai soggetti di cui sopra»?
Dall’8 dicembre non mi era più capitato di passare di là, ma stamattina era una bellissima giornata, dovevo tirare un po’ fuori di casa i giovini e quindi mi sono recato coi loro nonni lì. C’era una differenza rispetto a due settimane fa: la catena non c’era più. Inutile aggiungere che il cancello non era chiuso ma solo accostato. Mi spiace solo per la mancanza della catena, perché altrimenti mi sarei divertito a comprare un lucchetto, chiudere il tutto, e lasciare un simpatico cartello con le istruzioni per trovare la chiave.

Ultimo aggiornamento: 2011-12-25 16:43

gioco per Natale: Let It Slide

Non avendo trovato un Let It Snow, vi dovete accontentare di questo Let It Slide, un classico solitario “sposta i pezzi per mettere gli obiettivi al loro posto” con in più la possibilità di vedere quanto si è stati bravi rispetto alla miglior soluzione teorica.
(via Passion for Puzzles)

Ultimo aggiornamento: 2011-12-25 07:00