(non so quanti leggeranno questo scambio… il post “ufficiale” è sul Post, qui tengo solo le copie)

Che il libro di testo corrispondente abbia un esercizio simile è naturalmente importante per due ragioni. La prima è che i ragazzi sanno già cosa viene loro chiesto – i miei gemelli hanno Wikimath, quindi per loro questo era arabo. La seconda è che appunto ci potrebbero essere risposte diverse se si scegliessero categorizzazioni diverse. Questo di per sé non è un male, anzi: però è un tipo di lavoro che deve essere guidato dall’insegnante, che appunto spiegherà che non si può dare una definizione solo con quattro esempi e controesempi, ma ci vuole parecchio di più.

È però anche vero che in fin dei conti la matematica è andata spesso avanti con l’equivalente di ronzaleppi e cicopanti: i primi esempi che mi vengono in mente sono gli inizi dell’analisi matematica a dello studio delle serie infinite. Quindi non sarebbe così grave “sbagliare definizione”. Ma come scrivevi, anche questo richiede comunque un lavoro maieutico da parte dell’insegnante, che nei compiti delle vacanze non può esserci.

Poi ci sono libri molto peggiori: la prossima settimana racconterò di quello che è toccato in sorte a Jacopo…