Dunque la derivata seconda è positiva [Pillole]
Come forse avete già letto, Mario Calabresi è stato rimosso da direttore di Repubblica. Lui l’ha annunciato con un tweet nel quale tra le altre cose afferma che «la discesa delle copie si è dimezzata: era al 14 ora è sotto il 7».
Non è questo il luogo per entrare nel merito della crisi dell’editoria: mi limito a segnalare dal punto di vista matematico che Calabresi ha scritto che la derivata seconda del numero di copie vendute è positiva, il che per l’appunto può essere interessante matematicamente ma non porta a chissà quale risultato anche solo nel breve termine. In pratica, poteva usare direttamente la frase sulla derivata seconda e far credere ai diversamente matematici di avere ottenuto un risultato eclatante…
Per la cronaca, limitarsi alla derivata seconda è da dilettanti. Una decina di anni fa raccontai di come Nixon arrivò a usare una derivata terza, affermando che “il tasso di crescita dell’inflazione si stava riducendo”.
Aggiornamento: per gli amanti della matematica, ricordo che dire “c’è stata una variazione del tot%” significa che abbiamo una funzione f() misurata in due punti A e B, e la differenza tra i valori di f(B) e f(A) è il tot%. Avere due dati percentuali implica generalmente l’avere tre punti A, B, C; per tre punti passa una sola equazione di secondo grado la quale ha una derivata seconda che è una costante diversa da zero. Nel nostro caso la costante è positiva, quindi con un salto nel vuoto ho assunto che la funzione abbia una derivata seconda positiva. In realtà chiunque abbia fatto anche solo un minimo di analisi numerica calcolare l’andamento di una funzione avendo a disposizione tre punti è impossibile, e tutto quello che possiamo dire è che il coefficiente di grado maggiore dell’equazione a differenze finite corrispondente è positivo, il che non significa nulla: ma volete mettere?
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