Paul, il terrore degli allibratori
Non so se Roberto Giacobbo abbia già pensato di fare una puntata di Voyager su di lui; certo è che dopo l’ennesima corretta predizione, con la Spagna che ha fatto fuori la Germania nelle semifinali della Coppa del Mondo di calcio 2010, il polpo Paul è diventato un divo del paranormale praticamente ovunque – salvo forse in patria, dove i tifosi non avranno digerito l’ultima sua scelta. Cerchiamo però di capire se effettivamente le sue sono delle prodezze oppure no: magari ne vedremo delle belle.
Inizio con una storia non direttamente collegata a questa, ma che dovrebbe far capire di cosa stiamo parlando. Supponete di aver ricevuto una mail che vi prediceva il risultato di una partita delle eliminatorie, con la richiesta di non divulgare il fatto. Il risultato effettivamente si avvera; qualche giorno dopo vi arriva una nuova mail con un nuovo pronostico, anch’esso poi avveratosi, e così via per sei partite complessive; alcuni dei risultati erano tra l’altro piuttosto improbabili. Prima della semifinale, però, arriva una mail diversa, che vi chiede cento euro per il pronostico. Pensando che in fin dei conti potete farvi un po’ di soldini con una scommessa, pagate volentieri. Avete fatto bene? Probabilmente no.
Immaginiamo infatti che qualcuno abbia inviato la prima email a 64000 persone, predicendo in metà dei casi la vittoria di una squadra e nell’altra metà quella degli avversari – tralasciamo il pareggio, ma la logica è la stessa. La seconda email è stata inviata solo ai 32000 a cui il risultato era stato correttamente prognosticato, sempre con una divisione a metà tra i due possibili vincitori; andando avanti così a dimezzare le mail resteranno 1000 persone a cui inviare la richiesta di soldi; costoro non sanno nulla degli altri 63000, e quindi sono portate a credere che le previsioni abbiano sicuramente un fondamento.
Ma – mi direte – qui la cosa è ben diversa! Di Paul ce n’è uno solo, e le sue previsioni sono pubbliche! Sì, ma. Innanzitutto, se non sbaglio, è solo dalla fase ad eliminazione che si sente parlare di lui; quindi non si possono considerare “validi” i suoi pronostici nella fase eliminatoria, per la stessa ragione di cui sopra. Detto in altre parole, se avesse sbagliato prima non ne avremmo sentito parlare ora. Indovinare tre partite su tre non è banalissimo, ma una probabilità del 12,5% non è poi così bassa da gridare al miracolo.
Aggiungo un’altra considerazione: si sente dire che l’unico suo errore è stato nella finale degli Europei 2008, dove previde la vittoria dei tedeschi che furono invece sconfitti dalla Spagna, anche se secondo Wikipedia la percentuale di risultati corretti fu dell’80%. Però da un lato non si parla di quanti pronostici gli avessero fatto tentare (qua – in tedesco – c’è il massimo che io sia riuscito a trovare al riguardo) e dall’altro proprio il fatto che abbia commesso un errore ci fa capire che siamo noi a dare alle scelte di edibilità di Paul un valore che non hanno, cancellando i risultati sbagliati e ricordandoci solo di quelli giusti.
La morale? Stare a vedere i pronostici del polpo è divertente, proprio come era divertente vedere il buonanima di Maurizio Mosca con il suo pendolino; non cercate però di tirare dentro la matematica per dare una patina di importanza alle sue scelte!
(ah: se la cosa vi interessa c’è anche questo articolo sulla BBC)
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