gente che odia

Mi dicono che le pagine dove si parla di Camilleri in fin di vita siano piene di messaggi di insulti allo scrittore, colpevole di avere osato parlare male dell’attuale governo e che quindi sarebbe stato colpito dalla giustizia divina, o cose del genere. (Ah: devo confessare che mi capitò di leggere un libro di Camilleri prima che diventasse famoso e non mi disse nulla. Inutile aggiungere che non ho visto nemmeno un minuto delle varie fiction televisive)

Non sono andato a vedere, ma non ho nessun problema a credere che quei messaggi ci siano eccome. D’altra parte, l’unica differenza rispetto alla generazione precedente è che ora questa gente non si vergogna più di dire queste cose fuori dalla sua cerchia di amici: considerando però che tanto non è che Camilleri vivrà o morrà a seconda di quello che scrivono, continuo a pensare che la miglior risposta sia il silenzio. Meglio ancora non perdere nemmeno tempo a leggerli.

(ps: immagino che se a Matteo Salvini venisse un coccolone ci sarebbero messaggi esattamente dello stesso tenore, anche se ovviamente scritti da altre persone. Quello che ho scritto sopra vale pari pari)

Satispay, cassieri e sconti

Ieri pomeriggio sono passato all’Esselunga per prendere due cose. Chiedo il totale, la cassiera mi dice “12 euro e 75”, replico “pago con Satispay” e digito la somma. Niente. Riprovo: niente. Per non perdere tempo, tiro fuori il bancomat, lo appoggio al terminale, pago senza problemi… e scopro che lo scontrino era di 11,75 euro. Questo perché avevo un euro di “sconto facile” su una bottiglia di vino, sconto che almeno nello scontrino era indicato dopo il totale.
La cassiera ha spergiurato che a lei veniva indicato 12,75. In effetti avrei dei dubbi su questo :-), anche se non sono certezze proprio perché lo sconto era indicato in maniera diversa dal solito. L’unica cosa buona è che per l’appunto Satispay non ha accettato il pagamento errato: peccato solo che il messaggio di errore non sia arrivato se non una mezz’oretta dopo, e soprattutto che non aggiunga qualcosa tipo “hai cercato di pagare 12,75 ma ti era stato chiesto di meno” (il viceversa funziona, mi è capitato di pagare tutto il denaro allocato e dare il resto con il bancomat)

L’affaire North Face, spiegato bene

Forse avete sentito che il mese scorso la società di abbigliamento The North Face, per mezzo della società di pubblicità Leo Burnett Tailor Made, ha inserito su Wikimedia Commons immagini con il suo logo e poi ha fatto un video per gloriarsi di come è stata brava, mostrando come le voci sui luoghi relativi avevano il logo The North Face, “il tutto in collaborazione con Wikipedia e senza pagare un centesimo”. Dopo la pubblicazione del video, le immagini sono state immediatamente tolte dagli amministratori di Commons e The North Face ha pubblicato un messaggio di scuse (pelose, probabilmente; ci sono voci che anche la campagna contro l’azienda fosse stata prevista, seguendo il famoso motto “bene o male, l’importante è che si parli di noi”. Ma non è di questo che volevo parlarvi, bensì di cosa è stato fatto al riguardo su Wikipedia (in inglese).

Slate ha pubblicato un articolo (ben fatto) al riguardo. Il punto di partenza è molto semplice: la voce sull’azienda deve o no riportare quanto successo? La discussione tra i contributori in en.wiki è stata molto articolata, perché c’erano punti di vista molto diversi e tutti di per sé sensati. Da un lato, non si riteneva bello parlare di qualcosa che ha riguardato Wikipedia dentro Wikipedia stessa; c’erano inoltre dubbi su quello che nel gergo wikipediano è detto “recentismo” (Wikipedia è un’enciclopedia, non un giornale: ha senso parlare di cose che magari tra dieci anni avranno ben poca rilevanza?); e ovviamente non si voleva usare l’enciclopedia come rappresaglia, per quanto questo sia stato il primo pensiero di molti. D’altra parte questo affaire ha avuto molta risonanza nei più importanti media in lingua inglese, e ha portato molto più traffico dell’usuale sulla voce dell’azienda. Alla fine si è trovata una soluzione di compromesso, legata anche al fatto che la voce sull’azienda era piuttosto breve, essendo al tempo composta di sole sedici brevi frasi; una trattazione troppo lunga non sarebbe per nulla stata equilibrata. Si sono così aggiunte solo due frasi su quanto successo, cercando di restare il più possibile aderenti ai fatti senza aggiungere opinioni.

Personalmente trovo adeguata la soluzione adottata: avrei forse accorciato ancora di più il testo non indicando le scuse ma lasciandole solo tra le fonti, ma apprezzo il fatto che non sia stata creata una sottovoce apposta come capita fin troppo spesso. E soprattuto apprezzo che la soluzione sia stata scelta in breve tempo e con il consenso dei contributori, il che mostra che nonostante tutto il concetto iniziale da cui Wikipedia è partita funziona ancora. E in Italia? Il risultato è un po’ diverso. Mentre sto scrivendo, la voce The North Face contiene una frase asettica su quanto successo; però il suo peso relativo è molto alto perché il testo totale è ridotto. Credo però non si potesse fare molto meglio, data la nostra “potenza di fuoco” molto minore…

Quizzino della domenica: trova il massimo

Visto che il problema precedente è stato ritenuto troppo semplice, proviamo con questo, che è stato proposto ai ragazzi australiani tra gli 11 e i 15 anni… Anzi, questa versione è addirittura semplificata.
Se a, b, c, d sono numeri interi positivi la cui somma è 62, qual è il valore massimo di ab + bc + cd?


(un aiutino lo trovate sul mio sito, alla pagina http://xmau.com/quizzini/p389.html; la risposta verrà postata lì il prossimo mercoledì. Problema tratto da Mind Your Decisions.)

_The Ultimate Mathematical Challenge_ (libro)

Problemi matematici per un anno (bisestile, ce ne sono 366). Ecco cosa trovate in questo libro (The UK Mathematical Trust, The Ultimate Mathematical Challenge HarperCollins 2018, pag. 320, Lst 10,99, ISBN 9780008316402, link Amazon): tutti i problemi sono tratti dalle gare matematiche per gli studenti britannici delle scuole superiori. D’accordo, io non sono il metro migliore per giudicare la complessità dei problemi: posso però dire che ho risolto a mente buona parte della prima metà dei problemi, e ho cominciato a perdermi solo verso la fine. Possiamo insomma dire che i problemi sono alla portata di chi ama questi giochi, e il prezzo davvero economico secondo me è un plus per l’acquisto del libro!

Chiusura pomeridiana della biblioteca Zara

Io non vado molto spesso nella biblioteca di zona. La ragione è cemplice: in genere uso MLOL per prendere in prestito ebook. Ma non sempre trovo quello che mi interessa in formato elettronico, quindi ogni tanto mi capita di prenotare (da pc) qualche libro in prestito interbibliotecario e passare fisicamente a ritirarlo. È quello che ho fatto a inizio settimana: arrivando poi mercoledì sera, ho scoperto che da fine giugno a inizio settembre la biblioteca avrà tre brevi chiusure, e fin qui nulla di male, ma che negli altri giorni sarà aperta solo al mattino, e non tre mattine e tre pomeriggi come adesso.
Il motivo, secondo la bibliotecaria, è che l’edificio è troppo caldo e nei pomeriggi non si sopravvive, il che è abbastanza vero; resta il fatto che diventa ben difficile passare di là per chi il mattino lavora. Possibile che non si sia trovata una soluzione un po’ migliore?

“L’interno del ministro”

Da qualche giorno seguo la pagina Facebook L’interno del ministro (https://www.facebook.com/internodelministro per chi legge questo post da Faccialibro). Non so per quanto durerà: ogni tanto comincia a esserci qualche leggera caduta di stile. Ma per il momento le considerazioni dell’anonimo autore sono per pochi – io almeno non riesco sempre a recuperare tutti i riferimenti – ma sicuramente esilaranti. Inutile dire che non guardo i commenti, come del resto ci insegna una minima frequentazione della rete. Diciamo che tra le pagine parodistiche questa svetta: mi chiedo solo se riuscirà a sopravvivere alla difficoltà di non ripetersi e soprattutto alle truppe cammellate di segnalatori, anche se forse ci vuole innanzitutto qualcuno che se ne accorga :-)

Non proprio cassette di sicurezza

Credo di non essere il solo a pensare che la proposta salviniana di tassare i soldi nelle cassette di sicurezza sia un semplice ballon d’essai. Non credo proprio che si possa obbligare qualcuno ad aprire le proprie cassette. Però qualcosa da recuperare lo si trova molto facilmente. Ricordate Amato e il sei per mille prelevato forzosamente dai nostri conti correnti (e mai restituito, ovvio)? Ecco. Io comincio ad avere paura, anche e soprattutto perché ho il sospetto che nemmeno una misura di quel tipo scalfirebbe più di tanto il consenso del Capitano.