È il terzo giorno (lavorativo) di fila di crollo delle borse. Evidentemente la storia dei dazi non è stata presa bene da nessuno, checché ne dica Trump: saranno anche in tanti a chiamarlo, e continuerà a dire che tutto questo è solo momentaneo (ed è anche possibile che qualcuno in famiglia abbia giocato al ribasso in Borsa), ma sono in pochi a crederci.
Sono anche spuntati due video con Larry King (uno del 1987 e un altro del 1989) dove si vede che l’allora palazzinaro aveva le stesse idee di oggi, e allora come oggi non pare riuscire a comprendere che anche se metti un 100% di dazi al Vietnam costerà comunque meno produrre una maglietta là rispetto agli USA (e il costo maggiore verrà scaricato sui consumatori), ma soprattutto che gli USA non sono autosufficienti come materie prime e c’è chi le ha ed è molto più bravo a regolare il commercio.
La mia domanda è “sopravviverà Trump a tutto questo?” Non tanto per i voti popolari. Siamo seri: le interviste a suoi elettori pentiti che piangono “ma io non pensavo che sarebbe successo questo” contano meno di zero, perché su cento milioni di votanti è facilissimo trovarne qualcuno che dica la qualunque. Insomma, io non mi aspetto un grosso crollo nella percentuale di votanti: è vero che nel sistema americano bastano piccoli spostamenti in stati chiave per rovesciare la situazione, ma è anche vero che i democratici non sembrano avere idee chiare sul da farsi. Quelli che contano sono i soliti GAFAM, da Cook e Zuckerberg arrivando persino a Musk, che evidentemente pensava di riuscire a gestire Trump come un burattinaio ma non ha tenuto conto del fatto che il presidente, oltre che incattivito, sembra avere sempre più episodi di demenza senile che si estrinsecano in delirio di onnipotenza (e recupero delle vecchie idee, che evidentemente gli sono restate in testa)
Ultimo aggiornamento: 2025-04-07 12:12