Archivi annuali: 2021

Quizzino della domenica: impacchettare quadrati

Qual è il metodo più efficiente (che cioè lascia meno spazio vuoto) per impacchettare sei quadrati di lato unitario: metterne quattro più due in un semicerchio come nella parte di sinistra della figura, o fare una scaletta all’interno di un quarto di cerchio, come nella parte destra?


[quadrati impacchettati]
(trovate un aiutino sul mio sito, alla pagina https://xmau.com/quizzini/p536.html; la risposta verrà postata lì il prossimo mercoledì. Problema di Catriona Agg.)


Big Data, Big Dupe (libro)

Come contraltare a Caos quotidiano che aveva tessuto le lodi della non-strtutturazione ho preso questo libretto (Stephen Few, Big Data, Big Dupe : A Little Book About a Big Bunch of Nonsense, Analytics Pr 2018, pag. 84, € 13,20, ISBN 9781938377105) che ha una tesi completamente diversa: i Big Data non sono altro che l’abbindolamento che ci fa chi vende hardware e servizi di rete. Per amor di completezza, Few con i dati ci lavora; la sua tesi però – esposta in capitoli dai titoli esplicativi “Big Data, Big Whoop”, “Big Data, Big Confusion”, “Big Data, Big Illusion”, “Big Data, Big Ruse”, “Big Data, Big Distraction”, “Big Data, Big Regression”, è che in realtà non c’è nulla di davvero nuovo, nemmeno la grandezza relativa dei dati in questione; quello di cui abbiamo bisogno è avere persone in grado di comprendere i dati, e non credere che le macchine possano fare tutto da sole. Quello che funziona in realtà non sono i Big Data, ma per esempio il machine learning. Generalmente io sono d’accordo con Fry, anche se non arrivo alle sue posizioni talebane di un movimento Slow Data. D’altra parte, il penultimo capitolo “Big Data, Big Brother” dimostra che questi dati vengono usati eccome…

Ultimo aggiornamento: 2021-09-22 22:14

Rocchetto di filo


Ci ho perso un po’ per capire che il “rocchetto di filo” sarebbe un thread.
Non sono ancora riuscito a capire come mai – a parte la traduzione creativa – Twitter abbia deciso di mettermi l’intefaccia in italiano, visto che lavoro con Windows in inglese…

Ultimo aggiornamento: 2021-08-06 10:32

Poste Italiane e l’occultamento dei pacchetti


Prima o poi scriverò qualcosa su come è cambiato il mercato dei pacchetti dalla Cina dopo che dal primo luglio è obbligatorio pagare l’IVA anche per i colli sotto i 22 (o 23, non ricordo mai) euro. Per il momento la storia è un po’ diversa.

A fine giugno, quindi prima delle nuove disposizioni, ho acquistato dagli USA un libro usato. Da quelle parti c’è un interessante mercato secondario: se una biblioteca vede che un libro non è stato richiesto per un certo periodo di tempo, se ne disfa e lo cede all’equivalente statunitense dei remainders. Considerando che i miei interessi sono tipicamente di nicchia, sono decenni che sfrutto il sistema per recuperare libri a volte con un grande risparmio rispetto al prezzo di copertina (questo libro mi è costato 4,93€ comprese le spese di spedizione…) e a volte addirittura introvabili. Devo tipicamente aspettare un mesetto, ma non è chissà quale problema.

Ad ogni modo il 30 giugno parte l’ordine; l’8 luglio il libro viene spedito, come si vede dal tracking, e il 13 luglio arriva in Olanda, dove viene smistato due giorni dopo (il 15 luglio). Dopo i cinque giorni di viaggio intercontinentale, passano undici giorni prima che si riesca a fare la tratta europea; immagino che sia stato portato in bicicletta. Altri due giorni di smistamento, e arriviamo al 28 luglio, mercoledì. Bene, anzi male: dopo una settimana abbondante il libro non mi è arrivato. E non vivo in un paesino sperduto nella Barbagia, ma a Milano.

La domanda che mi faccio da anni è se quesoto è un banale problema di incapacità di gestione da parte delle poste italiane, oppure è una scelta ben specifica. La mia sensazione a pelle, corroborata da quello che succede con i pieghi di libri – un modo economico per spedire: un pacchetto fino a 2 kg costa 1,28 euro, confrontatelo con l’euro e 10 di una cartolina… – è che la risposta sia la seconda.

Ultimo aggiornamento: 2021-08-06 11:46

Antonio Pennacchi

Non ho nessuna intenzione di parlare delle idee politiche di Antonio Pennacchi, morto l’altroieri. Ho sempre trovato il concetto di “fasciocomunismo” qualcosa di insensato. Non posso nemmeno parlare del Pennacchi che scriveva narrativa: confesso di non avere mai letto Canale Mussolini. Però un suo libro l’ho letto: Fascio e martello, che racconta dei luoghi fondati dal fascismo in tutta Italia (ce ne sono quasi 150, da città come Latina a borghi di due o tre case). E vi assicuro che anche se tecnicamente è un saggio si legge come fosse un romanzo, il che significa che sapeva scrivere davvero bene. Ecco perché mi dispiace la sua morte.

Ultimo aggiornamento: 2021-08-05 09:53

Green Pass e musei

Non solo i ristoranti vedono una fronda contro l’obbligo di presentare il Green Pass per potere entrare. Come potete leggere su Facebook, l’annuncio del Museo Egizio che richiederà il Green Pass ha suscitato un vespaio, con le ormai ubique tifoserie che si insultano tra di loro, lamentandosi contestualmente di essere insultate.

Sono curioso di sapere quanti di coloro che fanno sprezzantemente sapere urbi et orbi che loro non metteranno più piede al museo (non che potrebbero farlo…) ci fossero andati negli ultimi anni. Ma soprattutto mi chiedo perché mai ci siano persone che si lamentino con il Museo Egizio che si limita ad applicare una legge senza aggiungere nessun commento. Avrei capito un’invettiva contro un governo Mengele che impedisce alla gente di acculturarsi se non accetta di diventare cavia di un esperimento genico (sic), ma così mi viene solo da sorridere tristemente.

Statistiche del sito per luglio 2021

Il mio sito è sparito dai radar di Google. È l’unico motivo che può spiegare i dati di luglio: i visitatori unici sono stati 12171 per 37651 visite; le pagine accedute sono state 93950 con 191387 hit. In realtà solo l’11, il 24 e il 31 sono sceso sotto le 1000 visite. Però per esempio solo 218 hit per il post su eupnoico mi fa pensare appunto a una sparizione :-(
Ecco comunque la Top 5, tutta di post del mese: anzi, due di essi sono dell’ultima settimana.

  1. Vaccini e disinformazione: 305 visite
  2. L’altra Italia reale: 274 visite
  3. Figli di papà: 257 visite
  4. Gli amiconi di Confindustria: 239 visite
  5. Armiamoci e vaccinatevi: 236 visite

Dimostrazione geometrica dell’irrazionalità di √2, nonostante sia su un blog di appoggio, è il post più visto del mese, con 436 accessi. Fuori dai blog, Romanaccio regge, con 895 accessi.

Ultimo aggiornamento: 2021-09-07 15:14

Giuseppe De Donno, Wikipedia e i Poteri Forti

Un suicidio è sempre qualcosa di terribile, e non avrei avuto nessuna intenzione di parlare del povero Giuseppe De Donno. Lo faccio perché quello che sta succedendo in questi giorni è davvero preoccupante. Che nel paesino di montagna dove sono stato nei giorni scorsi qualcuno avesse attaccato al muro di cinta di una casa una sua eulogia è strano ma non certo preoccupante. Quello che sta succedendo con Wikipedia lo è di più.

Domenica sull’account di Wikimedia Italia (che non c’entra nulla con la gestione di Wikipedia, ma continua a essere contattato per la qualunque) mi è arrivata una mail che diceva (in inglese…) “Recurring Donation to be stopped IMMEDIATELY”. È abbastanza comune che qualcuno ci dica che non ci manderà più soldi perché “noi” abbiamo cancellato qualche voce, e io almeno non ho il coraggio di dire che a noi di quei soldi non arriva neppure un centesimo e che comunque non siamo stati noi a cancellare alcunché. Come forse avete intuito, la voce in questione era quella su De Donno. Lunedì mattina la situazione stava degenerando, con gente su Facebook che scriveva cose tipo “Noi con Trump – 🇮🇹 UN “APPLAUSO” A WIKIPEDIA CHE HA CANCELLATO LA PAGINA DI DE DONNO 🇺🇸 È UNA VERGOGNA. ha CANCELLATO la pagina del Dott. De Donno. Altro che “enciclopedia libera”. Fate girare sto schifo. Non cancelleranno la memoria di chi non può essere dimenticato. “; “Bastardi fino al midollo…..ma pagherete Tutto!!!!!!!”; “chi ha in mano il potere non paga mai le sue misfatte”.

Ho allora dato un’occhiata a cosa stava succedendo. In effetti era stata impedita la creazione da parte di utenti non registrati, ma nella giornata precedente c’erano stati vari tentativi di creare una voce, tutti cancellati da un qualche sysop di Wikipedia. Ma le cose interessanti erano due. Innanzitutto, tutto era cominciato sabato 31 luglio – notate che la notizia della morte del medico è del 28. Prima c’erano state due cancellazioni, una del 2012 su un omonimo e una del 2018 di testo “Ciao sono [nome e cognome omessi, ma che non c’entrano nulla con De Donno]”. Detto in altri termini, a nessuno era mai venuto in mente di scrivere di De Donno prima della sua morte: anzi c’erano voluti ancora tre giorni prima che qualcuno pensasse “parliamo di lui su Wikipedia”. Questo nonostante qualcuno avesse commentato il 1. agosto “Perché cancellate l’esistenza di un Medico come il dr De Donno? Fino a qualche giorno fa c’era la sua biografia, bibliografia, scoperte, storia !”. Dilatazione dei tempi, evidentemente.

Ma ancora più interessante è il fatto che i testi cancellati erano di due tipi: o informazioni assolutamente inutili come – cito verbatim il testo completo – “Inventore della cura anticovid al plasma. Trovato morto nella sua abitazione.” oppure testi copincollati dall’Ansa o da Repubblica. Insomma, incapacità totale di distinguere Wikipedia da Facebook: l’enciclopedia è vista come un altro tipo di social network. Quando poi ieri mattina un utente registrato ha scritto la voce in modo corretto, evitando di violare il copyright e cercando informazioni da varie fonti – come i risultati dei trial clinici che purtroppo mostrano come il plasma iperimmune non dia risultati pratici nel curare il covid – si va da commenti come «Chiaramente la pagina sul medico è riapparsa modificata, sminuendone il profilo» a «la pagina del dott. De Donno su Wikipedia è “improvvisamente” riapparsa come per magia!, da «WIKIPEDIA SFREGIA DE DONNO PRIMA DEL FUNERALE» (il maiuscolo è loro) a «De Donno ucciso una seconda volta e questo è accaduto nel mondo virtuale». (Questi sono i primi articoli che ho trovato con una ricerca “De Donno”+”Wikipedia”, non prendetelo come un controllo puntuale)

Credo nella buona fede di molti di coloro che si stanno lamentando con Wikipedia, anche se non metterei comunque la mano sul fuoco per almeno due degli autori degli articoli citati sopra. Ma questa non è affatto una bella notizia. Prendendo a prestito il loro lessico, i Poteri Forti impediscono alla gente di usare il cervello e comprendere i testi che leggono quando sono appena più complicati di una serie di slogan. Nessuno mi toglie però dalla testa che tutta o quasi questa gente sia eterodiretta: leggere il tweet di Diego Fusaro citato sopra mi fa per esempio venire qualche dubbio al riguardo, mentre testi come quello qui sotto mi aiutano solo a ricordare che ripetere a pappagallo le solite quattro cose è uno sport comune.

PS: Ho letto lo studio dei ricercatori della Johns Hopkins University che afferma che se gli USA non avessero smesso di usare il plasma ci sarebbero potuti essere 29000 morti in meno negli USA. Mettiamola in questo modo: con i dati mostrati nell’articolo, l’unica possibilità pratica per ottenere quel risultato è che le sacche di plasma irradino qualcosa che cura anche chi non riceve quel plasma ma passava da quelle parti. Se non ci credete, guardate i numeri della Figura 1, poi fate un po’ di conti su quanti pazienti possono essere stati curati e quale era stata la differenza nel numero di morti in quel periodo.

Ultimo aggiornamento: 2021-08-03 11:30