Non so quanta matematica si ripassi così
Il libro di compiti per le vacanze di Jacopo (sempre prima media) è “Tu conti”. Rispetto a quello di Cecilia di cui ho già parlato, il livello mi pare molto più basso. Non parlo di scelte che io trovo semplicemente poco precise, come dire “Il filo dell’alta tensione compreso tra i due tralicci è un esempio di segmento” (nella figura a fianco erano almeno piuttosto tesi, e non puoi certo parlare di catenaria a un dodicenne) e “Gli astrofisici hanno stimato l’età del nostro sistema solare in 4.571.000.000 anni” (mi ricorda la barzelletta del custode del museo che dice ai visitatori che un reperto ha un’età di 100 milioni e 12 anni), che sono peccati veniali. Tra le pagine che ho letto ci sono però due errori davvero gravi.
Il primo problema riguarda il minimo comune multiplo e parla di tre amici che vanno a vedere la fase finale dei mondiali di calcio ogni tot anni: Paul ogni otto anni, Luis ogni dodici… e Angelo ogni sei anni. Il tutto con l’elenco delle varie edizioni dei mondiali, che si tengono ogni quattro anni come sanno praticamente tutti. Mi chiedo cosa facesse davvero Angelo quando diceva di andare a vedere le gare in un anno in cui non si giocava; e mi chiedo cosa potesse fare un ragazzino che leggendo il titolo della pagina (“Matematica e realtà”) e non essendo così bravo in matematica non si metteva a calcolare immediatamente il mcm ma segnava sulla pagina le edizioni dei mondiali seguite dai tre amici.
Il secondo problema è ancora peggio. Bisogna risolvere un problema dove l’angolo α misura 35° e l’angolo β è il suo triplo. D’accordo, gli angoli supplementari sono proposti solo nella pagina successiva: non avrei insomma fatto obiezioni se l’angolo α fosse stato di 45°, anche se tecnicamente non sarebbe servito specificare la relazione con β. Ma così un ragazzo appena sveglio fa la somma di tutti e quattro gli angoli e scopre che un angolo giro misura 280 gradi, evidentemente a causa di tagli del budget.
Ok, devo confessare che il mio io dodicenne non si sarebbe accorto di nulla e avrebbe macinato numeri per ricavare una soluzione formalmente corretta ma fuori dal mondo. Ma a parte il fatto che non vedo perché le nuove generazioni non possano essere più intelligenti di me, resta un punto di base. Non so se gli agganci con “il mondo reale” siano richiesti dalle linee guida ministeriali o sono una scelta di autori ed editore; ma se ci sono devono essere fatti bene.
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