Le discese ardite e le risalite
Innanzitutto un applauso a Phastidio.net, che è stato il primo – e a quanto ne so io l’unico – a segnalare la cosa. Perché mentre nel caso delle intercettazioni il modo migliore per non farle conoscere è creare una legge ad hoc, nel caso dell’economia ci si può permettere il lusso di spiattellare numeri su numeri e nascondere perfettamente cosa sta effettivamente capitando. Stavolta il punto dolente su cui buona parte dell’italico giornalismo si è accartocciato è l’incredibile (in tutti i sensi…) crescita della produzione industriale ad aprile 2010.
Giovedì scorso è stata pubblicata la stima Istat rivista per il PIL nel primo trimestre (cresciuto dello 0,4%, leggermente meno di quanto si pensasse) e quella della produzione industriale nell’aprile 2010. L’indice destagionalizzato relativo (quello che cioè cerca di eliminare le fluttuazioni dovute ai diversi giorni lavorativi dei vari mesi e il fatto che per esempio ad agosto in Italia non si lavora) ha segnato un aumento dell’1% rispetto a marzo e un aumento tendenziale del 7,8% rispetto all’aprile 2009. Cos’è un aumento tendenziale? Una percentuale di crescita, quindi un dato in relazione a un valore di partenza. Un aumento tendenziale del 3% partendo da una base di 100 unità, ad esempio, è molto meglio di un aumento tendenziale del 10% partendo da una base di 20 unità; nel primo caso abbiamo tre unità in più, nel secondo solo 2. E come ricorderete il 2009 fu disastroso per la nostra produzione industriale, con picchi (tendenziali) del 25% in meno rispetto all’anno precedente. Phastidio.net mette un link ai dati Istat e mostra come il valore per aprile 2010 sia 85.7, calcolato su una media di 100 per il 2005. Ad aprile 2009 tale valore era in effetti 79.5, e quindi c’è stata una risalita; ma ad aprile 2008 era 106.7, prima della picchiata causa crisi. Insomma è numericamente vero che l’incremento di aprile è il più alto dal dicembre 2000, ma non è esattamente una cosa di cui vantarsi. E che fanno i nostri giornali?
Il Corriere della Sera tace, e quindi non sbaglia. Il Giornale e Il Sole-24 Ore, con un’inconsueta comunanza a meno di una virgola persa dai primi, iniziano entrambi l’articolo con «Cresce la produzione industriale, ai massimi da fine 2000» (Come abbiamo visto, siamo un bel po’ sotto i massimi, stiamo solo crescendo più di prima aiutati dal fatto che avevamo toccato il fondo). Però non è una questione di affiliazioni politiche, visto che la snumerazione da noi è assolutamente bipartitica.
Repubblica infatti già nel titolo dell’articolo esulta: «Produzione industriale, aprile boom»; il massimo è però raggiunto della Stampa, che nel titolo del suo articolo ci dice «Ma l’industria vola al top dal 2000». Purtroppo mi sa che il top della disinformazione numerica non sia ancora stato raggiunto; chissà quale sarà la prossima topica.
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