Quizzino della domenica: tris monosegno

Xenia e Osvaldo hanno così apprezzato il quizzino precedente da voler provare a giocare a tris usando un solo tipo di segno. Xenia sta per cominciare, quando Osvaldo la ferma: “Non puoi scegliere la casella al centro! Qualunque mossa io faccia, tu farai un tris!” Xenia concorda, e quindi le regole del gioco vengono modificate vietando al primo giocatore di cominciare con la casella centrale. Chi vincerà? Sapete trovare una strategia esplicita?


(un aiutino lo trovate sul mio sito, alla pagina http://xmau.com/quizzini/p416.html; la risposta verrà postata lì il prossimo mercoledì. Problema mio)

_How Round Is a Cube?_ (libro)

Buona parte delle 34 “esperienze” trattate in questo libro (James Tanton, How Round Is a Cube?, AMS 2019, pag. 262, € 29,99, ISBN 9781470451158 ) mi erano ignote: e dire che in fin dei conti di matematica ricreativa ne conosco abbastanza. Questo per dirvi che il testo è sicuramente un must per chi si diletta di questi temi, oltre che per gli insegnanti che volessero ogni tanto fare qualcosa di diverso a scuola. Tanton tipicamente comincia i capitoli con alcuni problemi e poi passa a preparare l’armamentario matematico necessario per arrivare alla soluzione, lasciando delle sfide finali che ammetto di non avere affrontato… per l’ottima ragione che le soluzioni non ci sono, e in certi casi non sono nemmeno certo esistano. Libro altamente consigliato per chiunque voglia vedere un po’ di matematica seria ma non seriosa.

“Questo testimonia che la droga fa male, sempre e comunque”

Matteo Salvini, intervistato da Fanpage riguardo alla condanna in primo grado di due carabinieri per l’omicidio preterintenzionale di Stefano Cucchi, ha pronunciato queste precise parole: «Questo testimonia che la droga fa male, sempre e comunque»; un modo semplicemente un po’ più imbellettato di dire “Cucchi era un drogato, e quindi se l’è cercata”. (È anche riuscito a dire di essere «Vicinissimo alla famiglia», immagino nel senso di “poveretti, non deve essere stato facile per voi convivere con un drogato”).

Questo discorso, assimilabile a quelli di chi ti ferma ai banchetti chiedendoti se sei contro la droga, è una schifezza unica, e lo è ancora di più perché il senatore Salvini sa perfettamente che è quello che vogliono sentire i suoi elettori, anziché rispondere alle domande dell’intervistatore (o dire “No comment”). Io sono un illuso e continuo a pensare che un parlamentare dovrebbe essere migliore dei suoi elettori…

Fini intenditori di fumetti

Da buon ex normalista, ho deciso di comprarmi Speciale Normale di Leo Ortolani. Non appena ha visto che c’erano dei fumetti, Jacopo mi ha subito fregato il fascicolo, anche se non so quanto ha capito della storia. Ma quello che mi ha stupito di più è che alla fine mi ha detto “Ma è stato disegnato da quello che fa Rat-Man?”. Ora, il tratto di Ortolani è inconfondibile, d’accordo. Ma sono certo che a casa mia non sia mai passato un albo di Rat-Man. Dove diavolo li ha visti?

Carnevale della matematica #134: GOTO MaddMaths!!

“Comunicare o non comunicare, questo è il problema”… anzi è il tema dell’edizione numero 134 del Carnevale della Matematica, ospitato da MaddMaths! che per l’occasione sfodera anche una macchina del tempo :-) I matematofobi dovrebbero essere più felici, perché per comunicare di matematica non si parla di teoremi e cose simili. Insomma, dategli una chance!

Il declino del servizio clienti Amazon

questa sarebbe Amazon ChoiceLa scorsa settimana ho acquistato da Amazon una confezione di quattro chiavette USB da 64GB, per portarmi avanti col lavoro. Lunedì mi arrivano e mi metto a testarle. Le prime tre non danno problemi, la quarta sì. A questo punto cerco di capire cosa fare, e contatto il servizio clienti Amazon. Risponde la signora Amira dall’Egitto (se avessi voluto, il risponditore automatico mi segnalava che avrei potuto far passare la chiamata a un operatore che risponde dall’Unione Europea, ma oggettivamente a me la cosa cambia poco) e scopro che (a) non posso farmi cambiare la singola chiavetta, e questo può anche essere comprensibile, e (b) non posso nemmeno farmi sostituire l’intera confezione: devo renderla e mi verrà riaccreditato il costo. Questo perché il prodotto non è venduto da Amazon ma solo spedito da loro, mi è stato detto.
A parte il costo di tutto il giro dei corrieri che io non pago direttamente ma indirettamente, quello che mi dà più fastidio è che – come vedete dall’immagine – quelle chiavette sono una Amazon’s Choice, e le avevo scelte proprio per quella ragione. Una volta il servizio clienti di Amazon era sin troppo attento al cliente, ma ho la spiacevole sensazione che stia peggiorando notevolmente, risultando del tutto ingessato. E visto che sto aspettando due tablet anch’essi “Amazon’s choice” per i gemelli, non sono mica così tranquillo…

Titolisti vil razza dannata – reprise

Ieri è stata pubblicata sul Giornale un’inchiesta riguardo a Wikipedia. (Che io sappia, non c’è un link, dovete fidarvi), con interviste al vostro affezionato titolare e a Frieda. Il testo dell’intervista riporta correttamente le nostre affermazioni, ve lo anticipo subito: il titolo no, come già successo altrove. Non mi lamento tanto della frase “L’enciclopedia del mondo è già vecchia”, dove la scelta del termine è ovviamente legata al punto di vista del quotidiano, ma al catenaccio che dice “Calano gli autori – l’aggiornamento dei testi è più lento e meno frequente”. Le statistiche di Wikipedia sono pubbliche. Nella figura vedete quella relativa agli editor attivi, mentre per le pagine modificate potete andare qui. È indubbio che dal 2013 al 2014 c’è stato un calo di contributori; ma da lì in poi il loro numero è rimasto costante, con fluttuazioni legate al mese dell’anno. Possiamo dire che il numero è “stagnante” come nel testo (di nuovo: la scelta dei termini non è mai neutra, ma non ho il diritto di sindacare) ma non certo in calo. Lo stesso per le modifiche: un matematico rompipalle come me può affermare che avere un numero stabile di modifiche e un numero crescente di pagine significa che si fanno meno modifiche per singola voce, ma lì si entra in un terreno più complicato, perché ci sono voci che naturalmente richiedono sempre meno modifiche man mano che si assestano. Quello che continuo a chiedermi è che cosa ci guadagnano i titolisti a scrivere qualcosa che poi viene smentito nel corpo dell’articolo…

Ah, il catenaccio termina con “L’utopia del sapere cooperativo è entrata in crisi” che è tecnicamente corretto ma un po’ fuori contesto; ha più senso unito alla mia frase “siamo una riserva indiana”. In pratica, la Rete di trent’anni fa non esiste più, e si viaggia verso l’individualismo e la ricerca affannosa di like personali; da qui la crisi del sapere cooperativo, che però è da misurarsi rispetto al totale degli utenti e non nei numeri assoluti che per l’appunto restano costanti. Riconosco però che questo concetto non si può certo riassumere in poche parole, quindi non mi preoccupo più di tanto!

È ufficiale: non so l’inglese

La mia grande azienda ci invita molto caldamente – “obiettivo di fruizione”, per la precisione – a fare almeno 15 ore di corso d’inglese entro fine anno. Lo fa con una piattaforma che a quanto pare non va d’accordo con Firefox, quindi da casa non posso accederci e dall’ufficio sono costretto ad aprire Internet Explorer. Vabbè, stamattina ho fatto il test di livello, attività che secondo la mail “ti impegnerà non più di un’ora”. Ci ho messo un’ora e quattro minuti, nonostante terminassi le varie pagine ben prima del timeout: lo sapete, sono uno che si scoccia a fare sempre le stesse cose.

Bene: mi è stato consigliato un corso C1, il che significa che il mio livello percepito è B2… nonostante il test non mi chiedesse di parlare, cosa che per me (e per chi mi ascolta…) è notoriamente tragica. Vado a nascondermi.