“Cantiere”

Ero convinto di averlo scritto qua sulle notiziole, ma non ho trovato il post. Ad ogni modo, l’anno scorso un negozietto di cornici in fondo a via Vespucci era stato rilevato e rimesso a posto per tirare fuori l’ennesimo posto dove mangiare, denominato con grande sfoggio di fantasia “Cornici”.
Il locale è durato una sola stagione, e quest’inverno è rimasto chiuso… fino a quando la scorsa settimana è riaperto – bloccando quasi del tutto il passaggio con i tavolini fuori – e con un nuovo nome: “Cantiere”, comprensivo di virgolette. In effetti è proprio davanti al cantiere di un nuovo palazzone che stanno costruendo tra via Vespucci e via Marco Polo: mi chiedo solo se pensano che tanto anche stavolta il locale chiuderà prima che completino il palazzo :-)

Libero (ma non dal reggiseno)

L’altro giorno Libero è riuscito a scrivere un articolo dall’inequivocabile titolo “Sea Watch, Carola Rackete senza reggiseno in Procura: sfrontatezza senza limiti, il dettaglio sfuggito a molti” e con incipit “Sfrontatezza politica e sfrontatezza personale.”. Cosa è successo? La capitana della Sea Watch 3 si è denudata in pubblico? Macché. Aveva semplicemente una maglietta sotto la quale non portava reggiseno.

Ammetto di non avere idea della comodità o meno di quell’indumento, ma mi pare anche che indossarlo o meno sia una scelta della signora. La maglietta in questione era comunque accollata, quindi non c’era proprio nulla da vedere… se non evidentemente per l’ignoto articolista di Libero. Io non ho partecipato alla colletta per acquistare una Sea Watch 4, ma se serve posso contribuire all’acquisto di qualche paio di “occhiali a raggi X” dalla Same Govj…

Il blocco turco a Wikipedia e la Corte europea dei diritti dell’uomo

Come spero ricordiate, da più di due anni non è possibile accedere a una qualunque edizione di Wikipedia dalla Turchia. Il motivo è semplice: erano state scritte cose che non piacevano. Lo scorso maggio la Wikimedia Foundation ha presentato un ricorso alla Corte Europea dei diritti dell’uomo. Bene: in tempi assolutamente rapidi per la Corte (che spesso anzi decide di non avere giurisdizione…) il 5 giugno scorso il ricorso è stato messo in corsia privilegiata e il 5 luglio la Corte ha mandato una richiesta di informazioni alla Turchia, che ha ora tempo fino a fine ottobre per le controdeduzioni. Maggiori informazioni sul sito WMF.

Non so se ci saranno risultati pratici, ma almeno è un segnale che qualcuno pensa ai problemi della censura.

Il Pirellino e i famigerati lavori urgenti

Stamattina stavo pedalando bel bello per andare in ufficio e mi sono trovato una coda all’incrocio con via Confalonieri. Boh, mi sono detto. Arrivato in via Sassetti ho capito il perché: da sabato scorso viale Melchiorre Gioia è stato transennato nel pezzo sotto l’ex palazzo del Comune (per i non milanesi: il viale passa sotto il palazzo)

Che si dovessero fare i lavori per la bonifica dell’amianto era cosa nota: anzi i lavori in questione si sarebbero dovuti eseguire l’anno scorso, ma furono bloccati e rimandati dopo solo un giorno, non è ben chiaro il perché. L’anno scorso però la notizia era nota da almeno un mese, compresi i percorsi alternativi: stavolta è stata segnalata il giorno stesso (che poi era un sabato, quindi per esempio io non ne sapevo proprio nulla). Essendo io notoriamente una malelingua, mi chiedo se il tutto dipenda dal fatto che il Comune era finalmente riuscito a vendere il palazzo a Coima e quelli gli han fatto notare che l’affare sarebbe saltato se avessero ancora trovato dell’amianto…

Quizzino della domenica: quasi sempre mentitore

Epimenide mente sempre, tranne in uno specifico giorno della settimana nel quale dice la verità. In tre giorni consecutivi Epimenide ha pronunciato le seguenti frasi:
[Giorno 1] Io mento di lunedì e martedì.
[Giorno 2] Oggi è giovedì, sabato o domenica.
[Giorno 3] Io mento di mercoledì e venerdì.
Qual è il giorno della settimana in cui dice la verità?



(un aiutino lo trovate sul mio sito, alla pagina http://xmau.com/quizzini/p394.html; la risposta verrà postata lì il prossimo mercoledì. Problema tratto da Mind Your Decisions.)


_Problemi, algoritmi e coding_ (libro)

La collana “Chiavi di lettura” di Zanichelli presenta libri smilzi che però danno un’idea di base del tema che trattano. In questo caso (Pierluigi Crescenzi e Linda Pagli, Problemi, algoritmi e coding, Zanichelli 2017, pag. 192, € 12,30, ISBN 9788808320889, link Amazon) il tema sono gli algoritmi, non tanto dal punto di vista delle loro implicazioni nella nostra vita quanto in quella più semplice di capire come funziona il pensiero algoritmico (classico, anche se l’ultimo capitolo è dedicato al deep learning). Devo però dire che il risultato mi pare meno riuscito che in altri volumi della collana. In effetti il primo capitolo, “Gli ingredienti di base”, assomiglia a quello che io mi sarei aspettato; gli altri capitoli però prendono esempi reali, definiscono un problema semplificato che però dia comunque l’idea di cosa serva in prima battuta per risolverli, e poi partono con pseudocodice a livello anche piuttosto basso. Se uno ha già delle conoscenze informatiche non fa molta fatica a seguire il flusso delle spiegazioni – e dei programmi; ma probabilmente queste persone non hanno nemmeno bisogno di un libro come questo. Anche le considerazioni sulla complessità degli algoritmi, pur spiegate correttamente, mi paiono difficili da capire per chi è digiuno di tali temi. Insomma, non garantisco che sia utile come testo introduttivo.

Il legno non è per sempre. Anzi.

Nel quadro dei lunghissimi lavori per il pezzo di pista ciclabile intorno a Piazza della Repubblica – ho persino scoperto che sono stati cofinanziati dall’Unione Europea… – c’è un punto in cui per attraversare i binari del tram si è scelto di non asfaltare ma mettere delle assi di legno, sia nella parte ciclabile che nell’attraversamento pedonale. Occhei, lì ci sono quattro binari e la cosa era stata fatta solo per due, ma magari si è pensato a un proof-of-concept.

Il guaio è che in pochi mesi la dimostrazione è stata rovinata: evidentemente, anche se non ci sono autoveicoli e mezzi pesanti, il legno lasciato così a sé non regge. Che si è fatto allora? Come si può vedere nella foto, dove mancano le assi si è buttato alla bell’e meglio un po’ di catrame. Mi chiedo solo il perché di una scelta (iniziale) simile: era stata esplicitata nella richiesta di fondi comunitari?

Un giorno in tribunale (parte 2)

Ricordate che a maggio ero andato in tribunale dal giudice del lavoro per una causa contro la mia azienda? Bene, oggi c’è stata la seconda udienza con sentenza: abbiamo vinto, e quindi dovranno ridarci i dieci euro al mese che ci avevano ingiustamente tolti, oltre agli arretrati vari. Occhei, di per sé l’azienda può andare in appello: ma il fatto che l’avvocato della parte avversa non fosse presente e avesse mandato una giovane collega che alla domanda del giudice “avete altro da dichiarare?” si è rimessa a quanto indicato nella memoria scritta mi fa pensare che la storia terminerà qua.

Aggiungo solo una cosa. Il consenso generale di noi lavoratori è che l’introduzione dell’elemento retributivo separato sia nato come ballon d’essai per essere usato molto più pesantemente in futuro, partendo dal principio che per un euro o due al mese (quello che stavo in pratica perdendo) non si sarebbe mosso nessuno. Questo è stato uno dei casi in cui far parte di un sindacato è servito, perché abbiamo potuto fare una causa di gruppo e arrivare a ottenere il risultato.