Archivi annuali: 2020

Problemi di connessione OTA?

L’altra sera do un’occhiata alla sveglia, uno di quei modelli Lidl che si connette automaticamente Over The Air con Francoforte per restare sincronizzata, e noto che invece che le 10 di sera indica le 5 del mattino (di un mese e due giorni fa). La reimposto manualmente, e scopro che in effetti anche l’anno non è corretto, ma segna… il 2083.

A parte congratularmi con chi ha pensato uno standard pensato per durare quasi un secolo, mi chiedo come mai lo standard in questione non ha pensato a fare una codifica un po’ più robusta del segnale per verificare localmente di avere ricevuto correttamente i dati…

Ultimo aggiornamento: 2020-12-17 09:21

sempre sul mancato lockdown

Vorrei fare una precisazione sulla mia lamentazione di domenica scorsa. È ovvio che tutte le persone in giro ne avevano pieno diritto. (Non avevano diritto di camminare con la mascherina abbassata, ma quella è una storia collaterale). Il punto è un po’ diverso. Io non mi aspetto che l’italiano medio – ma nemmeno il tedesco medio, se per questo – pensi alle conseguenze delle sue azioni e quindi agisca per ridurre il rischio globale. Pertanto mi aspetto che sia il legislatore a fare in modo che l’italiano medio sia costretto a farlo, esattamente come Angela Merkel ha fatto in modo che il tedesco medio lo faccia. Non si vuole farlo? Si ritiene preferibile avere qualche morto in più ma salvare lo shopping natalizio? Nema problema. Basta appunto dirlo chiaramente e non lamentarsi dopo.

Ultimo aggiornamento: 2020-12-16 13:20

Le tante vite dell’archivio storico della Stampa


Tra le tante vittime che la fine di Adobe Flash sta mietendo, c’è anche l’archivio storico della Stampa. Il sito, che conteneva tutti i numeri del quotidiano dal 1867 al 2005, aveva infatti un’interfaccia Flash, e da oggi non è “disponibile a causa di prolungate attività di manutenzione.” Di per sé le pagine erano state distribuite in formato JPEG; ma il problema, come aveva scritto Mario Tedeschini Lalli, era che non si capiva bene chi stia effettivamente gestendo il sito, tra fallimenti vari degli enti preposti.

Ieri sulla Stampa è apparso un articolo più o meno rassicurante: la regione Piemonte si è assunta l’onere di far rifare l’interfaccia al CSI, e in due mesi si dovrebbe tornare ad avere a disposizione l’archivio. Perché dico “più o meno rassicurante”? Semplice: perché c’è scritto che l’archivio «sarà aggiornato con le ultime versioni degli applicativi di lettura e protetto con nuovi sistemi antintrusione» (grassetto mio). Perché servono sistemi antintrusione? Non ne ho la più pallida idea, come non ho idea se il CSI userà software libero o un’interfaccia proprietaria per la visualizzazione, se il materiale sarà conforme agli standard aperti internazionali – il che permetterebbe di rientrare nelle collezioni di Europeana con gli altri significativi progetti europei, pur se Europeana non è molto considerata dal nostro ministro Franceschini. Spero inoltre che l’interfaccia sarà accessibie e l’OCR, quando presente, sarà disponibile ai non vedenti. Insomma tutte le cose che oramai ci si aspetta da un archivo di questa importanza.

Quello che però so è che fortunatamente le scansioni delle singole pagine dei giornali sono state rilasciate secondo una licenza Creative Commons, per la precisione la CC-by-nc-nd-it 2.5 che permette l’uso non commerciale e senza creare opere derivate indicando l’autore originale. Questo significa che per esempio non possono stare su Wikipedia, dove tutto il materiale può anche essere riusato commercialmente; ma che possono essere salvati da qualcun altro. Ecco dunque che gli amici di Internet Archive hanno scaricato l’archivio – è quasi un TB – e stanno lentamente mettendolo a disposizione. Tra l’altro vedo un vantaggio: a questo punto sarà possibile anche migliorare manualmente i risultati dell’OCR, che vi assicuro essere problematico con copie di cento e più anni fa. Un lavoro costosissimo, ma che potrà essere man mano fatto da chi è interessato a qualche articolo specifico. Non è una cosa bellissima?

Aggiornamento: (16 dicembre) È ora presente su Internet Archive anche la collezione relativa.

Ultimo aggiornamento: 2020-12-16 11:44

Carnevale della matematica #145

“becchetta tra i cespugli”
(Poesia gaussiana)

logo-carnevale_matematica
Benvenuti all’edizione numero 145 del Carnevale della Matematica! Il tema, tanto per vedere come l’avreste trattato, è “lettere”. Tanto lo sappiamo tutti che in matematica ci sono lettere di tutti i tipi, no?

Ecco poi la cellula melodica fornitaci come ogni mese da Dioniso, che la definisce un po’ più inconsueta:

In effetti, anche se ben nascosto, troviamo un tritono…

Numericamente parlando, il 145 non ci dice molto. Però è un numero pentagonale, è la somma di due quadrati consecutivi (8²+9²) ma soprattutto è un numero di Leyland. No, non c’entra la defunta casa automobistica britannica. I numeri di Leyland sono quelli della forma xy + yx, con x e y interi positivi. In effetti 145 = 81+64, cioè 34+43. Inoltre 145 = 1!+4!+5!, e pertanto è un fattorione in base 10. Questa effettivamente non è una proprietà banale: a parte i banali 1 e 2, l’unico altro fattorione in base 10 è 40585.

Cominciamo con un video… in inglese. Adam Atkinson ha partecipato al prequel on line di G4G14 con un video dove racconta come ha scoperto che in Italia nessuno parla dei numeri misti. Non sapete cosa siano i numeri misti? Nessun problema, guardate il video e scoprirete tutto. Ah, già che parliamo di video: nell’ambito del Mese della Scienza promosso dalle biblioteche modenesi, Roberto Zanasi e il vostro affezionato tenutario hanno fatto una diretta Facebook dal titolo “Chi ha paura della matematica?”, diretta tenutasi opportunamente di venerdì 13. Chi se la fosse persa può rivederci su YouTube.

A proposito di Roberto Zanasi, la sua idea di “lettere” consiste soprattutto di punti e linee. Qual è la capacità di un canale che trasmette con la codifica Morse? Quanta informazione passa? Qui viene finalmente fatto il calcolo e fornito un numerino. No, non lo spiego a parole.

Chi si è ringalluzzito a sentire parlare di “lettere” sono stati i Rudi Mat(h)ematici, il trio più logorroico della matematica divulgativa italiana. In effetti questo mese capitano ben due compleanni, e si sa che i compleanni dei Rudi sono un tripudio di lettere se non proprio letteratura!
Il primo compleanno è “19 Novembre 1901 – Buon compleanno, Nina!”, ed è dedicato a Nina Bari (sembra un nome italianissimo, forse è il caso di specificare anche il patronimico “Karlovna”). Il titolo originale era “Radici”, e parla di genealogie, ovviamente finendo con il parlare anche del Mathematical Genealogy Project. Uno dei rari compleanni scritti a quattro mani, in cui la prima stesura è stata scritta da Alice.
Poi si va a caccia di pulci: per la serie “Quick&Dirty” hanno spedito in rete proprio questo “Pulci” in cui il GC si diverte a fare le pulci a qualcun altro.
Il problema di Novembre (627) – Improbabili lezioni private”, che fa ovviamente parte della serie istituzionale dei post di soluzione ai problemi pubblicati su “Le Scienze” di carta, ha alzato un mezzo vespaio, con frequentisti e bayesiani che ancora discutono. Così imparano a parlare dei fondamentali del Calcolo delle Probabilità.
Infine, il preannunciato secondo compleanno: si intitola “8 Dicembre 1919 – Buon compleanno Julia!”, e parla di Julia Robinson. Il titolo originale era “Rivendicazioni” (toh, guarda le coincidenze: due compleanni dedicati a donne, entrambi con titolo composto da una sola parola che inizia per “R”), ed è indubbiamente in tema, questo davvero, con il carnevale: uno spreco spettacolare di lettere, un giro preso alla lontanissima che parte dalle Olimpiadi di Città del Messico del 1968, gira in Australia, torna negli USA di Martin Luther King, si perde nelle trame di Star Trek, svicola sulla crisi cubana e sulle elezioni presidenziali americane, prima di riuscire a parlare della matematica americana e del suo figlioccio russo. I Rudi scommettono che la percentuale di lettori che arrivano fino alla fine oscilli tra l’uno e il due percento. Fate voi.

Annalisa Santi ha pensato che il tema “Lettere” sia perfetto per parlare di un piccolo ma affascinante libretto “L’arte della matematica”, un epistolario, che sicuramente affascina e impegna per la profondità e la complessità dei temi toccati, in cui si contrappongono, ma con grande affetto, il pensiero da matematico di André Weil e quello filosofico di sua sorella Simone Weil; un confronto che si incentra sull’antica questione della commensurabilità/incommensurabilità fra grandezze, tema centrale della matematica greca, dibattito che caratterizza ancora oggi la matematica. Da Matetango, L’arte della matematica…lettere tra Simone e André Weil

Leonardo Petrillo ha invece persino esagerato: niente lettere, ma addirittura simboli. Parla infatti di un interessante cifrario: il Cifrario Dorabella, scritto nientemeno che dal noto compositore inglese Edward Elgar nel 1897. Il post si potrebbe dunque definire come un piccolo viaggio a cavallo tra matematica, musica e crittografia.

Paolo Alessandrini ha scelto di scrivere un post dedicato a una lettera: X, “Il post con il titolo più breve di tutta la storia (tra pochi giorni decennale) di Mr. Palomar”. Nel post si accenna ad alcune delle teorie proposte per spiegare la scelta della lettera X per indicare l’incognita in matematica.

Per quanto riguarda MaddMaths!, loro giocano facile perché sono in tanti. Ma ci saranno anche lettere? Decidete voi.
Questo mese è uscita la biografia a fumetti di Vito Volterra, La funzione del mondo – una storia di Vito Volterra. Scritta da Alessandro Bilotta e disegnata da Dario Grillotti, la storia a fumetti nasce dalla collaborazione tra Feltrinelli Comics, la collana di fumetti di Feltrinelli Editore diretta da Tito Faraci, e Cnr Edizioni, la casa editrice del Consiglio Nazionale delle Ricerche. C’è anche una recensione di Sandra Lucente e un’intervista con il nipote omonimo Vito Volterra.
È uscito Archimede 3/2020. L’emergenza Covid continua, ma intanto la scuola ricomincia. Ed è quindi il momento giusto per cercare di fornire del materiale didatticamente utilizzabile sulla modellistica matematica delle epidemie, uno dei principali strumenti di comprensione dell’evoluzione del contagio. A questo tema è dedicato l’articolo di Stefano Daniele Sarti che apre questo numero che può essere utile come punto di partenza per una discussione in classe negli ultimi anni delle superiori. Segue un breve intermezzo ludico di Luca Granieri sulle “magiche” proprietà del numero nove. Infine un contributo di Giulia Lisarelli e Federica Poli basato su un percorso laboratoriale sulla divisione nella scuola secondaria di primo grado. Tra le rubriche tornano le strane storie matematiche di Pietro Di Martino e Anna Baccaglini-Frank, che con Damiana Sforzi indagano su alcune misconcezioni degli studenti rispetto alla nozione di numero razionale. Infine il fumetto di questo numero, “Quandòttoto” dell’autrice bolognese Sara Menetti, autrice anche del disegno di copertina, è dedicato ai primi passi matematici nel bambino, partendo da un’esperienza personale.
Chiunque si occupi di matematica a livello professionale sa quanto sia problematico scrivere le formule in modo leggibile e al tempo stesso semplice per chi le scrive. Per anni il LaTeX è stato lo standard per questo tipo di testi. Ora esiste un’alternativa che si chiama TeXmacs. Ne parla Massimiliano Gubinelli in TeXmacs e l’arte della scrittura matematica.
L’uscita dei risultati della rilevazione internazionale TIMSS 2019 fornisce lo spunto anche per discutere, più in generale, di come questi risultati possono essere letti. Riflessioni ad alta voce di Pietro Di Martino
Un’intervista a Daniela Paolotti, ricercatrice della Fondazione ISI di Torino, che si occupa di analizzare dati epidemiologici raccolti in modi non tradizionali generati direttamente dalla popolazione generale invece che dalle autorità sanitarie: Capire il Covid attraverso i dati della rete.
Si affaccia alla ribalta una giovane matematica Raffaella Mulas, che oltre a lavorare all’Alan Turing Institut, propone degli scatenati video divulgativi. Ecco l’intervista a cura di Chiara de Fabritiis e i primi due episodi della video-rubrica di Raffaella, La matematica danzante: Episodio 1: Il Teorema della palla pelosa e La sfera selvaggia di Alexander – La matematica danzante, Episodio 2.
Matematica e Cultura – Recensione di “Imagine Math 7” Se a marzo 2019 vi siete persi il convegno Imagine Math 7 all’interno della Venice Conference Mathematics and Culture, se siete matematici o pittori, se siete maghi o banchieri, ballerini o giornalisti, filosofi o esattori delle tasse, musicisti o inventori, in pensione o ancora bambini, comuni mortali o meglio ancora immortali, insomma chiunque voi siate, potete ritrovare ogni minuto perso – e anche di più – nel libro nato da questo convegno, edito da Michele Emmer e Marco Abate e pubblicato dalla Springer. Lo recensisce Raffaella Mulas.
Alberto Saracco ci propone i video della serie “Un matematico prestato alla Disney“, in cui fa divulgazione della matematica traendo spunto da storie di paperi e topi. Questo mese ci sono Un matematico prestato alla Disney 26 – I conti alla rovescia – Cos’èla matematica?; Un matematico prestato alla Disney 27 – Da Paperopoli a Lillehammer – L’area; Un matematico prestato alla Disney 28 – Speciale Natale – Il principe delle nebbie – Tutorial fiocchi di neve.
Marco Menale continua la sua rubrica “La lente matematica” con due post: Matematica e democrazia: storia di un paradosso e Gestire le risorse.
Gabriele Carelli discute se la legge di Benford si applica alleelezioni presidenziali americane.
Continua il Dialogo sui numeri primi di Alessandro Zaccagnini: Giornata ottava, nella quale si discutono i problemi aperti sui numeri primi,
E non dimentichiamo i Mathematical Graffiti di Stefano Pisani! Mathematical Graffiti #5 – George Dantzig e… i compiti a casa,

Per quanto mi riguarda, sul Post ho scritto Non usate a sproposito la legge di Benford a proposito di presunti brogli nelle elezioni statunitensi (no, almeno gli esempi fatti non provano nulla) e due recensioni: Homo di Pietro Greco, che sfata la vulgata secondo cui l’arte è completamente scorrelata dalla scienza (anche se continuo ad avere qualche dubbio sulla letteratura…) e La funzione del mondo, fumetto di Alessandro Bilotta e Dario Grillotti sulla vita di Vito Volterra. Entrambi i libri sono consigliati! Sulle Notiziole trovate i quizzini della domenica: Quattro operazioniTirare drittoCrittosomma latinaDa uno a seiLa filosofia della matematica del ‘900 di Ettore Casari, un rapido compendio delle varie correnti di pensiero; Intelligenza artificiale di Stefano Quintarelli et al, che però non è che mi abbia detto molto; La matematica è politica di Chiara Valerio, che ho letto in modo diverso dalle tante recensioni presenti in rete.

Non ce la faremo

Oggi la Lombardia è entrata in zona gialla. Anna e io siamo così andati dai suoi genitori (senza gemelli per evitare possibili contagi) per una mezz’oretta, anche perché dovevo capire cosa il teNNico aveva fatto al loro computer. Ci siamo trovati bloccati a Monza. Evidentemente tutti avevano gli anziani genitori da andare a trovare (spesso a piedi e senza mascherina)

Ultimo aggiornamento: 2020-12-13 19:29

Quizzino della domenica: Aritmetica coi bastoncini

>Nella figura qui sotto vedete un’operazione aritmetica (errata) scritta con i bastoncini. Siete in grado di spostare due soli bastoncini (lasciandoli nell’operazione!) e ottenerne una corretta? Con un solo bastoncino spostato si può togliere un bastoncino dal + per farlo diventare un − e usarlo per far diventare il 9 un 8: si ottiene così 8−2 = 2×3.


9+2=2x3

(trovate un aiutino sul mio sito, alla pagina http://xmau.com/quizzini/p487.html; la risposta verrà postata lì il prossimo mercoledì. Problema tratto da Louis Thépault, Le chat à six pattes et autres casse-tête.)

Ultimo aggiornamento: 2020-12-31 11:54

_Dante_ (ebook)

copertina Alessandro Barbero ha il suo fan club di tifosi sfegatati che si gettano sopra ogni video dove il professore di storia medievale racconta i suoi studi in un modo certamente accattivante. Barbero racconta le cose in modo senza dubbio affascinante, e si merita questo seguito. Ma prima di tutto è un professore universitario, e in effetti questo libro (Alessandro Barbero, Dante, Laterza 2020, pag. 236, € 11,99 (cartaceo €20), ISBN 9788858143285) è in primo luogo un testo storico: una biografia di Dante condotta secondo tutti i crismi, partendo dagli antenati del Sommo Vate e cercando di trarre dalle scarne e a volte contraddicentesi fonti – tutte regolarmente citate, la quantità di note a piè di pagina è enorme – quante più ipotesi verosimili possibili. A volte Barbero si discosta dagli studi precedenti: tutte le volte che lo fa non solo espone cosa i suoi predecessori hanno scritto, ma spiega anche i motivi che lo portano a fare quelle scelte. Insomma, se fossimo studenti universitari sarebbe un manuale perfetto, e di solito lo stile è quello suo. Detto tutto questo, però, il libro non mi ha convinto. Secondo me non è né carne né pesce; rispetto la sua scelta di non abdicare alla saggistica pop, però credo che il risultato finale risulti troppo pesante per chi vorrebbe semplicemente rilassarsi con un po’ di storia.

Guerrafondai d’altro tipo

Si sa che il Nobel per la pace è una delle maggiori ipocrisie dei nostri tempi. Si pensi a quello avuto da Obama “sulla fiducia” nel 2009 e a cosa hanno fatto gli Stati Uniti durante il suo mandato. Prendiamo ora il successore di Obama. Molti ancora oggi dicono che in fin dei conti Trump è stato meno guerrafondaio di Obama, non avendo aperto nessun conflitto armato. Ma prendiamo per esempio la normalizzazione dei rapporti tra Israele e Marocco, benedetta dall’attuale amministrazione. Come “regalo” al Marocco, gli USA hanno riconosciuto la sua sovranità sul Sahara Occidentale, dove da decenni c’è un conflitto strisciante, che ultimamente si è di nuovo acuito. Certo, ufficialmente gli USA non hanno fatto nulla. Ma in pratica?

(Lasciamo poi perdere le esecuzioni capitali che continuano a esserci, violando una moratoria di più di un secolo nel periodo di transizione tra due presidenti. Ah, già: Trump continua ad affermare di avere vinto le elezioni)

Ultimo aggiornamento: 2020-12-11 17:18