Parcheggio istituzionalizzato

Quando vado in palestra in pausa pranzo, al ritorno percorro la pseudopista ciclabile di viale Tunisia. A parte le mille chicane e i pedoni che si fermano lì in mezzo aspettando che il semaforo di via Lecco diventi per loro verde ci si viaggia abbastanza bene, almeno a quell’ora.

Ricordo tutte le lamentazioni dei comitati dei commercianti, perché con la creazione della pista ciclabile venivano tolti i parcheggi (che in realtà non c’erano già prima, il viale aveva divieto di sosta. In effetti a posteriori non si capisce il motivo di tutte queste storie: la gente continua indisturbata a parcheggiare, bloccando quindi la carreggiata per le auto che devono percorrere la preferenziale a centro strada. Quello che mi chiedo è se quando passo io (verso le 13:30) i vigili siano tutti in pausa pranzo; il comune potrebbe guadagnarsi un bel po’ di soldini…

Statistiche del sito per gennaio 2019

Nel mese in cui ho postato la decimillesima notiziola, pensavo dalle statistiche del blog che i risultati fossero buoni. E invece a quanto pare no. I dati sono molto simili a quelli di dicembre, mese solitamente scarso; e non credo che il problema sia dovuto alla prima settimana dell’anno. Ci sono stati 19.691 visitatori con 45.464 visite, le pagine accedute sono state 109.232 e gli accessi 299.817. Persino la top 5, a parte il picco del solito eupnoico, non vede grandi numeri:

  1. Eupnoico: 1425 visite
  2. Il mistero della stazione meteorologica Lidl: 565 visite
  3. Centro Operativo Postale: 455 visite
  4. La diffusione dei quotidiani: 426 visite
  5. Carnevale della matematica #125: GOTO Math is in the air: 444 visite

È buffo che un link a un post esterno sia stato così visto: d’altra parte la loro pagina del Carnevale è anche una di quelle che ha mandato più referrer qua. Per la cronaca, la pagina su come si calcola la radice quadrata ha avuto 651 accessi e quella sugli accordi 631.

Wikipedia in italiano e il mistero della sesquimilionesima voce

Prima che vi affanniate a cercarla su un vocabolario, la parola “sesquimilionesimo” non esiste. Prima che io scrivessi questo post, nemmeno San Google la riportava. Certo, magari qualcuno ha studiato, sa che il prefisso sesqui- significa una volta e mezzo, e quindi capisce che sto parlando della voce numero 1.500.000 di Wikipedia in lingua italiana, un traguardo che è stato raggiunto venerdì mattina. E qual è questa voce, vi chiederete? Non si sa. Il mistero è questo.

Quello che è successo è stato infatti molto particolare, e l’ho scoperto per caso. Esiste un contatore del numero delle voci, {{NUMBEROFARTICLES}}, che per esempio è sfoggiato in alto a destra nella pagina principale di Wikipedia in italiano. Di solito il contatore viene incrementato automaticamente con la creazione di una voce (e decrementato con la cancellazione…), ma a volte si perde qualcosa. Il modo pratico per ovviare a questo fatto è lo stesso che avviene nei censimenti: si va avanti con le stime, ma ogni tanto si rifà un conteggio da capo. Per quanto riguarda Wikipedia, questo capita due volte al mese: per un caso del destino, quando è partito a mezzanotte (ora di San Francisco, le nostre 9 del mattino) del primo febbraio ha scoperto che non erano state contate un migliaio circa di voci: più di quelle che mancavano per raggiungere il milione e mezzo.

In definitiva, è impossibile sapere quale è stata esattamente la voce “premiata”! Mi diverto a pensare a tutti quelli che avevano in canna nuove voci da aggiungere al momento giusto e sono stati fregati da questo assestamento: ma è anche vero che la mia filosofia preferisce la qualità alla quantità e quindi non è un punto di vista neutrale…

Groundhog Day

+++ PUNXSUTAWNNEY, PA – MARMOTTA PHIL TROVATA MORTA PER CONGELAMENTO. IMPOSSIBILE RICAVARE LE PREVISIONI PER IL GIORNO DELLA MARMOTTA +++

_Patria 1978-2010_ (ebook)

Trentadue anni di storia patria, più di mille pagine (e fortuna che ho comprato la versione in ebook): se dovessi definire in una parola questo libro (Enrico Deaglio, Patria 1978-2010, Il Saggiatore 2010, pag. 1035, € 6,99, ISBN 9788856502138, link Amazon) lo definirei monumentale. Per ogni anno dal 1978 al 2010 – gli ultimi tre sono stati aggiunti nella seconda edizione – troviamo una serie di schede su alcuni avvenimenti occorsi, legati insieme dal punto di vista di Deaglio che racconta di una patria assediata dalle mafie, dai politici corrotti e dagli imprenditori dappoco. Ogni anno termina con un libro e una canzone scelti come rappresentativi, e a volte con un ricordo personale di Deaglio. Ci sono imprecisioni qua e là, come il dimenticarsi che monsignor Luigi Bettazzi scrisse esplicitamente di essere andato a votare ai referendum sulla fecondazione assistita sfidando il non expedit del cardinal Ruini qui narrato; ma in complesso il libro mi è stato utilissimo soprattutto per la storia dei primi anni, che ho sì vissuto di persona ma che come adolescente non mi erano stati così chiari.

Macron e il “sopraprezzo”?

Leggo sul sito BBC che da oggi in Francia non si può più vendere a prezzo di costo o quasi, ma che ci deve essere almeno un ricarico del 10% sul prezzo all’ingrosso. La cosa non mi è molto chiara: l’articolo inglese dice che «big food and drink brands can no longer be sold at cost price» ma aggiunge subito dopo che «many shops’ own-brand products are expected to get a bit cheaper. Such goods often come from smaller firms», e soprattutto scrive che scopo del provvedimento nasce per favorire i piccoli produttori. Ho provato a dare un’occhiata a Libération e fr.wiki pur con la mia scarsa conoscenza del francese e la mia pigrizia che non mi fa usare i traduttori automatici: se non sbaglio il ricarico minimo è per tutti i prodotti. Immagino che la combinazione grande marchio / grande catena di distribuzione permetta di tagliare i profitti su un prodotto molto venduto, rifacendosi sul resto: per un piccolo produttore questo dovrebbe essere meno facile. Ma questo non è affatto detto, e in effetti sembra che in Francia non siano così felici di questa legge. Chissà che si direbbe da noi…

E questo come spunta?

Mi è appena arrivato sulla casella di posta aziendale un messaggio da parte di sedicente «liuda baradina », con titolo «Thank you». Il messaggio è chiaramente uno spam: tanto per dire mi è stato inviato in Bcc e non in To. Fin qui insomma nulla di strano. Quello che è strano è che il testo del messaggio è «Maurizio Codogno Thank you for the help yesterday. Will keep in touch! Regards».

Ora, non è difficile per uno spammatore recuperare il mio nome e cognome se ha il mio indirizzo aziendale di posta elettronica, visto che c’è scritto. Però a questo punto tanto vale mandarmi il messaggio direttamente con un To:, cosa che darebbe anche più l’idea di un vero messaggio. E spero che Microsoft Exchange non abbia una metavariabile che venga tradotta con nome-e-cognome, perché quello sì che sarebbe un problema.

Qualcuno ne sa di più? Sarà solo un test da parte del nostro gruppo interno antispam?