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63.990 auto

titolo del comunicato stampa di Saichepuoi Sono quelle in sosta irregolare nel comune di Milano la sera del 16 maggio scorso, come mappato da Sai che puoi?. Notate che non sono state considerate quelle in divieto di sosta ma comunque in un posto regolare. In pratica circa il 10% delle auto immatricolate a Milano: è vero che il conto fatto così è falsato dalle macchine da fuori che arrivano in città, ma almeno ci si può fare un’idea.

Questi numeri ci fanno capire che la situazione è insanabile. Dovremmo fare come a Tokyo e obbligare chi compra un’auto a mostrare di possedere un box, e anche così aspettare anni prima di arrivare a una situazione sostenibile.

Futuro Prossimo

I miei amici di Codice Edizioni hanno pensato di fare un festival per riflettere sul futuro della scuola, visto sia dal punto di vista di chi nella scuola ci sta (studenti e insegnanti) che di chi la scuola la subisce (i genitori come me), e in generale a tutti. Il problema, e lo vedo molto bene ora che i miei gemelli sono passati dalla media alle superiori, è che c’è una scollatura tra quello che fa la scuola (come istituzione) e quello che arriva a noi. Poter capire se si può fare di meglio secondo me è una buona cosa.

Il festival Futuro Prossimo si terrà a Milano presso MEET (all’inizio di viale Vittorio Veneto, praticamente in piazzale Oberdan/Porta Venezia) da venerdì 24 a domenica 26 maggio, con ingresso libero (con prenotazione che però in realtà si può anche fare sul posto): come vedete dal programma, ci sono iniziative davvero per tutti. Io contavo di esserci sabato 25 nel pomeriggio: però garantisco che non parlerò ufficialmente in nessun evento!

Ultimo aggiornamento: 2024-05-17 10:58

RicaricaMi e il comma 22

ATM ha deciso di passare dai biglietti cartacei a un biglietto chip-on-paper. Un po’ in ritardo; con un nome riciclato; ma tant’è. Ad ogni modo, Anna si era dimenticata di rinnovare l’abbonamento con la convenzione Esselunga, a maggio è quindi scoperta, e sabato mi ha chiesto di comprarle un carnet in edicola. Nema problema, faccio io, ed esco. Arrivo bel bello, chiedo un RicaricaMi con un carnet, e l’edicolante mi dice “non possiamo venderla fino al 7 maggio”. Vabbè, dico io, tanto i biglietti cartacei saranno ancora validi per sei mesi: mi dia allora un vecchio carnet. “Non posso, li abbiamo terminati, e ATM non ce li ha più mandati perché tanto ci sono i nuovi biglietti”. Sono solo io a vedere qualche problema?

(Sì, lo so che si può pagare con carta di credito, sono già stato fregato. Ma se uno vuole un biglietto, perché non può averlo?)

Ha chiuso Endo

Era qualche settimana che Anna e io volevamo andare da Endo, ma non riuscivo mai a trovare qualcuno al telefono. Poi la scorsa settimana ho scoperto il perché: hanno chiuso.

Nell’intervista c’è una frase molto significativa:

«Molti dicono che questo arredamento è vecchio, tutti vogliono il locale alla moda e moderno. Eppure venne disegnato da un architetto giapponese, con tutti gli stili e la simbologia del nostro Paese. Ma oggi nessuno sembra farci più caso».

Verissimo, il locale non era certo alla moda, soprattutto per il concetto milanese di moda. La cosa non ci ha mai dato nessun fastidio nei vent’anni in cui siamo andati, anzi. Il fatto è che oramai è facile trovare un finto giapponese all you can eat, magari anche con un cuoco giapponese ma tutto lì: ma all’Endo ci andavamo proprio per mangiare davvero giapponese. Credo ci mancherà molto.

Ultimo aggiornamento: 2024-05-02 11:05

Sempre meno bus a Milano

Ieri e oggi sono andato a farmi mettere e restituire l’holter in un ospedale (privato, ma questo è irrilevante nella questione). L’ospedale in questione è a una decina di minuti a piedi da casa mia, ma in teoria c’è una linea di bus che ha il capolinea quasi lì e mi porta sotto casa. Non è un vero problema, nel senso che io cammino volentieri. Però ieri mattina il bus in direzione ospedale era atteso in 7 minuti, e in effetti non mi ha raggiunto; quello del ritorno aveva un’attesa di 12 minuti. Stamattina non ho guardato all’andata: il ritorno in compenso segnava 20 (venti) minuti di attesa.
Considerato che il tutto è stato tra le 8 e le 8.30, mi chiedo se si possa ancora dire che a Milano c’è un servizio pubblico di trasporto di superficie. (Jacopo si lamenta anche che alle 16.30 deve aspettare la metropolitana più di 7 minuti: relata refero)

(immagine da FreeSVG)

Ultimo aggiornamento: 2024-01-12 08:58

Passante e metro: qualche problemuccio di comunicazione?

Ieri ho accompagnato Cecilia alla sede principale del suo liceo, che sta a Dateo. Poi sono tornato in ufficio. Ho preso l’ingresso da via Archimede, timbrato in ingresso sul passante, fatto tutto il corridoio del passante, uscito dai tornellli del passante (senza lettore tessera) e arrivato ai tornelli di M4… dove non sono potuto entrare perché “tessera già validata in ingresso”. Ok, mi dico, ho timbrato in ingresso e non in uscita: aspettiamo qualcuno che entri e seguiamolo, così sono a posto on la timbratura.
Arrivo a San Babila dove devo cambiare con la M1, il che significa uscire dai tornelli M4 per rientrare negli altri. Passo la tessera… e mi dice “uscita senza entrata”, bloccando la porta. Detto in altri termini, la timbratura sul passante è stata dimenticata. Il fatto che ci fossero due guardie ATM che mi hanno bloccato mentre cercavo di uscire quatto quatto e poi mi abbiano aperto il tornello quando hanno visto la scritta mi fa pensare di non essere il solo a incasinarsi la vita così: ma non è che forse c’è qualcosa da rimettere a posto nela gestione del sistema integrato?

(Immagine di Arrow303 da Wikimedia Commons, CC-BY-SA 4.0)

Evviva l’inquinamento

Il Corsera ha pubblicato i risultati di un’indagine di Cittadini per l’aria sulla concentrazione di biossido d’azoto a Milano. (In realtà quei dati sono del mese scorso, ora è uscito un report più generale). Il Corriere riporta che il punto con la maggior concentrazione è il tunnel di via Spoleto. Indovinate chi ci passa due volte la settimana per andare in ufficio…

(In realtà non è così: Giampiero Rossi si è scordato di aggiungere che le concentrazioni peggiori sono in realtà nei tunnel a Porta Nuova. È però vero che lì si può passare solo in auto o in moto, mentre pedoni e ciclisti passano per il tunnel di via Spoleto. È anche vero che quel tunnel è maledetto, almeno in direzione viale Monza, perché non si riesce mai a passare visto il traffico che arriva da via Ferrante Aporti: anch’io in bicicletta faccio spesso fatica e mi tocca scendere dalla bici e attraversare a piedi. Resta il fatto che il posto inquinato ma chic si è misteriosamente perso…)

Ultimo aggiornamento: 2023-07-14 13:38