Nei giorni scorsi Anna si è presa l’influenza. Anche se i sintomi non avevano nulla a che fare con il Covid, il medico di base le ha comunque prescritto un tampone (molecolare, claro) che è andata a fare venerdì 3 a mezzogiorno. Saltata la coda di tutti quelli che non avevano prenotazione è uscita, e ha dato un’occhiata al foglio col referto, dove era indicata la data in cui avrebbe potuto ritirarlo: venerdì 10 (sì, dicembre di quest’anno). Ok, tra le altre cose c’era anche scritto che in caso di risultato positivo all’HIV il referto poteva solo essere consegnato a mano dal medico, ma lasciamo stare.
Anna era molto preoccupata (e arrabbiata, se per questo): però sabato pomeriggio è arrivata una coppia di SMS, dove nel primo si indicava che il tampone era negativo e il secondo avvisava che si poteva scaricare il green pass. Qui abbiamo scoperto – alla buon’ora, mi direte – che il green pass che si scarica non ha nulla a che fare con quello da vaccinazione. Io ero ingenuamente convinto che entrassero tutti i dati: invece quel greenpass funziona solo e unicamente per quanto riguarda il tampone, come potete vedere dai dati in figura. Come corollario ho capito perché si può scegliere in genere se scaricare tutto il greenpass o solo il QR code: il banale motivo è la mal pensata gestione della privacy.
Mi pare però che tutta questa storia dei tamponi sia gestita in modo molto subottimale…

Se vi dicessi di una malattia misteriosa che ha portato a una disperata ricerca per un vaccino, con scienziati in lotta tra di loro, vi verrebbe probabilmente subito in mente il Covid. Invece in questo libro Agnese Collino parla di un’altra malattia, che fortunatamente sta per scomparire: la poliomielite. Il testo racconta in modo appassionante la storia delle ricerche per trovare un vaccino contro una malattia che paradossalmente sembrava crescere con il miglioramento della situazione sanitaria, e che spesso uccideva ragazzi o li costringeva a una vita immobilizzata – sono abbastanza anziano da ricordarmi dei polmoni di acciaio che del resto esistono ancora…
Uno dei miei account di posta elettronica su gmail corrisponde al mio cognome, cioè Codogno. Come forse immaginate, ricevo un certo numero di email di persone che a Codogno vivono o lavorano. Per esempio, una decina di giorni fa mi è arrivata una mail di Banca Sella che cominciava “Buongiorno, per affiancarla con elevati standard di sicurezza e proteggere le sue informazioni desideriamo approfondire insieme la sua richiesta tramite un contatto telefonico.” No. non era uno spam, e in questo caso la colpa era della banca che non è stata capace di leggere l’email della persona che stava chiedendo un POS per la sua azienda, visto che in allegato c’era scritto XXXX.codogno@gmail.com (nome editato per privacy).
Comincio subito col lodare Donatella Rizzati per la traduzione di questo libro. Credo che il testo non fosse affatto semplice, ma l’attacco permette immediatamente di capire che c’è qualcosa di strano, con uno stile che ricorda i testi di qualche secolo fa (con le Maiuscole a profusione) e che riesce così a portarci immediatamente nell’atmosfera di un testo che potremmo in un certo senso definire di fantasy, un po’ come certe opere di Neil Gaiman. Man mano che si prosegue nella lettura si comincia ad avere un’idea di cosa sia effettivamente successo, giusto con qualche necessità di sospensione dell’incredulità: ma Clarke riesce comunque a cavarsela bene. L’unico punto su cui mi sento di dissentire è l’arrivo del Numero 16, che funziona un po’ troppo come un deus ex machina; ma il risultato finale è comunque molto godibile.