Domenica sera, dopo aver visto il messaggio di fine anno di Mattarella (che abbiamo trovato più moscio dell’anno scorso) abbiamo provato a vedere cosa hanno detto Macron e Sunak. Il primo era più o meno sulle linee del nostro, intorno al quarto d’ora; il premier britannico ha detto che il 2023 è stato un anno bellissimo, che l’economia è cresciuta, l’inflazione si è dimezzata, e insomma gli inglesi vivono nel migliore dei mondi possibili. Il tutto in un minuto e mezzo: evidentemente non sapeva più che aggiungere…
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A-Puzzle-A-Day
Per Natale Xlthlx mi ha regalato questo calendario. Come vedete, ci sono 12+31=43 caselle: due (giorno e mese) rimangono scoperte, e le altre 41 sono ricoperte da sette pentamini e un esamino. Ogni giorno bisogna trovare una configurazione che permetta di vedere il giorno e il mese corretto.
Cecilia ha molto apprezzato la cosa, ma si è poi fermata alla prima difficoltà… Se comunque volete provare il puzzle, c’è anche l’app ufficiale (Android, iOS).
Quizzino della domenica: Perimetro uguale area
Costruite un poligono che abbia perimetro e area uguali a 2024.
(trovate un aiutino sul mio sito, alla pagina https://xmau.com/quizzini/p676.html; la risposta verrà postata lì il prossimo mercoledì. Problema da Math Jokes for Mathy Folks.)
Le lunghe vacanze del postino
Io abito a Milano. Fuori della cerchia della 90-91, ma all’interno della linea ferroviaria di cintura. Per gli amanti di storia, non mi trovo nel territorio di uno dei comuni annessi nel 1923 ma in quelli che erano i Corpi Santi. In altri termini, non sono in una via sperduta. Eppure il postino spesso non suona nemmeno una volta.
Io sono abbonato (fino a inizio dell’anno prossimo, per ovvie ragioni) a Internazionale e Topolino. Capisco che lunedì fosse Natale e martedì santo Stefano. Ma non è possibile che ieri – venerdì – mi siano arrivati contemporaneamente due numeri di Internazionale e TRE di Topolino. (Il numero di fine anno di Internazionale è doppio, per quello non ne abbiamo probabilmente ricevuti tre) Cinquant’anni fa i postini erano oberati di lavoro nelle settimane natalizie, perché tutti si spedivano i biglietti di auguri; si poteva capire qualche ritardo. Ma adesso al limite si spediscono pacchetti (consegnati da altri postini, c’è una divisione dei ruoli). Dove sono stati i postini in queste tre settimane?
Ho scritto l’ennesimo reclamo alle Poste, che finirà come tutti gli altri con una risposta semiautomatica tra un mese. Una schifezza unica.
(immagine di conte magnus, da OpenClipArt, CC0)
Coyote v. Acme (ebook)
Devo dire che dopo aver letto il pezzo che dà il titolo a questo libro, che è la lettera di un avvocato che cita a giudizio la Acme per aver sfruttato il suo monopolio nelle vendite per corrispondenza inviando materiale difettoso al povero Wile E., mi sarei aspettato molto di più. Invece nella maggior parte dei casi il mio giudizio sui testi di Frazier è andato da “bah” a “ma cosa vuol dire?” Lo stile è piuttosto spiazzante, perché a prima vista è assolutamente normale ma a una lettura un po’ più attenta è del tutto surreale: probabilmente spesso è troppo surreale per me. Tra i testi, quelli che ho apprezzato sono From the Bank with Your Money on Its Mind, forse nemmeno troppo surreale; Thanks for the Memory, su Bob Hope e le sue partite a golf; Line 46a, sui moduli per le tasse; Making “Movies” in New York, con una bizzarra teoria; Stalin’s Chuckle, quasi una sceneggiatura di un documentario su un lato del carattere del dittatore georgiano.
(Ian Frazier, Coyote v. Acme, Farrar 2002 [1996], pag. 117, €6,68, ASIN B009OZN7HU)
Delle visualizzazioni di X
Massimo Mantellini nota come un suo post di ieri su X «ha mostrato quel post a 31 dei 55.593 follower». Per curiosità ho guardato le visualizzazioni dei miei post. Come vedete, l’ultimo mercoledì matematico ha avuto 326 visualizzazioni; in genere sono tra le 100 e le 150, con qualche raro picco (La recensione di L’amico ritrovato ha superato le 600. Per confronto, io ho 1486 follower.
È possibile che Mantellini sia shadowbanned: dal punto di vista di Elonio, è meglio cercare di cavare dei soldi da chi ha una buona base di seguaci e quindi è almeno apparentemente interessato a monetizzare questa base. (Non sto dicendo che sia il caso di Massimo.) È possibile che agli algoritmi di Elonio non sia piaciuto il linguaggio di quel tweet. È possibile, anche se improbabile, che quei numeri siano messi lì più o meno a caso: non ho la possibilità di verificare che gli analytics siano veri. Ma io, dal basso dei ventun lettori del mio blog, continuo a pensare che dannarsi l’anima su queste cose sia inutile. O vuoi davvero fare soldi (complimenti a chi ci riesce), e allora devi immaginare di darne un po’ alle piattaforme proprio come uno scrittore paga un agente per far vendere i suoi libri a un editore, oppure ti metti il cuore in pace.
Il caso Becciu
Alla fine Magister si è preso una vacanza natalizia, e quindi non posso commentare il suo commento alla condanna in primo grado del cardinale Becciu a cinque anni e mezzo di carcere per peculato e truffa. (Gli ottomila euro di multa sono formali, considerando che se la sentenza sarà confermata gli imputati dovranno risarcire il Vaticano pagando 200 milioni…)
Non ho seguito il processo se non indirettamente, perché la voce Wikipedia di Becciu è stata tenuta d’occhio da innocentisti che continuavano a riempirla di collegamenti a interviste e passaggi vari manco dovessero fare una maratona giornalistica. Non so nemmeno se e come ci sia stato un intervento finale di papa Francesco. Ho notato però un particolare molto importante: Becciu è stato giudicato da un tribunale civile e non ecclesiastico. La cosa può sembrare ovvia, dato che i reati a lui contestati non erano legati alla religione. Ma fino a pochi anni fa ci sarebbe stato il privilegio della porpora e il cardinale sarebbe stato giudicato da ecclesiastici. Dite quello che volete, ma per me questo è un cambiamento epocale. (Naturalmente l’Osservatore si affretta a dire che il tutto nasce con Benedetto XVI…)
(immagine di SajoR da Wikimedia Commons, CC-BY-SA 2.5)
Vale la pena fare tornei di scacchi?
Leggendo le nuove accuse (ancorché rintuzzate) di casi di scacchisti che barano durante i tornei, mi domando che senso abbia fare ancora tornei di scacchi, almeno quelli online. È evidente che le macchine sono più brave di noi. Questo non significa di per sé molto: continuiamo a fare le gare di corsa anche se ci metteremo molto meno tempo in macchina. Però per esempio nelle gare ciclistiche credo si controlli che la bici non abbia un motorino elettrico. Probabilmente ci si può inventare qualcosa (un jammer?) in un torneo dal vivo, ma sui tornei online ciò è impossibile. E allora perché ci si ostina a farli?
(immagine di DG-RA, da OpenClipArt. Public Domain)