Archivi annuali: 2022

Quizzino della domenica: Le linee aeree dell’Aeristan

La nazione dell’Aeristan ha quindici aeroporti, uno per ciascuna delle maggiori città del paese, e tre compagnie aeree la cui flotta unisce coppie di città. Qual è il numero minimo di rotte possibile per cui, anche se una delle compagnie fallisse, sarebbe comunque possibile andare da una qualunque città a una qualunque altra città, al limite facendo uno o più scali e cambiando aereo?
[aeroporto]

(trovate un aiutino sul mio sito, alla pagina http://xmau.com/quizzini/p586.html; la risposta verrà postata lì il prossimo mercoledì. Problema da Peter Winkler, Mathematical Puzzles, “Air Routes in Aerostan”; immagine di GDJ, da OpenClipart.org)

Ultimo aggiornamento: 2022-06-09 17:48

Carnevale della matematica #160

“canta, canta, canta… tra i cespugli canta, canta”
(Poesia gaussiana)

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Benvenuti all’edizione numero 160 del Carnevale della matematica, dal tema “aritmetica”. Il 160, oltre a essere un numero abbondante e il più piccolo numero n per cui l’equazione φ(x) = n ha esattamente 12 soluzioni (φ è la funzione phi di Eulero), è la somma dei primi undici numeri primi ed è semiperfetto: meglio che niente, insomma. I vecchietti come me si ricordano che un SMS conteneva al massimo 160 caratteri (“settetti”, ad essere pignoli); a proposito di caratteri, il codice ASCII 160 è lo “spazio insecabile“.
Dionisoo ci ha mandato la cellula melodica qui sotto, direi alla portata musicale di tutti nonostante l’accordo di settima e nona usato nell’armonizzazione :-)

Vediamo ora i contributi, piuttosto ridotti rispetto al solito. Cominciamo proprio con Dionisoo che ci propone la sua recensione del libro di Vincenzo Fano (nessuna parentela con Gino, che io sappia), Vincenzo Fano − I paradossi di Zenone − una piccola perla per chi voglia approfondire i paradossi del filosofo eleate. Il libro, come avrete capito, cerca di spiegare i paradossi di Zenone visti con le conoscenze accumulate in due millenni e mezzo.

Di aritmetica parla – o meglio fa una citazione – Annalisa Santi, con il suo post Chi ha paura di Cecilia Payne? dove si trova questa frase tratta dall’autobiografia di Payne: “Nei sei anni trascorsi nella sua scuola, la signorina Edwards mi ha dato una ricca educazione. A volte penso che mi abbia insegnato tutto quello che dovevo sapere. A 12 anni parlavo francese e tedesco, avevo una conoscenza di base del latino e una piena padronanza dell’aritmetica”. La scienziata, matematica e astronoma britannica Cecilia Payne fece una scoperta rivoluzionaria, al pari di quelle di Newton, Darwin o Einstein: contro tutte le teorie dell’epoca mostrò infatti come le stelle fossero composte quasi interamente da idrogeno ed elio. Questa ipotesie, sebbene completamente corretta, fu inizialmente rifiutata dagli astronomi dell’epoca e poi addirittura “rubata” e attribuita erroneamente al più noto Henry Russell.

Invece Zar afferma che il suo post, che continua la serie della rilettura matematica della Divina Commedia, sia perfettamente in tema. Siamo arrivati al canto VI dell’Inferno: ci sono Cerbero che iscoia ed isquatra, il De Anima di Aristotele e il Primo Mobile. Del resto, Dio ha fatto i numeri naturali, che sono la base dell’aritmetica.

Passiamo ai Rudi Mat(h)ematici che questo mese sono stati insolitamente parchi di materiale, pur considerando RM 279 che è stato pubblicato dopo il 14 aprile.

  • Il Quick&Dirty nomato “Infiniti cerchi”: essendo un Q&D non stupisce che sia breve; però si tratta di un Q&D con figura annessa, il che fa sì che il testo vero e proprio sia davvero sintetico: quindici parole in tutto, 90 battute, spazi e interpunzione compresi. In compenso, ha generato un bel numero di commenti (molti di più delle parole del testo), e tutt’altro che brevi. Ma questo è merito della geometria e dell’infinito, non certo nostro…
  • Il post istituzionale di soluzione del problema pubblicato su Le Scienze di Aprile, Vagabondi metropolitani . A ben vedere, qui i commenti dei lettori sono di meno di quelli del post precedente, ma non meno significativi: si ventila l’ipotesi (tutt’altro che peregrina) che noi si possa aver fatto pasticci nell’esporre la soluzione, o forse addirittura il problema stesso. La nostra tattica preferita (“se un lettore dice che abbiamo sbagliato, aspetteremo finchè un altro lettore sosterrà che abbiamo ragione. Nel frattempo, silenzio come è silenzioso un sottomarino braccato dai cacciatorpedinieri”).
  • Infine un PM termoastronomico, dall’evocativo titolo “Su Mercurio siamo fritti?”. Dentro, oltre a Mercurio, ci sono anche il Corpo Nero di Planck, le mucche sferiche e Giacomo Leopardi. Nessun riassunto, dovete leggervelo…

Gianluigi Filippelli, come me, si sdoppia. Su DropSea, Per la serie dei Paralipomeni di Alice, I poliedri di Leonardo parla dedi poliedri regolari disegnati da Leonardo Da Vinci per il De divina ratio di Luca Pacioli. Per la serie dei Rompicapi di Alice, Il giro della bertuccia è su un rompicapo di Sam Loyd. Infine, nella serie delle particelle musicali Gianluigi sta esaminando alcune canzoni tratte dall’album Into the electric castle degli Ayreon, affrontando in ogni articolo affronto un paio di canzoni; in Solo tu puoi decidere la prima parte è dedicata all’albero delle decisioni.
Sul Caffè del Cappellaio Matto, invece, c’è un solo contributo: Le linee temporanee della Justice League, articolo che, ispirato dal manga in corso di ristampa in questi mesi con la Justice League protagonista esamina le fantomatiche linee di ley, il tutto con un finale matematico.

In zona Cesarini sono anche arrivati i contributi di MaddMaths!:

Una storia a fumetti su Maryam Mirzakani, pubblicata in collaborazione con l’UMI
In occasione del May 12 è stato pubblicato il nuovo albo della collana Comics&Science, The Mirzakhani Issue, prodotto da Cnr Edizioni in collaborazione con l’Unione Matematica Italiana, che contiene la storia SOTTO IL SEGNO DEL TORO, scritta da Davide La Rosa e disegnata da Silvia Ziche. La storia è stata pubblicata il 1 maggio in versione cartacea in italiano e dal 12 maggio è possibile trovarla in inglese in versione digitale liberamente scaricabile dal sito dell’UMI a questo indirizzo.

Il 5 e 6 maggio a Palermo si è finalmente svolta la seconda edizione del “Carnevale della Matematica dal vivo“, una manifestazione di divulgazione matematica organizzata dal Dipartimento di Matematica e Informatica dell’Università degli Studi di Palermo in collaborazione con l’Istituto per le Applicazioni del Calcolo (IAC-CNR) e con MaddMaths!. Leggiamo il reportage di Nicola Parolini.

Fantamatematica è la prima serie podcast prodotta da MaddMaths!
A cura di Stefano Pisani, Fantamatematica racconta le vite dei matematici come non si sono mai sentite prima. Vi segnaliamo i nuovi episodi:
Episodio 6: Paul Erdos, lo zingaro della matematica

Matematica in volo. Intervista con Erica Occhionero
Erica Occhionero ha conseguito la laurea magistrale in matematica presso l’Unisalento con la tesi “Un’introduzione al gruppo delle trecce anulari”. È salita alla ribalta mediatica per la performance danzante durante la sua discussione. L’intervista Marco Menale, coinvolgendo anche i suoi relatori, il Professore Francesco Catino e la Dottoressa Marzia Mazzotta.

Matematica senza Pace
La guerra in Ucraina continua e MaddMaths! cerca di offrirvi alcune riflessioni legate alla comunità matematica. Sandra Lucente, partendo dall’oggi, ci riporta alle posizioni pacifiste di alcuni grandi matematici del passato, tra cui spicca la figura di Ennio De Giorgi.

Collane, orecchini e… numeri
Cosa c’entrano le collane e gli orecchini con i numeri primi? Alessandro Zaccagnini ce lo racconta, presentando al tempo stesso delle dimostrazioni senza formule (ma usando collane e orecchini, appunto) di due teoremi di teoria dei numeri.

Un ricordo del mio maestro Jean-Pierre Demailly
Qualche settimana fa è venuto a mancare il matematico francese Jean-Pierre Demailly (1957-2022). Simone Diverio, che è stato suo allievo, lo ricorda nel testo che vi proponiamo.

LA LENTE MATEMATICA (a cura di Marco Menale)
Quando i dati non bastano: Il metodo bootstrap
Corsa agli armamenti: i dati SIPRI del 2021
Overconfindence bias, occhio alle proprie convinzioni

Per quanto riguarda il sottoscritto, sul Post ho i classici Problemini per Pasqua 2022 con relative risposte e Matematica e sport: un vero parallelo?, dove prendo spunto da un fumetto di SMBC per chiedermi se davvero la matematica è così complicata da fare. Sulle Notiziole per una volta non ho recensioni di libri matematici: tra i quizzini troverete Non proprio Goldbach, Meglio non giocare a poker, L’antropologa e Perdere ai dadi.

Arrivederci a giugno, con il Carnevale – nome in codice “delizioso & melodioso” – ospitato da Mr Palomar!

Second Death of E.A. Poe and Other Stories (ebook)

[Disclaimer: Ho ricevuto il libro grazie al programma Early Reviewer di LibraryThing]
Mi ha fatto sorridere vedere alcuni altri recensori lamentarsi che il titolo di questo libro è fuorviante, perché i dieci racconti qui contenuti non sono nello stile di Poe. Eppure la cosa dovrebbe essere chiara, visto che si parla della sua (seconda) morte… In realtà questa raccolta contiene testi scritti in stili diversi. Quello che dà il titolo è in effetti abbastanza simile a Poe, ma per esempio i primi due (Trophy for an Earnest Boy e Stop Killing the Innocence mi ricordano più Roald Dahl.
In generale la maggior parte dei racconti termina con un anticlimax: Matthews era molto bravo a costruire un ambiente che avvince il lettore… fino alla fine, che come avrebbe detto T.S. Eliot arriva not with a bang but a whimper”. The Waitress and the Relic è probabilmente l’esempio più chiaro; A Story Not About Richardson invece gira intorno senza meta. Confesso di non aver capito il finale di Delusional Gymnosis, ma il motivo potrebbe essere il mio inglese lungi dall’essere perfetto. Indispensable Ghosts termina anche in un tono minore, ma visto il racconto ci sta; The Kiss mi fa invece pensare al bacio della morte (chissà se l’idea era quella). Il racconto migliore è senza dubbio il più lungo, Dark Machinery, anche se avrei comunque eliminato la prima parte che non ha relazione con la seconda a parte l’essere ambientata in Italia nella seconda guerra mondiale.

(Jack Matthews, Second Death of E.A. Poe and Other Stories, Personville Press 2022, pag. 210, € 2,73, ISBN 9781005300623)
Voto: 3/5

Cina, Wikipedia e copyright

Probabilmente non ve ne sarete accorti, visto che la notizia è passata solo su Wired (dove il titolista fa ancora fatica a distinguere Wikipedia da Wikimedia…) e CorCom: per il terzo anno consecutivo la Cina ha bloccato l’ingresso del movimento Wikimedia come osservatore in WIPO, l’agenzia delle Nazioni Unite che ha lo scopo di incoraggiare l’attività creativa e promuovere la protezione della proprietà intellettuale nel mondo. Dopo due anni in cui Wikimedia Foundation ha inutilmente cercato di essere accreditata, stavolta le richieste sono state fatte da alcuni capitoli nazionali (Francia, Germania, Messico, Svezia e Svizzera oltre all’Italia), e la richiesta esta stata portata al Comitato Permanente sul Copyright e i Diritti Connessi (SCCR) di WIPO. Niente da fare: come le altre volte, la Cina ha dichiarato he anche i capitoli Wikimedia locali sono complici nel diffondere disinformazione. Negli anni passati il dito veniva puntato contro Wikimedia Taiwan, indicato come eterodiretto dalla Foundation: quest’anno direi che non c’è nemmeno stato bisogno per i cinesi di cercare di spiegare quale disinformazione sul copyright cinese viene propagata da Svezia o Messico. A questo punto Nicaragua, Bolivia, Venezuela, Iran e Russia hanno colto la palla al balzo e fatto rinviare la decisione sull’accreditamento per mancanza di unanimità.

Anche ammettendo che Wikimedia Taiwan faccia opera di disinformazione assoldando persone che scrivano sulle varie edizioni linguistiche di Wikipedia, resta il punto di partenza. Qui stiamo parlando di un comitato che parla di copyright e diritti connessi – cosa che ci ha sempre visti coinvolti come Wikimedia Italia. Essere membri osservatori non ci avrebbe per definizione dato il diritto di voto, ma ci avrebbe permesso di far sentire meglio la nostra voce su temi di cui ci occupiamo da sempre. Invece nulla da fare, e questo per ragioni prettamente politiche e indipendenti dal tema istituzionale. Non che ci aspettassimo chissà cosa, ma resta un peccato…

Ultimo aggiornamento: 2022-05-12 12:12

Monarchie elettorali

Le elezioni presidenziali nelle Filippine sono state vinte dal figlio dell’ex dittatore Marcos, mentre la vicepresidenza è andata alla figlia dell’attuale presidente Duterte. Il trend non è certo limitato all’est asiatico: pensate alla famiglia Bush negli USA (e al tentativo fallito di Hillary Clinton, per essere bipartisan). Certo, il trend non è nuovissimo: anche solo nel nostro orticello italiano possiamo ricordare Giorgio La Malfa figlio di Ugo e Mariotto Segni figlio di Antonio: però mi pare che negli ultimi decenni sia cresciuto.

Un tempo avevamo i re (e poi le regine, man mano che la legge salica perdeva terreno e i primogeniti di qualunque sesso andavano bene). Col passare dei secoli il loro ruolo è in genere diventato più che altro cerimoniale, il che significa che anche se per la regressione alla media ci troviamo un regnante non molto furbo possiamo andare lo stesso avanti. Ora però stiamo rifacendo le dinastie in questo modo surrettizio, e visto che l’oclocrazia è sempre in agguato il figlio stupido / malvagio / paranoico può tranquillamente essere eletto pensando alle qualità vere o presunte del padre, con l’aggravante che in questi casi il potere è spesso tutt’altro che simbolico. Non so voi, ma la cosa mi preoccupa parecchio…

Libertà di parola violata?


Mi è capitato di leggere questo articolo di Matteo Gracis (“fondatore de L’Indipendente”). Ora, io leggo che Matteo Gracis “è stato assistente alla comunicazione di un Deputato della Repubblica Italiana.” Devo dire che a questo punto trovo davvero preoccupante una frase come quella citata qui sopra. Passi per i laureati all’Università della vita, vita che evidentemente ha delle limitazioni; ma dal fondatore di una testata giornalistica registrata mi aspetterei qualcosa di meglio. Poi se anche voi credete che nella Costituzione «c’è un articolo specifico che garantisce la libertà di parola e pensiero e che chiunque – sottolineo chiunque – deve rispettare se vive, agisce o opera sul territorio nazionale» vi inviterei a scrivere alla Rai – servizio pubblico, tra l’altro… che si ostina a non invitarmi a nessuna sua trasmissione televisiva: eppure la libertà di parola (mia) è garantita dalla Costituzione, no?

Non vedo neppure un grande senso a lamentarsi perché «utilizzare tale “canale” è un mio diritto e voglio, anzi pretendo, che sia rispettato. Tanto più se lo utilizzo per svolgere la mia professione». Potremmo forse parlarne per il caso di un account legato direttamente alla testata giornalistica, ma la professione (di giornalista, immagino) non la si svolge su Facebook bensì sulla propria testata. Altrimenti di nuovo tutti gli iscritti all’ordine dei giornalisti dovrebbero essere presenti sulla Rai. Ok, mettiamola così: anche se Gracis non avesse terminato il suo articolo con la ritrita citazione deandreiana, leggere un pezzo così mi ha tolto ogni interesse a verificare com’è questo L’Indipendente elettronico.

la chiavetta ritrovata

In ufficio abbiamo le macchinette del caffè. Oltre che con le monete, si può usare un’app per connettersi alla macchina. Magari poi capita come nella macchinetta più vicina al mio open space, dove il QRCode era completamente sbiadito e illeggibile, e quindi ci siamo arrangiati per conto nostro: prima generando su PC il codice corrispondente al numero identificativo della macchina, fotografandolo con l’app e aggiungendo quella macchina tra i preferiti, poi stampando direttamente il codice e appiccicandocelo sopra. Ma si può ancora usare la cara vecchia chiavetta.

Ero miracolosamente riuscito a non perdere la mia chiavetta nei due anni di lockdown, e ancora più miracolosamente funzionava ancora. Solo che giovedì scorso non l’ho messa via: me la sono sentita in tasca venerdì e sabato, poi domenica non l’ho più trovata nonostante l’abbia cercata ovunque: ieri mattina ho dovuto per forza usare l’app. Stamattina sono a casa per contratto di solidarietà: sono uscito ad accompagnare a scuola i gemelli, sono poi andato in palestra, e rientrando ho preso l’ascensore. Il nostro ascensore ha un mancorrente dal lato opposto alla porta. Mi casca l’occhio… e c’era la mia chiavetta lì sopra, evidentemente messa da qualcuno che l’aveva trovata.

Per la cronaca, io non scendo mai con l’ascensore, anche se abito al quinto piano, e spesso salgo comunque a piedi: ma almeno ieri sera devo averlo preso senza vedere nulla :-) Ora devo solo ricordarmi di lasciarla in un posto dove non la perderò…

Ultimo aggiornamento: 2022-05-10 11:07

mascherine a mezz’asta

Venerdì sera sono andato a fare la spesa all’Esselunga. Praticamente tutti avevano la mascherina, anche se come sapete l’obbligo non c’è più. Quello che però mi lascia perplesso è che c’erano un po’ di persone con la mascherina che copriva solo la bocca. Ti dà fastidio? Bene, non metterla. Ma così non è che serva a molto…