Archivi annuali: 2022

Leroy Merlin, parte 2


(segue da qui).

Il mio messaggio di dieci giorni fa continua a non avere risposta. La nostra sortita di domenica a Caponago, idem. Però c’è sempre l’opzione social media: in effetti, dopo avere scritto su Twitter e avuto uno scambio di messaggi precotti, ieri mattina qualcosa si è mosso, e l’ordine è arrivato dal corriere. Solo che il numero di telefono indicato nell’ordine – numero che non si può modificare – è quello di Anna, che oggi teneva un’aula di formazione e quindi non poteva guardare il telefono. Quindi è stato spedito un messaggio URGENTE (adesso hanno così fretta) chiedendo di contattare il servizio assistenza Leroy Merlin. Ricordate quello che avevo scritto l’altro giorno a proposito del loro servizio? Ecco.

Piano nazionale di digitalizzazione del patrimonio culturale

Fino al 15 giugno il Ministero della Cultura (MIC) ha indetto una consultazione pubblica sul Piano nazionale di digitalizzazione del patrimonio culturale:

la visione strategica con la quale il Ministero intende promuovere e organizzare il processo di trasformazione digitale nel quinquennio 2022-2026, rivolgendosi in prima istanza ai musei, agli archivi, alle biblioteche, agli istituti centrali e ai luoghi delle cultura statali che possiedono, tutelano, gestiscono e valorizzano beni culturali.

Ho letto le linee guida per la circolazione e il riuso delle immagini, e ho capito che la linea del MIC – “cacciateci i soldi” – non è cambiata di una iota. La cosa peggiore è che il piano pare essere un patchwork: le sue premesse sono assolutamente condivisibili, ma nella fase di assemblaggio qualcuno ha ben pensato di disattendere tali premesse per una presunta capacità di ottenere ricavi.

Tanto per essere chiari: non c’è nulla di male se il MIC vuole creare e vendere degli NFT a partire dalle opere che ha in cura. Io non riesco a capire perché uno vorrebbe mai avere un NFT, ma è evidente che c’è gente che invece li vuole; e allora che li si faccia e li si venda. Tanto quelli sono per definizione entità non copiabili, o se preferite uniche. I problemi sono altri. Per esempio,l’avere un sistema NC (non commerciale) per default sui contenuti in pubblico dominio, cosa che è incompatibile con i progetti Wikimedia e OpenStreetMap. Il tutto con una “licenza” (non lo è, e anche nelle linee guida la cosa viene rimarcata) “MIC Standard” che porterà a risultati parossistici. Mi spiego meglio. Se qualcuno chessò negli USA pubblica una traduzione non autorizzata del mio Matematica in pausa caffè, il titolare dei diritti (Codice Edizioni) può contattare le autorità statunitensi, bloccare la vendita e citare a giudizio il malcapitato editore. Questo perché le leggi sul diritto d’autore sono state (più o meno) armonizzate in tutto il mondo, e quindi i diritti di sfruttamento economico sono tutelati ovunque. Ma se lo stesso qualcuno usa commercialmente un’immagine del Colosseo con l’etichetta – esplicita o implicita – “MIC Standard”, il ministro può strillare quanto vuole ma non succederà nulla, perché dal punto di vista delle autorità USA quell’immagine è nel pubblico dominio. Insomma, gli unici eventuali guadagni arriverebbero dai nostri compatrioti, mentre all’estero potrebbero fare quello che vogliono.

Per quanto riguarda Wikipedia Commons, c’è persino una citazione esplicita:

Il download di riproduzioni di beni culturali pubblicati in siti web di terze parti non è sotto il controllo dell’ente pubblico che ha in consegna i beni (ad es. le immagini di beni culturali scaricabili da Wikimedia Commons, realizzate “liberamente” dai contributori con mezzi propri per fini di libera manifestazione del pensiero e attività creativa, e quindi nella piena legittimità del Codice dei beni culturali). Rimane nelle competenze dell’istituto culturale l’applicazione di corrispettivi per i successivi usi commerciali delle riproduzioni pubblicate da terze parti.

Rileggete questa frase. Ve la traduco in italiano corrente: Wikimedia Commons viene trattata alla stregua di una vetrina pubblicitaria dove l’unico lavoro da parte dello stato è farsi dare i soldi da chi prende da lì del materiale. Come forse immaginate, non è che la cosa ci piaccia più di tanto…

Ah: al MIC non piace proprio la CC0, la licenza che formalizza il rilascio di un oggetto o un’informazione nel pubblico dominio. Infatti (grassetto mio) si legge che

l’uso di dati e riproduzioni digitali del patrimonio culturale per finalità di studio, ricerca, libera manifestazione del pensiero o espressione creativa, promozione della conoscenza, che non abbiano scopo di lucro diretto è libero per legge;

Quindi anche i metadati – a differenza per esempio di Wikidata, dove tutti gli elementi presenti hanno licenza CC0 – sono sotto una licenza di tipo NC. La digitalizzazione dei metadati è insomma qualcosa che si può fare solo per offrirlo poi gentilmente al MIC che sicuramente ci farà tanti soldi. Che gioia, vero?

I referendum 2022

Domenica si vota per i referendum sulla giustizia. (Si vota anche per le amministrative in un po’ di posti, ma non da me e quindi non ne parlo). Occhei, la gente avrebbe voluto il referendum sulla liberalizzazione della cannabis (che non è passato perché è impossibile tagliuzzare le leggi attuali per ottenerlo senza liberalizzare troppo) o quello sul suicidio assistito (che non è passato perché i promotori hanno scientemente scelto di esagerare). Occhei numero due: questi referendum sono stati formalmente promulgati perché richiesti da nove regioni a guida centrodestra, tanto che i comitati promotori sono rimasti a bocca asciutta (leggasi, senza rimborsi). Non è un mio problema: ma se volete il risultato pratico è che nessuno si è davvero messo a fare campagna. Ho visto credo un solo manifesto attaccato ai pannelli elettorali (ma perché mai hanno dovuto metterne così tanti, tra l’altro?).

Tutto questo fa pensare che si arriverà sì e no al 20% di votanti, quindi di per sé andare ai seggi è inutile. Ma io sono abituato a votare e quindi andrò, anche se temo che il mio voto sarà molto casuale. Guardando Wikipedia, al momento la mia idea di voto è questa.

  • Scheda rossa (Severino): no. È vero che la legge non è servita praticamente a nulla, ma mi pare un paletto di principio. (Una condanna colposa non è toccata dalla Severino)
  • Scheda arancione (carcerazione preventiva se c’è rischio di reiterazione reato): sì. Chiunque può reiterare i presunti reati; a questo punto la scelta se tenere in carcere o no l’imputato in attesa di giudizio diventa troppo aleatoria.
  • Scheda gialla (separazione delle carriere): sì. Secondo me si dovrebbe poter fare un solo passaggio nella vita di un giudice – e se si decide di andare in politica si deve smettere definitivamente di fare il giudice, ma quella è un’altra storia.
  • Scheda grigia (partecipazione dei membri laici a tutte le deliberazioni del Consiglio direttivo della Corte di cassazione): astenuto (anzi nulla, non si sa mai. Ritiro la scheda per non far fare lavoro inutile al seggio). Non credo che una persona comune possa dare una risposta sensata al quesito.
  • Scheda verde (abolizione firme di sostegno alla candidatura dei magistrati): no. Un minimo di seguito ci vuole sempre.

Inutile dire che non cerco di convincere nessuno…

Mariahpocalypse

Un certo Andy Stone ha citato a giudizio Mariah Carey e la Sony per violazione di copyright sulla canzone “All I want for Christmas is you”. (sì, dopo 28 anni. Evidentemente prima di ora non se ne era mai accorto). Stone afferma che non aveva mai concesso la possibilità di opere derivate del brano dallo stesso titolo da lui composto.

Se ascoltate la versione di Stone vi accorgerete che non ha nulla a che fare con il tormentone della Carey. (Io la trovo più carina, ma questo è un giudizio personale). Il fatto che abbia lo stesso titolo è assolutamente irrilevante: tanto per dire, il folklore beatlesiano racconta che Love Me Do sia stato scelto come lato A del primo loro singolo perché l’altro brano era sì più carino ma aveva lo stesso titolo di una canzone degli anni ’30: ma mica hanno cambiato il titolo!

La probabilità che Stone vinca la causa è insomma nulla. Posso solo immaginare che l’abbia fatto per farsi un po’ di pubblicità (personale e per il suo gruppo): ma ci guadagnerà qualcosa in più di quello che perderà per spese legali?

Gianni Clerici

A me il tennis non dice proprio nulla, più o meno al livello del calcio. Credo di avere tenuto una racchetta in mano una sola volta, nel 1980 mentre ero a Dublino a cercare faticosamente di imparare un po’ di inglese; e l’avrò tenuta per cinque minuti al massimo; né ho mai guardato una partita alla tv. Però leggevo con piacere gli articoli di Gianni Clerici, probabilmente perché il tennis era solo una scusa per parlare di tutt’altro, sparando le proprie sentenze ma facendolo in modo davvero leggero.

Credo che questi ultimi due anni, dopo l’ictus che lo colpì all’inizio del 2020, devono essere stati davvero difficili per lui. Che la terra gli sia lieve.

Ultimo aggiornamento: 2022-06-06 17:53

Il silenzio assordante di Leroy Merlin

Domenica 22 maggio Anna e io siamo andati al Leroy Merlin di Caponago e abbiamo acquistato due pensiline da esterni e un tavolo, sempre da esterni. Quando abbiamo preso le pensiline le abbiamo guardate e abbiamo stabilito che non sarebbero entrate in macchina, o meglio ci sarebbero entrate ma i ragazzi – che avevamo lasciato a Monza dai nonni – no. A questo punto abbiamo detto “fatto trenta, facciamo trentuno”, aggiunto trenta euro all’ordine e fatti inviare a casa. Tempo previsto: cinque giorni lavorativi. Subito arriva la mail con la conferma dell’ordine: data prevista di consegna “31 maggio/1. giugno”. Facendo un po’ di conti sono 7-8 giorni lavorativi, ma va bene così.

Arriva martedì 31 maggio e l’ordine continua a risultare “in preparazione” (notate che le pensiline le avevamo lasciate fisicamente al commesso che aveva detto “ve le tengo da parte sennò non le trovate più). Scrivo al supporto clienti chiedendo il motivo di questo ritardo. Arriva la risposta automatica che dice che verrò contattato entro 48 ore. Vabbè, penso io, il 2 è festa, facciamo entro venerdì.

Arriva sabato 4 giugno. L’ordine è sempre lì fermo “in preparazione”, il servizio clienti è rimasto muto. Provo a telefonare alla “Assistenza clienti telefonica”: solo menu registrati a scelte da tastiera, è assolutamente impossibile trovare un operatore. (Non chiamatela assistenza clienti, se non volete assistere). Alla fine ieri siamo passati direttamente al punto vendita, che comunque non ha una zona vera e propria di informazioni; ho fatto presente la cosa – secondo Anna, molto da incazzato – e hanno provato a vedere se si smuove qualcosa.

Ora, io posso immaginare che a Leroy Merlin siano pesantemente sottostaffati e abbiano vagonate di ordini in sospeso, come anche centinaia di chiamate a cui rispondere. Ma mi rifiuto di accettare che il loro sistema non generi automaticamente un messaggio di avviso di ritardo nella consegna o nella risposta. In pratica, una volta che hanno beccato i soldi per loro è tutto a posto.

Ultimo aggiornamento: 2022-06-06 16:57

Statistiche del sito per maggio 2022

Sono un masochista, è ovvio. Altrimenti perché mostrerei ai miei ventun lettori la lenta morte del mio sito? I visitatori unici sono stati 12880 (-387), le visite sono 29512 (-59); le pagine accedute sono state 113659 (+16304) con 197254 hit (+13088). Il 18 maggio ha visto 1108 visite, il 21 maggio 733. (I due giorni più scarni sono entrambi sabati; le mie recensioni proprio non interessano…). La Top 5:

  1. Sciacalli: 402 visite
  2. Toh, i blog stanno risorgendo: 284 visite
  3. Non ci sono più i comunisti di una volta: 277 visite
  4. Rai Radio 3 Classica e la morte dei palinsesti dettagliati: 271 visite
  5. La mappa delle zone di Milano: 274 visite

Null’altro da segnalare.

Ultimo aggiornamento: 2022-07-04 22:31

Quizzino della domenica: Il gioco della divisibilità

Alice sceglie un numero intero maggiore di 100 senza dirlo a Bob, e lo scrive su un foglietto (per mostrare alla fine del gioco che non ha barato…) Il gioco funziona così: a ogni turno Bob sceglie un numero intero k, diverso da tutti quelli che aveva già scelto e maggiore di 1; se k divide il numero di Alice allora Bob vince, altrimenti Alice toglie k dal numero iniziale e il valore ottenuto diventa il suo nuovo numero. Per esempio, se Alice aveva pensato 123 e Bob ha detto 42, al prossimo turno il numero di Alice è 81 e Bob dovrà scegliere un numero naturale diverso da 1 e 42. Alice vince se il suo numero diventa minore o uguale a zero.

Esiste una strategia vincente per Bob?


(trovate un aiutino sul mio sito, alla pagina http://xmau.com/quizzini/p589.html; la risposta verrà postata lì il prossimo mercoledì. Problema da Peter Winkler, Mathematical Puzzles, “Divisibility Game”.)

Ultimo aggiornamento: 2022-06-06 10:34