Archivi annuali: 2019

Le moto in viale Marche

Sabato non c’è stato solo un incidente mortale che ha coinvolto un mezzo ATM (in quel caso perché un filobus è passato col rosso): nel pomeriggio una moto si è scontrata con un bus della 70.

Visto che quell’incrocio lo faccio tutte le mattine, mi permetto di avere qualche dubbio sulla ricostruzione. La 70 lì gira a destra. L’unico modo per fare un incidente è che la moto stava percorrendo la pista ciclabile (che è semplicemente definita da una riga gialla sulla carreggiata) e quindi non ha potuto fare altro che finire contro il bus. La cosa non è strana, considerando che ogni giorno decine se non centinaia di moto sono guidate da centauri con un daltonismo che non permette loro di accorgersi della striscia gialla. Volete che qualcuno non veda anche l’arancione del bus?

Quizzino della domenica: raddoppia il campo

Un contadino aveva costruito un recinto a forma di L per far pascolare le sue mucche, sfruttando cinque alberi che si trovavano nel suo campo e lasciandoli agli angoli del recinto. Pensando poi che forse non avrebbero avuto abbastanza erba, decise di raddoppiare la superficie; il nuovo recinto sarebbe stato rettangolare e avrebbe lasciato gli alberi sul perimetro, anche se non necessariamente negli angoli. In quanti modi diversi può farlo?

(un aiutino lo trovate sul mio sito, alla pagina http://xmau.com/quizzini/p419.html; la risposta verrà postata lì il prossimo mercoledì. Problema dall’AMRT 2018.)

_Chiudete Internet_ (libro)

Per mia completezza ho deciso di leggere questo pamphlet (Christian Rocca, Chiudete Internet : Una modesta proposta, Marsilio 2019, pag. 144, € 7,99, ISBN 9788829701674), per vedere il punto di vista “giornalistico” su Internet – non me ne vogliano i miei amici giornalisti che apprezzo e con cui regolarmente discuto. Purtroppo il risultato è stato quello che mi aspettavo. Come prima cosa ho scritto pamphlet, e non instant book che probabilmente era quanto immaginato da autore ed editore, per una ragione molto semplice: non ci sono note e riferimenti. Detto in altro modo, bisogna prendere per vero quanto scrive Rocca e accettare la sua auctoritas (nel senso di autorevolezza più che di autorità). Occhei, il testo è strutturato nel modo che giornalisticamente si chiama panino: si inizia parlando di quanto è diventata brutta Internet e come gli OTT rubino i soldi a chi procaccia e raccoglie le notizie, c’è una sezione centrale nella quale si mostra come la politica mondiale sia stata rovinata dalla disintermediazione, e si termina riprendendo la giaculatoria iniziale. Io non entro nel merito della parte centrale, per l’ottima ragione che non ne so abbastanza. Sul resto però un po’ di informazioni ce le ho, e mi sono messo le mani nei capelli. Badate: io ritengo che la disintermediazione sia una iattura, quindi in teoria dovrei essere sulla stessa linea di Rocca: ma quando leggo che il caso Roth su Wikipedia nacque perché lo scrittore non è la persona che ne sa di più su quello che vuole dire, l’unica cosa che posso aggiungere è che se le intermediazioni sono queste allora tanto vale farne a meno. D’altra parte, mettere nello stesso calderone i ricavi di Facebook, che è fatto in modo da trattenerti il più possibile nel suo giardinetto, e il numero di pagine visualizzate da Wikipedia, che funziona tanto meglio quanto più il lettore è invitato a seguire le fonti esterne, significa che nonostante le continue assicurazioni di non essere un neoluddista Rocca è perlomeno uno che fa di tutta l’erba un fascio. Vabbè, tanto tra qualche mese tutti si saranno dimenticati del libro, anche se poi ci sarà qualche altro esponente dell’intellighentija mediatica che riprenderà lo stesso grido di dolore: mentre scrivo questa recensione Ricolfi lo ha appena fatto.

Ultimo aggiornamento: 2020-03-23 22:11

Black Friday

Black Friday
Sarò mentalmente incapace, ma non riesco davvero a capire tutto il casino che c’è stato con il titolone del Corriere dello Sport di ieri. Un insipido gioco di parole, come da decenni i nostri quotidiani amano fare, a partire da due importanti giocatori delle squadre in campo stasera: non dei Luther Blissett, insomma. Se questo getta benzina sul fuoco del razzismo, allora probabilmente c’è qualche falla del tessuto spaziotemporale che ha permesso di produrre i cori contro Lukaku un paio di mesi fa a Cagliari.

Io come sempre commetto peccato e penso male, ma mi sa tanto che questo alzarsi di scudi non sia altro che un’arma di distrazione di massa per evitare di fare qualcosa per risolvere o almeno ridurre il problema del razzismo negli stadi, che poi è una perfetta unione tra il razzismo più o meno strisciante nella vita di tutti i giorni e il becerume tipico degli ultras. D’altra parte, se la lotta viene portata avanti mettendo la polvere sotto i tappeti che si può pretendere?

Ultimo aggiornamento: 2019-12-06 09:42

Mattarella grazia Bossi

Insomma ieri Mattarella ha graziato il Senatur. Per la precisione, «L’atto di clemenza individuale ha riguardato la pena detentiva ancora da espiare (un anno di reclusione) inflitta per il delitto di offesa all’onore e al prestigio del Presidente della Repubblica (c.d. vilipendio: art. 278 c.p.), in riferimento a fatti commessi nel 2011.»

Io sono generalmente contrario al concetto di reato di opinione, ma posso comprendere quello al capo dello Stato, anche se un anno mi pare un po’ tanto per un “terrone” e un gesto delle corna che a noi vecchietti ricorda tanto Giovanni Leone. Ma in fin dei conti c’è chi è multato per aver dato dello juventino a un arbitro. E posso capire che una volta sancito il principio Napolitano possa aver detto che tutto è perdonato, permettendo a Mattarella di firmare il decreto di grazia. Ma continuo a chiedermi cosa sarebbe successo, o più propriamente cosa succederà, con gli altri casi simili dove gli imputati non sono famosi…

Trump e la Web Tax

In tutta la storia sulla riunione per commemorare i settant’anni della Nato, forse non ha avuto molta eco la minaccia di Trump di imporre dazi alla Francia (e a seguire a Italia, Turchia e Austria) in ritorsione alla Web Tax approvata dai transalpini.

Sì, lo sappiamo tutti che Trump ha poche idee ma fisse, e una di queste è quella dei dazi. E sappiamo anche tutti che i giganti del web pagano ben poche tasse, e soprattutto non le pagano in Italia o in Francia. Però la situazione complessiva è un po’ più complicata, se non ricordo male (e se mi ricordo male so benissimo che ci sarà qualcuno che mi correggerà). Uno dei punti fondamentali del commercio elettronico USA è che non paga la “sales tax”, a differenza di quanto accade in un qualsiasi negozio fisico. Ricordo che alla fine dello scorso millennio c’era stato un tentativo di togliere questo privilegio, tentativo che è stato prontamente rintuzzato. Ecco che quindi per un americano vedere uno stato, anche estero, che ti chieda delle tasse su un bene comprato online è un’eresia. Il fatto che a guadagnarci siano le aziende americane è bello, ma secondario.

Il guaio è che da un lato questa situazione non dovrebbe esserci, ma dall’altro risolverla significherebbe avere un vero coordinamento mondiale, e non mi pare che la cosa sia in vista… Insomma, aspettatevi tempi ancora più interessanti.

Ultimo aggiornamento: 2019-12-05 16:43

Statistiche del sito per novembre 2019

Stranamente il mese di novembre ha portato un deciso aumento delle visite, non dico come ai bei tempi ma un 20% in più dei mesi precedenti, almeno come visitatori e visite. Ci sono stati 18.685 visitatori per 39.909 visite, le pagine accedute sono state 80.870 e gli accessi 193.089. Il 13 e il 21 novembre sono stati giorni eccezionali, chissà perché. Tra le pagine più viste, troviamo però grandi classici:

  1. Eupnoico: 1.147 visite
  2. Codice bianco all’Ikea: 741 visite
  3. Centro operativo postale: 455 visite

  4. Il “genio matematico” e l’insipienza dei media
    : 319 visite
  5. Ricordatevi che anche questi votano: 316 visite

Tra gli archivi abbiamo il sistema operativo da montare con 560 accessi e il tutto al 90% con 376 accessi; sulle altre pagine il romanaccio con 622 accessi, gli accordi musicali con 522 accessi, la prova del nove con 291 accessi e il calcolo della radice quadrata”> con 285 accessi.

Ma la cosa più interessante sono sicuramente le otto (!) ricerche con la stringa “vorrei sapere gli accordi di tantavogli di lei in do maggiore”. Immaginando che siano tutte dalla stessa persona, visto il refuso, mi spiegate perché repetita juvant?

Ultimo aggiornamento: 2019-12-27 10:59

Le nuove bici elettriche di BikeMi: recensione

Ieri sono state immesse nella rete BikeMi 700 nuove bici elettriche, prima parte di un rinnovo totale. Approfittando della promozione “per dicembre la prima mezz’ora è gratis”, dell’avere la mia bicicletta scassata e di poter provare una bici sicuramente carica, ieri ho fatto due viaggi con le nuove biciclette, che secondo la descrizione hanno nuove caratteristiche: «Il sellino è sostenuto da un tubo triangolare graduato che ne impedisce la rotazione. Il nuovo telaio ha il 50% di plastica in meno, rendendo la bici più leggera (24.8 kg) e completando il circolo virtuoso della sostenibilità che coinvolge tutto il servizio.» Sul sellino confermo che finalmente non ruota; ho qualche dubbio sul fatto che la plastica in meno renda la bici apprezzabilmente più leggera, però.

Ma veniamo alla prova su strada. La bicicletta è molto meno maneggevole della BikeMi classica, quella gialla; ogni tanto facevo fatica a tenerla dritta. Inoltre ero convinto che l’aiutino fosse presente fino a che si raggiungono i 25 all’ora; in realtà già sotto i 20 stacca, e rimani a pedalare con una bici pesante, facendo insomma più fatica. Se me ne ricordo, domani provo a fare la salita della Biblioteca degli Alberi per vedere come funziona in quelle condizioni: nei miei viaggi di oggi l’unico vantaggio della pedalata assistita è partire con maggiore facilità ai semafori, ma il risultato pratico è che non mi conviene affatto usarla, perché faccio più fatica. Diciamo insomma che queste bici a pedalata assistita possono essere utili per chi vuole farsi una passeggiatina in bicicletta, ma non per chi ritiene la bici un mezzo di trasporto che serve a spostarsi da un punto all’altro in fretta