Nelle migliori tradizioni wikipediani, gli utenti sono caldamente invitati a pagare per avere un sistema libero da pubblicità e affini, altrimenti resti in “lista d’attesa”. In realtà se partite da un link altrui – il mio per gli amici per esempio è questo, e poi aprite il vostro link corrispondente in un’altra scheda pare che si riesca a entrare.
Per il resto, che dire? Quello che vedo in questi giorni è molto palloso, il che di per sé ha senso. È però possibile creare dei subwiki su argomenti specifici, tipo WT in italiano o Italia Newsroom. Più interessante secondo me la possibilità di creare post collaborativi – in fin dei conti siamo sempre in una wiki – anche se ho dei forti dubbi sulla scalabilità di un sistema simile. In definitiva mi sa che non funzionerà; o meglio, potrebbe sopravvivere come social network di nicchia – ma allora la sostenibilità finanziaria potrebbe essere complicata – ma non ce la farà a raggiungere una massa critica, e se lo facesse non vedo grandi meccanismi di autodifesa. (Wikipedia di solito ce la fa perché non è un social :-) )
Per i curiosi, ho ovviamente creato il subwiki Dewdney. Gli amici di Fidonet sanno bene il perché.




Buona parte delle 34 “esperienze” trattate in questo libro (James Tanton,