Quizzino della domenica: Dividere i muffin

Anna, Beatrice e Cinzia sono dalla nonna. Per merenda hanno cinque muffin da dividersi equamente. Anna dice “È facile! dividiamoli tutti in tre parti uguali, e ciascuna di noi prenderà cinque parti”. Beatrice però obietta “Ma dividerli in tre parti fa pezzi piccoli! Non si può fare di meglio?” Cinzia nota che tre muffin possono essere lasciati interi, ma Beatrice ribatte che quello che lei vuole è che il pezzo più piccolo sia il più grande possibile. Si può fare di meglio di avere 1/3 come pezzo più piccolo?


(un aiutino lo trovate sul mio sito, alla pagina http://xmau.com/quizzini/p465.html; la risposta verrà postata lì il prossimo mercoledì. Problema da William Gasarch, Erik Metz, Jacob Prinz e Daniel Smolyak, Mathematical Muffin Morsels; immagine da freesvg.org.)


Feriae Augusti

Quest’anno c’è una quantità di gente nella mia bolla che ci tiene a far sapere al mondo tutto che anche Ferragosto, come Natale e Pasqua, è una festa pagana scippata da Santa Romana Chiesa. Evidentemente hanno tutti bisogno di dire qualcosa di nuovo.
Solo che mentre Natale e Pasqua sono nomi di feste cristiane, Ferragosto no. E credo che la maggior parte della gente abbia giusto qualche lontano ricordo “dell’Assunta”, per il Palio di Siena, ma nulla più. E allora perché lamentarsi?

Mindbenders and Brainteasers (ebook)

Per chi conosce la divulgazione matematica britannica, i nomi di Estaway e Wells sono ben noti. Non sapevo però che avessero scritto insieme un libro di quizzini matematici (Rob Eastaway and David Wells, Mindbenders and Brainteasers : 100 Maddening Mindbenders and Curious Conundrums, Portico 2014 [2003], pag. 180, € 2,90, ISBN 9781909396845) che è molto simpatico. Molti dei problemi sono dei classici, ma ne ho trovati parecchi a me sconosciuti e davvero simpatici da risolvere, perché la loro soluzione non è semplicemente un’applicazione di regole matematiche oppure logiche, ma richiede quel minimo di pensiero laterale – in alcuni casi obliquo… – che dà soddisfazione. Se riuscite a trovarlo, acquistatelo!

Casse self service al Decathlon

Come dicevo ieri, sono andato a fare un po’ di acquisti; l’ultima tappa è stata Decathlon, dove ho preso un po’ di roba per la spiaggia per i gemelli. Mi sono messo in coda, e a un certo punto un baldo giovane assistente ha detto “carte o bancomat?” e al mio assenso mi ha messo davanti a una cassa automatica, quelle che due anni fa mi erano state precluse. Vabbè, scarico con calma tutta la roba, cerco di capire per quale magia basti metterle nel cassettone per venire prezzate, e più o meno ci riesco. Peccato che (a) le boccettine di plastica non sono passate, e ho dovuto prendere la pistola ancorché vietatissima per prezzarle; (b) il buono sconto che avevo come sempre non è stato letto, e quindi il baldo giovane è dovuto arrivare e digitare tutte le 20 cifre o giù di lì; (c) avendo lui dovuto entrare nel backend dell’applicazione, dopo avere pagato ho dovuto richiamarlo per rimettere tutto in sesto.

Ma la parte più divertente è stata la coppia che era dietro in fila – più giovani di me, quindi non rompete con l’Ok Boomer, quelli erano Gen X pura – che quando ha scoperto cosa avrebbe dovuto fare si è ritratta impaurita dicendo che mai e poi mai, preferivano starsene in coda…

pseudonimi

Non mi è molto chiara la differenza tra i due possibili nomi indicati nella busta con la carta d’identità elettronica.
Mi è ancor meno chiaro, covid o non covid, perché quando ho risposto al citofono il fattorino mi ha detto “Nexive, carta d’identità: gliela metto in buca delle lettere”.

alla faccia degli acchiappaclic

Quando preparo le mie vignette che non fanno ridere, prendo spunto dalle notizie del giorno. Tipicamente uso Repubblica per abitudine, ma a volte mi avventuro su altri quotidiani. Stamattina ho provato a guardare Libero: qui la schermata che ho salvato. Ecco i titoli delle notizie, fino alla sezione “qui dentro solo stile Libero!” che direi essere l’equivalente dei colonnini morbosi.

– [A] Egiziano minaccia di sgozzare la guardia giurata? La risposta del vicesindaco del Pd: roba da non credere
– “Lockdown inevitabili, in Italia guai seri”. Coronavirus, parla il big del Comitato tecnico scientifico: si ricomincia da zero
– [A] Sta cambiando qualcosa nel contagio? Impressionante: le cifre rivelano un dettaglio inquietante
– [A] L’indiscrezione-terremoto sulla Boschi: “Sicurissimo, è lei la chiave”. Rimpasto? Chi salta nel governo
– #LIBERO – In Italia troppi parassiti, ma se non lavora nessuno chi ci salverà dalla crisi?
– [A] Silvio Berlusconi, nelle liste di Forza Italia entra anche lei: chi è la nota conduttrice tv
– [A] Matteo Salvini “non è sositituibile”. Sondaggi Lega e malumori interni? Pesante spifferata: “Nel 2021…”
– [A] L’alleanza meridionalista che imbarazza il PD. Senaldi, losce [sic] manovre in aula: giù tutto?
– Pozzallo, specchio di Pd e M5s. Immigrati e coronavirus, i numeri di un suicidio italiano
– “Conte ruba ai poveri per dare ai ricchi”. Feltri, la verità sui papponi e la genialata del “gabinetto foggiano”.
– [A] “Cosa dicono questi dati”. Zangrillo, l’ultima teoria sul coronavirus infuria gli allarmisti: “Una bestemmia”
– [a] Foulard, tappeti, borse, bottiglie, la Farnesina ricoperta di regali (costosi): ecco cosa vantano Di Maio e la vice
– [a] La figlia di Putin prende il vaccino anti-Covid: occhio agli effetti collaterali
– “Butta il coltello”. Video-choc: l’egiziano nel Duomo, il vigilantes a terra. Così lo disarmano
– [A] “È parecchio tempo che sono in disparte”. Grillo, frecciatina al M5s: perché preferisce “non…”

Su quindici titoli, ce ne sono cinque che permettono di capire di che si parla, due – quelli che ho indicato con [a] – su cui ho dei dubbi, e otto – quelli con [A] – che sono puri acchiappaclic, nel senso che non ti dicono assolutamente nulla a meno che tu clicchi e leggi l’articolo.

Di per sé la cosa non mi importa molto: io sono della scuola “se mi vuoi costringere ad aprire un articolo a scatola chiusa, con ogni probabilità non dirà nulla di importante nemmeno l’articolo e quindi te lo puoi tenere”. Spero solo che Senaldi non sia tra quelli che chiagn’e’fott perché la direttiva copyright non è ancora stata recepita e quindi i poveri giornali non possono avere i loro dovuti incassi, perché quegli snippet non possono certo togliere accessi alle pagine…

mobilità ciclistica milanese

Martedì ho sfidato il caldo agostano e fatto un giro cittadino per fare acquisti vari. Ho così scoperto che sono terminati i lavori in via Quadrio, dove è stata creata una pista ciclabile contromano nello stile contemporaneo, con la divisione delle carreggiate affidate all’area di sosta. Vista la contemporanea chiusura del cavalcavia Farini per lavori, la cosa è davvero utile: è vero che ogni ciclista si faceva via Quadrio in contromano (oppure come me evitava il cavalcavia Bussa in direzione centro), ma adesso si è molto più tranquilli. È stato anche allargato il famigerato percorso in discesa che era stato annunciato come ciclistico ma era nato come pedonale…

In compenso ho scoperto che l’ultimo tratto di via Borsieri è diventato zona 15. Mezza carreggiata occupata dai tavolini, nessun parcheggio (hehehe), ma io temo che un solerte vigile mi faccia la multa quando pedalo a velocità normale, quindi a 20 all’ora. E mo’?

Ah, sì: mercoledì ho scoperto che in via Pola, davanti al Formigonio (Palazzo Lombardia), hanno disegnato le corsie ciclabili, dimenticando tra l’altro di togliere qualche segnale verticale di parcheggio. Io non sono ancora riuscito a capire quale dovrebbe essere la loro utilità. Ce lo vedo l’automobilista quadratico medio che sta molto attento a non usare quella corsia se c’è una bici…

La vasca di laminazione per il Seveso

Spesso il Seveso esonda. Per meglio dire, spesso vengono aperti i chiusini in via Valfurva per evitare che il fiume spacchi le tubature in cui è forzato, con l’effetto collaterale che io mi trovo l’accesso alla via dove abito bloccato da un’auto dei vigili e devo spiegare che casa mia si trova prima del corso temporaneo del Seveso e quindi posso passare in sicurezza. Non che queste piene siano moderne: sono state registrate almeno dalla fine dell’Ottocento. Ad ogni modo, dopo anni e anni e anni di diatribe alla fine nel 2013 – sì, sette anni fa – si è scelta una soluzione: creare delle enormi “vasche di laminazione”, laghetti che si possano riempire in caso di piena. Due di queste vasche dovrebbero essere in Brianza, la terza nel comune di Milano.

Il punto è che il Seveso diventa interrato pochi metri dopo essere entrato nel territorio meneghino; quindi esiste solo un punto dove si può fare la vasca in questione: all’interno del Parco Nord. Parco Nord che – spiego per chi non abita a Milano Nord – è un parco “di risulta”, ottenuto recuperando qua e là pezzetti tra Milano e la sua cintura che non erano ancora troppo cementificati. Date un’occhiata alla sua mappa per sincerarvene. (Sì, in mezzo c’è anche un aeroportino e un cimiterietto) Quel pezzo specifico di parco è proprio al confine comunale: dall’altro lato c’è il comune di Bresso e un certo numero di palazzoni, i cui residenti hanno fatto di tutto per bloccare la realizzazione della vasca di laminazione, ufficialmente per non rovinare il parco e ufficiosamente perché non vogliono trovarsi tot volte l’anno l’acqua puzzolente del fiume. Dimenticavo: il Seveso scorre in Brianza, non so bene quanti scarichi illegali riceve, e non è esattamente un fiume da bandiera blu. La melma che trovo per le strade dopo le esondazioni ne è una prova.

Perché vi racconto tutto questo? Perché i residenti in questione sono esondati sul gruppo Facebook della zona 9 Milano, quella in cui vivo io e in cui si troverà la famosa vasca; e si stupiscono di non trovare solidarietà…