Dopo che il ministero della Cultura quest’estate si era dimenticato di noi nelle audizioni per ottenere commenti sulla legge delega che implementerà anche in Italia la direttiva europea sul copyright, il Senato ci ha permesso di raccontare cosa non va in quel disegno di legge. (Che ci siano cose che non vadano l’ha anche detto il garante antitrust, tanto per dire). Wikimedia Italia e Creative Commons Italia si sono uniti per l’audizione, che potete vedere sul sito del Senato dal minuto 38:44 circa.
Questa volta non sono stato io il relatore, ma al minuto 53:28 circa potete vedere la mia bella faccia fare una puntualizzazione (rispetto all’affermazione di un’associazione audita prima di noi, che diceva che in Francia e UK i musei fanno i soldi vendendo le riproduzioni delle loro opere). E soprattutto i miei fan possono vedermi in giacca e cravatta :-)
Aggiornamento: (18 ottobre) chi ha più fretta può vedere solo il pezzo con i nostri interventi su YouTube.

Questo è il primo capoverso del libro di letteratura dei gemelli (Come scintille, Mursia 2018). Quando Jacopo mi ha raccontato cosa aveva studiato, mi sono messo le mani nei capelli.![[Le due configurazioni]](https://i0.wp.com/xmau.com/wp/notiziole/wp-content/uploads/sites/6/2021/09/q545a.png?resize=380%2C180&ssl=1)
Più di trent’anni fa io lessi questo libro (Paolo Zellini, La ribellione del numero, Adelphi 1985, pag. 274, ISBN 9788845906299) e non ci capii nulla. Ora, forte di una conoscenza un po’ migliore della storia e della filosofia della matematica, mi sono nuovamente cimentato, ma i risultati non sono stati molto migliori. Sicuramente sapevo come muovermi tra la maggior parte delle citazioni, e quasi tutti i nomi non mi erano ignoti. Però mi è restata questa sensazione di non riuscire a capire dove Zellini voleva andare a parare. Certo, ora mi è chiaro che dal suo punto di vista la “crisi dei fondamenti” non è stata affatto tale: la “libertà” completa che i matematici di fine ‘800 volevano avere non esiste e non può esistere, ma il fatto stesso che la matematica non possa essere completamente formalizzata lascia un tipo di libertà del tutto diverso e probabilmente più interessante. (Se si riuscisse a dimostrare tutto, che farebbero poi i matematici?) Ma è probabile che nel testo ci sia molta roba in più che però a me risulta irraggiungibile.