Quizzino della domenica: cinque interi

Abbiamo cinque interi positivi tutti distinti a > b > c > d > e, la cui somma è 183. La somma dei tre numeri più grandi è 144, e la somma del più grande e del più piccolo è 68. Qual è la differenza tra il massimo valore possibile di a e quello minimo possibile?


a b c d e
(trovate un aiutino sul mio sito, alla pagina http://xmau.com/quizzini/p522.html; la risposta verrà postata lì il prossimo mercoledì. Problema adattato da Math StackExchange)


flussi mischiati

Secondo voi, perché per un phishing dove mi si dice che c’è stato un login su Facebook da un nuovo device viene usato l’indirizzo email che io uso solo e unicamente su LinkedIn?

An Illustrated Theory of Numbers (libro)

[copertina] Non è che sia tutta illustrata, la teoria dei numeri spiegata in questo libro (Martin H. Weissman, An Illustrated Theory of Numbers, AMS 2017, pag. 323, $84.90, ISBN 9781470434939). Io ci speravo anche un po’, a dire il vero… Ma il compito sarebbe stato davvero improbo. Il testo raccoglie tre temi fondamentali della teoria dei numeri “algebrica”, e in effetti l’affermazione che è sufficiente avere le basi della high school mi pare corretta, anche se devo ammettere che mi sono perso nella sezione sulle forme quadratiche. La cosa che mi è piaciuta di più nell’approccio, a parte i disegnini quando ci sono, è la scelta non convenzionale di come trattare la materia, che porta Weissman a cercare unificazioni che non mi era mai capitato di vedere. Dal lato negativo ho trovato alcuni refusi, che in un libro che non è certo regalato infastidiscono parecchio.

Il coltellino svizzero (ebook)

[copertina] Io ho sempre apprezzato i libri di Anna Maria Testa, anche per il modo in cui scrive. In questo caso, però, (Anna Maria Testa, Il coltellino svizzero : Capirsi, immaginare, decidere e comunicare meglio in un mondo che cambia , Garzanti 2020, pag. 268, € 9,99 (cartaceo 18), ISBN 9788811817567) tolto lo stile di scrittura mi pare non rimanga molto. Ci sono alcuni punti meritevoli di considerazione, che ho salvato e postato come al solito sul mio sito; ma in generale l’impressione che ho avuto è quella di una chiacchierata tra amici. Visto che da quanto ho capito il libro è una riscrittura dei testi sul suo blog – riscrittura ben fatta, intendiamoci: i vari capitoli non sono messi a caso ma seguono un filo logico – la cosa non è così strana; però mi sarei appunto aspettato qualcosa in più.

Giovanni Brusca, o dei delitti e delle pene

Io non andrei mai a prendere un caffè con Giovanni Brusca. A dire il vero non saprei nemmeno di che potremmo parlare. Detto questo, ha scontato la sua pena e quindi è corretto che esca di prigione. Pensate che per uno che ha fatto quello che ha fatto si dovrebbe buttare via la chiave della prigione? È un punto di vista che può anche essere valido. Ma allora si cambi la legge. Legge che nacque apposta per “premiare” – è una brutta parola in quel contesto, lo so – chi decideva di collaborare. In altre parole, si è scelto a priori di permettere un mercanteggiamento per quello che si ritiene essere un miglior risultato complessivo: se il pensiero della maggioranza non lo ritiene più tale allora si possono cambiare le norme.

Per quanto riguarda l’ergastolo ostativo, invece, il mio punto di vista è che partendo dall’assunto costituzionale che il carcere non è punitivo ma rieducativo non vedo come un irriducibile che non si è mai pentito possa considerarsi “rieducato”; quindi ha senso che rimanga tale.

L’importanza di conoscere le lingue

Il telecomando dei nostri Velux funziona male: se qualcuno lo fa cascare si resetta, e devo di nuovo inserire data e ora (e giorno della settimana, perché a quanto pare il costo di una funzioncina per calcolarlo automaticamente era troppo elevato. Almeno le programmazioni resistono).

Ieri pomeriggio Anna mi dice “Ah! il telecomando dice le cose in ugrofinnico! Rimettilo a posto!” A quanto pare, due persone di cui non faccio il nome “stavano giocando” e l’hanno fatto cascare. Poi non si sa bene cosa abbiano fatto, soprattutto considerato che la scelta della lingua non è certo uno dei menu iniziali. Ad ogni buon conto, guardo il telecomando e stabilisco che la lingua è scandinava, il che è un grande vantaggio. Resetto di nuovo il telecomando, segno data e ora – quelli sono facili, sono sempre numeri – e poi viaggio a caso tra i menu finché non vedo la parola “Sprog” che chiaramente è l’equivalente del tedesco Sprache. Clicco, scopro che il menu era settato in danese, e lo rimetto in italiano.

Comunque sono stato fortunato. La prima lingua dell’elenco era il ceco, e lì mi sarei perso del tutto. (Ok, avrei cercato su Internet il modello del telecomando e guardato com’erano i menu, ma non sarebbe stato così divertente)

Statistiche del sito per maggio 2021

Sempre calma piatta, anche se almeno il fondo lo si è toccato. I visitatori unici sono stati 19100 per 40834 visite (massimo dell’anno); le pagine accedute sono state ben 112390 con 296142 hit (anch’essi massimi dell’anno). Nessun giorno ha visto meno di 1000 visite: in compenso ho visto che SemrushBot ha usato tanta banda quanto i bot di Google e di Bing assieme. Non capisco l’utilità di fare SEO con i miei dati, ma tant’è.
La Top5, a parte il solito “eupnoico”, è tutta con hit del mese, anche se con numeri bassi:

  1. Eupnoico: 1871 visite
  2. Dimostrazioni pubblicitarie: 538 visite
  3. Quizzino della domenica – Alfieri: 280 visite
  4. Fedez, Rai e tutto il resto: 278 visite
  5. Il peso della vecchiaia: 276 visite

Ma il post più visto è quello dell’anno scorso su distanziamenti e quadrati, con ben 2189 accessi. Fuori dai blog, Romanaccio ha 1401 accessi mentre la pagina dei libri 579.

E ora che Google Photo consuma il tuo spazio dati?

Come sapete, da ieri Google ha deciso di calcolare lo spazio usato per salvare le nostre foto a buona risoluzione (e quello usato da gdocs gsheets e gslides). Io probabilmente cederò e pagherò per i 100 giga di Google One: non tanto per le foto che non faccio ma per tutto il resto. In effetti i miei diciannove giga gratuiti sono sempre pieni. Per il resto? C’è chi consiglia nel caso si abbia Prime di salvare le foto sul cloud di Amazon. Andrea Trapani sul Foglio ha accennato a tre possibili altri siti: io ho provato ad accederci.

Yandex Disk è russo. L’avevo attivato cinque anni fa, a quanto pare: ci sono dieci giga di spazio gratuito e un accesso con un’interfaccia web, oltre a un’app per Windows che ti mostra i file come fossero su una cartella. È possibile scegliere se avere i file solo su cloud o anche in locale.

Degoo è svedese. L’interfaccia è minimale, e a quanto vedo è più pensata per i telefoni, tanto che non c’è più un client Windows (questo) è del 2018 e non so se funzioni ancora). La versione gratuita permette di backuppare fino a due device ma dà 100 giga di spazio, aumentabili mediante referrer (il mio è questo). Secondo me è più utile appunto per le foto da telefono – che sono comunque salvate a dimensione ridotta.

Se volete provare con i cinesi, c’è Terabox, già Dubox. È interessante notare come il login sia possibile solo con certi provider email – ma c’è anche libero.it ;-) – e che, oltre all’avere un tera di spazio, ci sia la possibilità di salvare file dal web. Devo però dire che l’interfaccia mi pare parecchio incomprensibile. Già il mio nome utente è USER0814B454, tanto per dire…

Insomma, mi sa che è meglio tenersi quello che si ha già…