Magari prima o poi la lingua giusta la trova


Guardando lo spam in una delle mie caselle usate all’uopo, ho visto un messaggio che mi pareva essere in sloveno (ma Google Translate dice che è croato). Guardando più in giù, ho visto che la stessa persona mi aveva mandato lo stesso messaggio, ma in finlandese.
Benedetta fanciulla (o fanciullo), ma non ti viene in mente che se stai scrivendo a un’utenza di un dominio .it dovresti per prima cosa provare con l’italiano?

Nichelle Nichols

Star Trek (la serie originale, TOS) non dovrebbe mai essere presa sul serio per le trame degli episodi, che sono così anni ’60 da risultare ormai solo divertenti. Però la serie è stata importante per tante altre cose: non ultima la presenza come coprotagonista del tenente Uhura, una donna nera nella plancia di comando di un’astronave. (Nichols raccontò poi che voleva lasciare la serie dopo la prima stagione, ma venne dissuasa da Martin Luther King che le disse che era un role model, e che Star Trek era una delle pochissime trasmissioni che faceva vedere ai suoi figli proprio per mostrare loro che i neri possono arrivare a fare cose che sembrerebbero loro precluse. Quello che è certo è che Nichols è stata poi una fenomenale testimonial per la Nasa, oltre ad essere sempre stata amatissima dai fan. Purtroppo negli ultimi anni è stata colpita da demenza senile, tanto che il figlio ha citato il suo agente per malversazione. Addio, Uhura, verso la frontiera finale.

(Sì, avrei potuto parlare di quello che dicono essere stato il primo bacio interrazziale della TV USA: ma onestamente essere baciate da Kirk era praticamente uno standard)

La mascella di Caino (libro)

Questo libro-enigma è stato pubblicizzato enormemente da Mondadori, con tanto di concorso a premi (un po’ miserello, un buono per 500 euro di libri a un singolo vincitore sorteggiato tra tutti quelli che avranno indovinato la successione corretta delle pagine del libro, ma il mercato editoriale italiano è quel che è). Non vorrei essere preso per un volpeuvista, ma la “lettura” non mi ha fatto né caldo né freddo. Non mi sono nemmeno messo a prendere appunti e indicare le due o tre coppie di pagine che sono chiaramente in successione perché un distico poetico è tagliato a metà. Il fatto è che Torquemada si doveva essere divertito tantissimo a scriverlo, forse l’insieme dei traduttori che si cela sotto lo pseudonimo collettivo The Crime Badger si sarà divertito a cercare di incastrare gli indizi inglesi in un testo italiano, ma la storia che più o meno traspare dalle pagine sa semplicemente di vecchio. Certo, direte voi, ha quasi un secolo! Giusto, ribatto io, ma perché allora tradurla e non invece infrangere le Sacre Regole dell’Oulipo e fare un’opera seconda, con la stessa struttura ma ambientata al giorno d’oggi? Solo per dire che ci si accoda al “caso letterario mondiale”? Bah.

(Torquemada, La mascella di Caino : Il puzzle letterario più diabolico del mondo [Cain’s Jawbone], Mondadori 2022 [2019], pag. 240, € 18, ISBN 9788804752677, trad. The Crime Badger)

Voto: 1/5

Beadle

L’altra settimana Link molto belli ha parlato di Beadle. I più astuti tra i miei ventun lettori avranno immaginato che stiamo parlando di un gioco nato sulla scia di Worlde, ma il Bea? Beh, sono i Beatles!

In Beadle ci sono due modalità di gioco in solitario, oltre a una challenge. Si può ascoltare un secondo di un brano del quartetto di Liverpool, durata che viene allungata man mano che non si riesce a trovarlo, oppure indovinare il brano partendo da una o più parole. Ho trovato quest’ultima a volte un po’ complicata, mentre sulla musica è raro che mi serva il secondo tentativo per trovare la canzone :)

E adesso?

Bene. Il numero di mia mamma è iscritto al registro delle opposizioni. Supponendo che i call center chiamino dall’Italia e rispettino il registro, cosa significa “consensi al telemarketing annullati fino al 27/07/2022”? che ogni settimana devo annullare eventuali consensi?

Internet Archive e Controlled Digital Lending

La scorsa settimana mi è arrivata una mail da Internet Archive che chiedeva soldi. Vabbè, mi direte, nulla di strano. (Tra l’altro, io mando loro regolarmente qualche dollaro, visto che sfrutto il loro lavoro). Il motivo per cui chiedono soldi è però interessante: sono nel mezzo di una causa intentata da quattro grandi editori riguardo al Controlled Digital Lending, nel seguito CDL.

Facciamo un passo indietro. Come funziona una biblioteca tradizionale? I bibliotecari comprano un libro (di carta) e poi lo danno in prestito a chi vuole leggerlo. Un prestito ha una certa durata, tipicamente da un giorno a un mese, rinnovabile se nessun altro vuole leggere quel libro. Le cose vanno avanti così da quando sono un bambino, e probabilmente da prima. Poi sono arrivati i libri digitali, e si è cercato di riprodurre il modello in un modo o nell’altro. Ecco che così è nato il DRM (Digital Rights Management): un software che ti permette di leggere un libro in formato elettronico per 14 giorni, non uno di più, non uno di meno. Chi di voi usa MLOL dovrebbe conoscerlo bene: nell’ecosistema Amazon non so se esiste qualcosa di simile o i libri si comprano (con DRM…) e basta. Nel caso dei libri in prestito, il software implementa anche il controllo di non sovrapponibilità: se io ho in prestito una copia digitale, nessuno può chiederla a sua volta finché non è scaduto il mio prestito. Questo tra l’altro vale anche prr gli ormai pochi libri in Social DRM, dove non ci sono blocchi software ma ci si fida dell’utente: in ogni caso, il libro può essere preso da una persona alla volta.

Internet Archive ha sempre avuto un rapporto strano con i libri. Forse ricordate che due anni e mezzo fa, all’inizio della pandemia, lanciò la National Emergency Library, togliendo in pratica ogni limite alla fruizione dei testi presenti da loro: questo non deve sicuramente essere piaciuto ai grandi editori, e lo capisco anche. Il DCL è però diverso. A Internet Archive prendono un libro cartaceo, lo scansionano, buttano tipicamente via la copia cartacea e danno in prestito la scansione come se fosse un libro digitale, con gli stessi vincoli… tranne il fatto che uno può restituirlo in un qualunque momento e che molti testi sono disponibili per un prestito di un’ora, automaticamente rinnovabile: molto comodo se non devi leggere il libro ma solo verificare una citazione. Questo non piace ad Hachette, HarperCollins, Wiley e Penguin Random House che hanno appunto intentato una causa per violazione di copyright, affermando che sono loro a dover decidere chi, come e per quanto tempo può avere in prestito un libro elettronico: quello che Internet Archive sta facendo con l’aiuto di EFF è chiedere un giudizio che blocchi questa causa.

Ci riusciranno? Non lo so. Il problema di base è che i libri elettronici non sono venduti ma solo dati in licenza, e quindi un ebook non è la stessa cosa che la scansione di un testo cartaceo; tutto dipenderà insomma se il giudice penserà alla funzione o all’implementazione del prestito. Resta il solito punto: molti vincoli nelle cose che possiamo o non possiamo fare non hanno alcuna correlazione con la cosa in sé.