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matematto non praticante

Lore

Tra i tanti siti che permettono di tenere traccia delle proprie letture, Lore è probabilmente the new kid in town. Perché uno dovrebbe sceglierlo? Per esempio (cito) perché “È open source – Non raccoglie i vostri dati – È moderato e gestito da esseri umani, non da una corporazione – Non ha scopo di lucro”, oltre a essere integrato nel fediverso e quindi essere almeno in teoria integrato con Mastodon.
Peccato che l’interfaccia mi sembra molto poco intuitiva, e il modo in cui (non) ha importato i miei libri da Goodreads mi ha solo incasinato le cose. Ok, lo stavo facendo da furbofono, ma comunque la cosa non può andare bene. Insomma, perché mai dovrei aggiungere o cambiare aggregatore di schede della mia libreria virtuale? Tanto non mi importa nulla di regalare ad Amazon le mie fantasmagoriche recensioni :-)

PS: E comunque un sito che scrive “abbiate a cuore la serenità dellǝ altrǝ utenti.” non fa per me, mi spiace, e non certo perché io non abbia a cuore la serenità altrui.

Area B o non area B, questo è il dilemma

Se non ho capito male, stamattina a Milano è entrata in funzione Area B, col divieto di circolazione per i veicoli parecchio vecchi. (In realtà, guardando qui, i divieti c’erano già: sono solo stati aggiunti gli euro 2 benzina e gli euro 4 diesel senza FAP). Su Twitter ci sono stati i soliti piagnistei con esempi francamente improbabili, come il nonnino che non può più andare a prendere i nipotini a scuola. A parte che almeno si ridurranno le auto in doppia e tripla fila negli orari di ingresso e uscita, mi domando perché il nonnino avesse un diesel comprato prima del 2011 che già era bloccato mezzo inverno per lo smog; ma tant’è.

Però volevo parlare di un’altra cosa. Stamattina ho dovuto portare a Monza mio suocero e rientrare a Milano. L’andata è stata quanto quanto scorrevole, al ritorno ci ho messo un’ora, restando in coda per tutto il tunnel di San Fruttuoso (poi stranamente il tratto con gli svincoli di autostrada e peduncolo erano praticamente vuoti, e la coda si è riformata al solito semaforo di Cinisello). Io mi domando solo come faccia la gente a farsi quel viaggio cinque giorni la settimana, soprattutto quando ogni dieci minuti c’è un treno da Monza a Milano…

Quizzino della domenica: Somma doppia

L’addizione 26374+46462=72836 non pare avere nulla di particolare. È però possibile sostituire a ciascuna cifra un’altra cifra (diversa) e ottenere una somma ugualmente corretta. Qual è questa seconda somma?

26374+46462=72836
(trovate un aiutino sul mio sito, alla pagina http://xmau.com/quizzini/p611.html; la risposta verrà postata lì il prossimo mercoledì. Problema di Rob Eastaway, da Twitter.)

Comics & science Vol. 1 (libro)

Dal 2013 il CNR ha cominciato a pubblicare una collana di fumetti di argomento scientifico, che si acquistano generalmente in fumetteria; alcuni numeri sono però praticamente introvabili, perché sponsorizzati e quundi non venduti nei soliti canali. In collaborazione con Feltrinelli, questi fumetti sono stati raccolti in due volumi, di cui questo è il primo. Qui troviamo le opere di Leo Ortolani (cristallografia), Federico Bertolucci (Internet), Zerocalcare (fisica subatomica), Giovanni Eccher e Sergio Ponchione (Chimica e Mendeleev, per me la migliore storia del libro), Diego Cajelli e Andrea Scoppetta (intelligenza artificiale), Gabriele Peddes (per i 30 anni del registro .it), Eccher e Peddes (botnet), Claudia Flandoli (Fibonacci), Giuseppe Palumbo (il ritrovamento del Metodo di Archimede, anche questo molto bello), Tuono Pettinato (sul tempo).
Rispetto ai fascicoli originali si perdono tutti gli articoli di contorno che davano un contesto scientifico alle storie raccontate; viene però fatto un riassunto iniziale, in modo che il lettore casuale non si perda. Inutile dire che lo stile di testi e disegni varia tantissimo a seconda dell’autore: però il filo conduttore, vedere cioè la scienza in modo diverso dal solito, è chiarissimo. Un’ottima iniziativa, insomma!

(Roberto Natalini e Andrea Plazzi (ed.), Comics & science Vol. 1, Feltrinelli Comics 2022, pag. 240, € 23, ISBN 9788807550997)

Voto: 5/5

i testimoni di Geova e il comitato sanitario

Mentre ero in ospedale, sono stato per vari giorni in stanza con un testimone di Geova. No, non mi ha svegliato al mattino con le copie della Torre di Guardia :) Come immagino sappiate, i testimoni di Geova non ammettono le trasfusioni di sangue: è una loro scelta legittima, su cui non ho da dire nulla. Non ho nemmeno da dire molto sul fatto che i chirurghi possano trovarsi in difficoltà, sapendo che non possono permettersi il paracadute di una trasfusione e quindi devono stare molto più attenti durante le operazioni. Una cosa però mi ha lasciato un po’ perplesso.

Il figlio del compagno di stanza dovette fare un’operazione piuttosto complicata e rischiosa, almeno dal punto di vista della perdita di sangue. Se non ho capito male – il suo accento era molto pesante – in sala operatoria c’era un membro del comitato sanitario dei testimoni di Geova che verificava che non venisse usato sangue. Non posso garantire l’autenticità del racconto, anche perché aveva poi aggiunto che la persona in questione aveva messo una pastiglia sotto la lingua del figlio per ridurre la perdita di sangue. Se però fosse davvero così mi sembrerebbe una cosa piuttosto pericolosa…

niente da fare… o forse sì

C’era già la lettera di dimissioni pronta. Ma niente da fare: appena ho provato ad alzarmi, mi si è riaperta la ferita. Adesso dicono di provare con una roba che non ho mica capito, un’iniezione strana…

E invece no. Per i vascolari non sta uscendo sangue, il bozzo che sento è colpa dei linfonodi che si sono un po’ incazzati, e per loro io posso uscire. (Ho il sospetto che conti anche il fatto che oggi tra pronto soccorso e subintensiva c’era il pienone). Insomma, esco.

mia figlia non segue le mie orme

L’altro giorno Cecilia mi ha detto di essere stata eletta rappresentante di classe. Occhei, in terza media non è che la cosa conti molto, però c’erano 3+3 candidati per 1+1 posto, quindi l’elezione non era certo scontata.

E niente, non ha preso certo da me. Mi è capitato spesso di candidarmi (no, mai ad elezioni politiche o amministrative, sono sempre stato apartitico) ma generalmente sono stato trombato. Le uniche eccezioni sono state la prima elezione RSU (ma se non ricordo male il posto era quasi assicurato) e l’anno in cui sono diventato direttore esecutivo della Naming Authority, più che altro per veti incrociati. No, poi subito prima della fine della NA ne divenni vicepresidente, a dire il vero.

Ormai ho una certa età. Se mi capita, continuo a candidarmi per il cosiddetto “spirito di servizio” ma mi è molto chiaro che non ho l’interesse, e forse nemmeno le capacità, di fare il politico. La mia è una posizione di nicchia, come i ventun lettori di questo blog sanno bene: ho un piccolo seguito di affezionati sostenitori, ma non ho appeal sulle masse. Ce sto. (È questo l’indicativo di “stacce”?) Cecilia pare invece aver preso da mio padre, che pure non ha mai conosciuto, la capacità di essere un centro di aggregazione. Speriamo ne faccia buon uso in futuro!