Io mi sono stupito che quando stavolta Berlusconi è finito in ospedale senza udienze vicine abbiano annunciato che ha una leucemia mielomonocitica. (Non che io sapessi cosa fosse, sono dovuto andare al solito su Wikipedia). Non mi stupisco più di tanto invece che i bollettini medici in realtà non ci sono, a meno che non consideriate un bollettino medico le frasi odierne di Zangrillo e Ciceri “Nelle ultime 48 ore si è assistito a un progressivo e costante miglioramento delle funzionalità d’organo monitorate. Le terapie citoriduttiva, antimicrobica e antinfiammatoria stanno producendo i risultati attesi, consentendoci di esprimere un cauto ottimismo. Il presidente Silvio Berlusconi resta ricoverato in ambito intensivo”, dove non si dice assolutamente nulla visto che da quanto ho capito la terapia citoriduttiva serve a ben poco con questa leucemia. (Il resto è per la polmonite che però è un epifenomeno)
Il mio dubbio è se B. uscirà vivo dall’ospedale, e quanto tempo di vita gli resterà.
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Quizzino della domenica: non sbagliare la data
Lo scorso martedì era il 4/4; europei e americani erano per una volta concordi. Quest’anno ci saranno ancora giorni del tipo n/n che capitano di martedì?
(trovate un aiutino sul mio sito, alla pagina http://xmau.com/quizzini/p638.html; la risposta verrà postata lì il prossimo mercoledì. Problema di Zoe Mensch, da New Scientist; immagine di firkin, da OpenClipArt.)
Game Theory: A Playful Introduction (libro)
La cosa più strana di questo libro è che parte con la teoria combinatoria dei giochi, che sono davvero in pochi ad associare alla teoria classica (e in effetti i giochi sono di tipo completamente diverso). I primi quattro capitoli sono così dedicati a giochi come Nim e Hackenbush e al teorema di Sprague-Grundy, ben noti a chi abbia letto Winning Ways for Your Mathematical Plays. La parte di teoria dei giochi classica giunge fino ai giochi cooperativi e a un accenno ai giochi a più persone, terminando – spiazzando un’altra volta chi arriva alla teoria dei giochi dall’economia – al teorema di impossibilità di Arrow. Alcune parti più tecniche sono lasciate in appendice per i più coraggiosi. Devo dire che ho molto apprezzato questo approccio, proprio perché permette di vedere le cose in modo diverso dal solito.
(Matthew Jared Devos e Deborah A Kent, Game Theory : A Playful Introduction, AMS 2017, pag. 343, $49, ISBN 9781470422103)
Voto: 5/5
Meta vs Siae part 2
Dopo la lite tra Meta e Siae, scopro che l’AGCM ha aperto un’istruttoria “per presunto abuso di dipendenza economica da parte di Meta nei confronti di Siae”.
Io mi sarei aspettato che nel testo dove l’Antitrust spiega le ragioni di questa istruttoria ci fosse almeno un accenno al fatto che le condizioni che Meta ha fatto ad altre società di gestione di diritti (Soundreef, per non fare nomi) sono pessime. A questo punto si potrebbe pensare a un abuso di posizione dominante. Invece non c’è nulla di tutto questo, ma solo le lamentazioni perché «A seguito dell’interruzione delle trattative, Meta ha eliminato dalle piattaforme social i contenuti musicali tutelati da Siae in modo che non fossero più fruibili dagli utenti.» e continua dicendo che «Queste pratiche abusive […] potrebbero limitare in modo considerevole la possibilità di scelta dei consumatori che verrebbero privati della possibilità di fruire delle opere tutelate da Siae». Io avevo capito che il contendere erano i brani usati come colonna sonora su Facebook e Instagram, cosa diversa dalle playlist su Spotify; la “fruizione” è insomma molto indiretta. Ma evidentmente mi sbaglio e l’Antitrust ne sa molto più di me.
battesimo civile
Il primo aprile Trento Today ha pubblicato un articolo in cui si comunica urbi et orbi che nei giorni precedenti si era celebrato “il primo battesimo civile istituzionale” in un comune del trentino, con dichiarazioni gongolanti del consigliere comunale iscritto all’UAAR che ricorda che «il tutto fa seguito alla mia presa di posizione, con risonanza mediatica nazionale, nel vietare il battesimo religioso ai neonati».
La notizia deve essere stata una bomba nella comunità, tanto che due giorni dopo è apparso un altro articolo dove il padre della bimba assicura che a maggio la piccola sarà battezzata in chiesa (con scorno del consigliere di cui sopra, immagino) e il sindaco si affretta ad aggiungere
Per conferire valore a questa iniziativa [Nd.mau. – la Giornata nazionale della Gentilezza] è stato costruito un cerimoniale semplice e condiviso con tutti i Comuni Italiani, consistente nella consegna ai nuovi nati della chiave del paese e dell’attestato di benvenuto, affinché il messaggio di gentilezza ed accoglienza, racchiuso in questa occasione, possa esprimersi all’unisono. La cerimonia svoltasi nel nostro comune è stata quindi l’occasione ‘istituzionale’ per accogliere nella nostra comunità i nuovi nati, senza la benché minima finalità sostitutiva o emulativa del sacramento religioso del battesimo, come qualcuno ha voluto sostenere.
A parte che pare che “i nuovi nati” del 2022 siano solo questa bimba, non capisco davvero perché la giornata nazionale della gentilezza sia il 21 marzo e non il 13 novembre come quella mondiale. E a me la “consegna della chiave e dell’attestato di benvenuto” fanno davvero pensare all’equivalente aclericale del battesimo. Spero solo che almeno la partecipazione sia facoltativa :-)
scrivere in parallelo
I miei ventun lettori lo sanno bene: io sono pigerrimo. Quando ero al liceo, io scrivevo i temi direttamente in bella, senza mai rileggerli. (occhei, ancora adesso scrivo i post senza rileggerli…) Il risultato era tipicamente senza infamia e senza lode; ma visto che in classe non avevamo scrittori geniali me la cavavo senza problemi. Scrivere direttamente in bella significava naturalmente avere un’idea di dove partire, dove arrivare e almeno in parte come arrivarci, e pensare un po’ tra una frase e l’altra, aiutato dal fatto che scrivere a mano in modo leggibile è comunque abbastanza lento.
Poi sono arrivati i computer. Per un paio di decenni la sostanza non è cambiata: continuavo a scrivere in modo lineare, perché ero abituato così. Poi però ho cominciato a scrivere libri, e lì c’è stato un cambio totale del mio modo di scrivere. Sì, una scaletta ad altissimo livello la faccio ancora, anzi ora la scrivo e non me la tengo a mente. Però la mia scrittura non è più lineare ma parallela. Mi spiego: mentre sto scrivendo il paragrafo X, mi viene in mente che in un precedente paragrafo Y avrei potuto aggiungere qualcos’altro, così torno indietro a Y e scrivo, sperando di non dover passare ancora a un altro paragrafo Z. Nei post capita così che ci siano pezzi lasciati a metà perché non ho svuotato lo stack dei miei passaggi; almeno i manoscritti vengono riletti e quindi posso terminare il lavoro lasciato a metà.
Questo modo di scrittura significa che io mantengo almeno inconsciamente in memoria un certo numero di sezioni del mio testo. A volte questi segnalibri sono legati a qualcosa di immediato. Per esempio avevo scritto “ho almeno inconsciamente” e arrivato a “un certo numero” ho deciso di sostituire “ho” con “mantengo”. In questi casi sto semplicemente aggiustando in corsa una frase. Ma se torno indietro di varie sezioni allora significa che sto lavorando in parallelo, e questo mi sa che sia un male perché significa che non ho mai l’attenzione piena a quello che sto facendo. Voi come vi trovate a scrivere, ammesso che scriviate pezzi abbastanza lunghi?
Meta vs Siae: dove sono i popcorn?
Io su Facebook non ci sono praticamente mai, su Instagram meno ancora, e soprattutto tendo ad avere l’audio a zero. Quindi non mi sarei nemmeno accorto della rottura delle trattative tra Meta e SIAE che ha portato all’oscuramento di tutti i contenuti con in sottofondo musica sotto diritto d’autore gestito dalla Siae, se non l’avessi letto in giro.
Potete leggere voi stessi le deduzioni di SIAE e di Meta in un’audizione immediatamente convocata dalle Commissioni Trasporti, Poste e Telecomunicazioni e Cultura, Scienza e Istruzione (per fortuna il nostro Parlamento sa quali sono le vere priorità), audizione «finalizzata all’adozione da parte del Governo di tutte le iniziative affinchè sia assicurata piena tutela al diritto d’autore». (Mi permetto solo di far presente alla SIAE che oscurare tutto ciò che usa contenuti protetti dal diritto d’autore è una tutela del diritto d’autore, quindi non vedo il problema). Prima o poi forse si scoprirà se è vero o no che SIAE ha chiesto un aumento non trattabile del 310% dele royalty per un nuovo contratto sostanzialmente identico al vecchio; ma di nuovo la cosa non mi tocca.
Capisco però Mogol e Lavezzi che tuonano contro Meta (e Amadeus, e più o meno tutto il mondo musicale che non li considera abbastanza). Diciamocelo: SIAE tutela i diritti di SIAE stessa, di pochi artisti come loro due e basta.
Sgrammaticatura istituzionale
Prendo atto che per Giorgia Meloni le parole pronunciate da Ignazio La Russa a proposito dei morti in via Rasella («una banda musicale di semi pensionati altoatesini») sono corrette ma non si possono dire se sei la seconda carica dello Stato. Non che mi aspettassi qualcosa di molto diverso.