Archivi annuali: 2019

Stato di polizia internettara

Nel cinquantesimo anniversario di una delle mille definizioni di Internet torna alla carica la falange di coloro che vogliono che i profili social possano venire aperti solo dietro presentazione di un documento di identità. Passi Gabriele Muccino che fa il regista e quindi non è tenuto a sapere di cosa si parla, come del resto si vede dall’uso dell’espressione “reato penale”; è molto più preoccupante che lo dica Luigi Marattin, che purtroppo le leggi in parlamento le può presentare.

Lasciamo perdere banalità tipo il fatto che Facebook o Twitter dovrebbero gestire i miei documenti – sempre che non faccia finta di nulla e io non usi un proxy per fare un’iscrizione da un server fuori dall’Italia. Mi limito a far notare una cosa. In quanti casi non è stato possibile trovare la persona che ha commesso reati (tipicamente di opinione, perché è di questo che si parla) perché erano anonimi? Nessuno. Anche dopo la fine del decreto Pisanu (altra legge illiberale) gli utonti hanno continuato a scrivere messaggi d’odio senza pensare che ci voleva un attimo perché la polizia postale li rintracciasse. Poi certo, se scrivi messaggi contro Mattarella o Boldrini allora Escopost si attiva subito, se li scrivi contro di me hai voglia… ma questo è irrilevante rispetto alla proponenda legge: non cambierebbe nulla.

Perché allora si continuano regolarmente a proporre leggi di questo tipo? Per me la risposta è semplice: ignoranza. Il digital divide è anche questo: non sapere assolutamente come funzioni Internet dietro le quinte: e notate che non sto parlando del funzionamento tecnico ma di quello per così dire “sociale”. E dire che Marattin ha quarant’anni, mica settanta.

PS: la mia identità è sempre stata pubblica, ma questa è una mia scelta personale. Non vedo nessuna utilità a rendere obbligatorio l’appalesarsi.

Ultimo aggiornamento: 2019-10-29 11:11

Umbria e coalizioni

Non sono bene riuscito a capire perché, di fronte alla débâcle umbra, una serie di commentatori nella mia bolla Faccialibro ha fatto notare che la regione ha tanti abitanti quanti Torino e due terzi di quelli di Milano. Né sono riuscito a capire come abbia fatto Stefano Vaccari della segreteria Pd ad affermare che “Bianconi ha ottenuto più voti assoluti di Marini nel 2015”: fatto di per sé vero (ci sono novemila voti in più) ma che tralascia due banali particolari come il fatto che ci sono stati 60000 votanti in più e che stavolta nella coalizione c’era anche M5S. In realtà, confrontando i risultati delle europee con questi delle regionali, e facendo la tara per le liste civiche, quello che notiamo in pratica è un crollo di M5S e una contestuale crescita di Fratelli d’Italia. È una casualità? Non ne sarei così sicuro…

Credo comunque che l’unica vera notizia di queste elezioni è che gli elettori pentastellati non amino fare coalizioni di nessun tipo, ma soprattutto con il PD. Non una grande notizia, d’accordo. Però almeno sappiamo cosa succederà nei prossimi anni, e cosa dobbiamo aspettarci. Buona fortuna a tutti.

Borracce

Sabato scorso ero a Genova, a parlare di “numeri da sballo” (poteva andare meglio. Anna comunque ha preso tre pagine di appunti su cosa avrei dovuto fare, il debriefing sarà lungo). Ma non è di questo di cui voglio parlarvi, bensì della “borsa del relatore”, o per la precisione di un gadget: la borraccia marcata con il logo del festival.
Qual è il problema? che la borraccia è di plastica. Ormai si è passati in massa all’alluminio: cinque anni fa era roba da pochi, adesso persino il sindaco Sala qui a Milano ha dato le borracce in alluminio ai bambini delle elementari, e il mese scorso a Pavia c’erano pure quelle stesse borracce, naturalmente con lo sponsor diverso. Premesso che non mi cambia certo la vita avere o no i gadget, probabilmente spendere un euro in più per persona e lasciare una borraccia in alluminio avrebbe fatto un effetto migliore…

Quizzino della domenica: semicerchi

Cinque semicerchi dello stesso diametro sono posti su un segmento, tre sopra e due sotto: inoltre sappiamo che i semicerchi di sopra distano tra di loro 12 centimetri, mentre quelli di sotto ne distano 16, e ai due lati restano 22 centimetri per parte. Qual è il diametro dei semicerchi?


(un aiutino lo trovate sul mio sito, alla pagina http://xmau.com/quizzini/p413.html; la risposta verrà postata lì il prossimo mercoledì. Problema tratto da Mind Your Decisions.)

_Noi siamo incalcolabili_ (libro)

[Copertina]Sin dalle prime pagine si capisce che l’autore ce l’ha con i numeri, usati come modo per nascondere qual è la vera realtà dell’economia in particolare e delle relazioni umane in generale: la matematica entra nel titolo del libro (Stefano Diana, Noi siamo incalcolabili : la matematica e l’ultimo illusionismo del potere, Stampa Alternativa 2016, pag. 288, € 16, ISBN 9788862225571) semplicemente come metonimia. Di per sé sarei anche d’accordo con varie tesi di Diana, dal PIL che è un modo sbagliato per valutare la ricchezza di una nazione al più generale concetto che non basta un singolo punto di vista per riuscire a comprendere la complessità nostra e del mondo in generale. Il problema è che il modo in cui Diana presenta queste sue tesi mi fa semplicemente arrabbiare, anche perché sfrutta proprio i metodi da lui tanto disprezzati: lunghe liste di termini non sempre tutti centrati per dare una potenza di fuoco, stigmatizzare da un lato i limiti degli algoritmi e poi prendere i loro risultati come legge, e così via. Anche la seconda parte del libro, “dal basso in alto”, comincia declamando i successi delle neuroscienze in modo perfettamente riduzionista per poi svoltare di 180 gradi e dire che quella è la tattica dei Razionalisti per appropriarsi anche di quei risultati. Chi comunque è curioso di saperne di più può anche leggere il sito noisiamoincalcolabili.org, nato come collaterale al libro.

Ultimo aggiornamento: 2020-03-03 16:11

Le tazze magiche Esselunga

A settembre c’è stata una promozione Esselunga. Raccoglievi i bollini, pagavi due euro e ti davano una “tazza magica” a tema Harry Potter, a scelta tra sei motivi. Tre delle tazze sono fosforescenti, tre si colorano versandoci liquidi bollenti. Mi servivano alcune tazze, due euro erano un buon prezzo (i bollini arrivavano comunque con la spesa) e ne ho prese due prima e due dopo. Me ne mancavano due: controllato che casualmente avevo il numero esatto di bollini e che era possibile acquistarle fino a domenica scorsa, l’altra settimana ho girato tre punti vendita senza trovare quelle due tazze (c’erano gli altri quattro modelli). Non era una di quelle cose per cui stracciarsi le vesti, ma comunque domenica ho scritto una letterina al servizio clienti Esselunga; servizio clienti che mi ha risposto mercoledì dicendo che se andavo in un negozio entro sabato potevo prenotare le tazze. Vabbè, ieri in pausa pranzo sono andato, ho consegnato le schede, mi hanno dato una ricevuta e mi hanno detto che arriveranno… intorno a febbraio.

Non avendo fretta e non avendo pagato, il mio unico problema è “come diavolo mi ricorderò di tenere la ricevuta? Ma soprattutto, come mi ricorderò di passare?”. L’unica speranza è che tutta la procedura sia finita dentro i millanta dati della mia Fidaty, e che mi spediscano una mail per ricordarmelo. Vediamo se il privato funziona meglio del pubblico…

Ultimo aggiornamento: 2021-06-11 11:41

Tessere fantasma

Un mese e un giorno fa sono andato sul sito di Trenord e ho richiesto la tessera Io viaggio in famiglia per i gemelli. In pratica la tessera permette di viaggiare gratuitamente sui treni del trasporto locale lombardo per chi ha meno di 14 anni, sempre che sia accompagnato da una delle persone indicate nella tessera stessa. L’idea era nata perché volevo andare a Pavia alla ERN, e non volevo andarci in auto. Compilo il tutto, mi arriva la ricevuta e trovo scritto “potrà ritirare la tessera tra un mese al punto Trenord da lei scelto; intanto può usare questa ricevuta come tessera provvisoria”. Vabbè, siamo andati in treno a Pavia ma non è passato nessun controllore quindi non so se effettivamente la ricevuta fosse valida :-) Ad ogni modo, ieri pomeriggio io e Jacopo eravamo in giro e così sono passato a Porta Garibaldi a ritirare le tessere. Faccio la mia bella coda (Jacopo si guardava i video YouTube sul mio furbofono), presento la ricevuta, l’impiegata sta cinque minuti a cercare e poi mi dice “no, non sono ancora arrivate”.

No, non mi sto lamentando del fatto che ci voglia più di un mese per stampare due tesserine. Mi lamento del fatto che tutta la procedura non prevede una povera piccola email che mi avvisi che le tessere ci sono e quindi posso andare a fare la coda per ritirarle. Evidentemente è troppo complicato.

Ultimo aggiornamento: 2019-10-24 12:24

_Life on Mars_ (ebook)

[Disclaimer: Ho ricevuto il libro grazie al programma Early Reviewer di LibraryThing]
Il titolo di questo libro (Robert Klose, Life on Mars, Black Rose Writing 2019, pag. 191, € 5,34, ISBN 9781684333042) è fuorviante, nel senso che la vicenda narrata si svolge quasi unicamente nella nostra buona vecchia Terra, in un futuro prossimo non così diverso dal nostro presente. Il protagonista è un giovane filosofo, il massimo esperto normale della Prospettiva, che vive in un peculiare menage à trois col suo amico di infanzia, professore universitario di biologia, e la compagna di costui. Il professore è un convinto assertore della teoria dell’evoluzione, che nel mondo statunitense del libro non può essere nemmeno nominata perché l’unica teoria accettata è quella dell’Intelligent Design. La cosa divertente è che il filosofo sa che la vita sulla Terra è davvero arrivata da un’entità esterna: solo che è una razza aliena che voleva creare un giardino planetario e non si è accorta dell’infestazione che stava evolvendosi…
Non so se Klose (che secondo le note di fine libro scrive per una rivista che si chiama Christian Science Monitor) creda nel Progetto Intelligente: se sì, bisogna riconoscergli un senso dell’umorismo niente male. In generale il libro avrebbe forse bisogno di un po’ di editing e soprattutto è molto americocentrico, tanto che io in certi punti mi sono perso: però è una lettura scorrevole e divertente.