_Vice_ (film)

Devo confessare che quando Anna mi ha portato a vedere il film (il mese scorso, ma io sono lento…) ci ho perso un po’ di tempo per capire che “vice” non era il vizio ma il vice(presidente). Premesso che non ho capito come Christian Bale sia riuscito a calarsi nei panni di Cheney, che dire del film? Io mi ricordavo un po’ di cose, dalla figlia lesbica al suo prendere de facto il posto di Giorgino Bush (Sam Rockwell è stato perfetto!) Quello che non sapevo, e che a mio parere è il punto fondamentale di un film molto schierato come questo, è tutta la parte della dottrina politica che Cheney aveva preparato già prima della vicepresidenza, e che è quella che poi ha portato al cambiamento estremo del bilanciamento tra i poteri americani come si è poi visto con Obama ma soprattutto con Trump.
Il film termina brutalmente con un discorso di Cheney direttamente agli spettatori, con il postscriptum durante i titoli di coda che chiarisce ancora di più la volontà del regista Adam McKay. Detto tra noi, non credo però che sia riuscito nel suo scopo: questo è il tipo di messaggio che arriva solo a chi è già d’accordo…

La mappa delle zone di Milano


Leggo su UrbanFile (da cui ho anche tratto l’immagine qui sopra) che il comune di Milano ha recentemente aggiornato i nomi di alcuni degli 88 quartieri cittadini (pardon, Nuclei di identità locale o NIL: chi conosce il LISP capirà bene qual è la loro utilità…)
Ad ogni modo io continuo ad abitare al Montalbino, ma non credo che qualcuno lo sappia: faccio più in fretta a dire “tra Maciachini e Istria” :-)

La Libreria di Babele online :-)

Immagino conosciate tutti il racconto di Borges “La biblioteca di Babele“, dove il grande scrittore argentino immagina un’enorme biblioteca dove sono contenuti tutti i libri possibili, o per essere più specifici tutti i possibili libri di 410 pagine di 40 righe da 80 caratteri con un alfabeto di 22 lettere più spazio, virgola e punto.

Bene: qualcuno ha pensato di farne una versione online. Buon divertimento nel cercare quello che vi pare :-)

Studentessa di phishing

Sono abituato a ricevere email da venditori cinesi che in un italiano molto teorico mi offrono di recensire su amazon articoli vari, rimborsandomi il costo. Quel mercato è un grande casino, non c’è mai troppa differenza tra i prodotti, quindi il numero di recensioni può significare molto.

Quando ieri mi è arrivato un messaggio dal titolo “Gratis !! Supporto Auto Smartphone Amazon” pensavo fosse uno di loro. Poi apro il messaggio e leggo

Sono una studentessa di Universita di Milano. Sto facendo un lavoro part-time.
Ha bisogno di Supporto Auto Smartphone?
Il venditore di Top 1 Supporto Auto Smartphone di Amazon.
Loro prodotto sta soffriando le CONCORRENZE CON MEZZI IMPROPRI da gli competitori.
Se ha voglia di provare il nostro Supporto Auto Smartphone , Facciamo 10€ + 4€ commisione a suo paypal dopo la recensione.

Testo e struttura del messaggio sono simili a quelle di amazon, però il sito è amzla.com (che mi sono guardato bene dall’aprire). Sì, è vero che in fondo c’è scritto “Potrebbe anche trovarlo direttamente su Amazon” persino in grassetto, però se forse la fanciulla non si proponesse come studentessa universitaria forse riuscirebbe ad avere più clic :-)

Bici contromano… sulle piste ciclabili

Stamattina mi sono trovato una decina di biciclette venirmi incontro contromano mentre andavo in ufficio. Posso capire quelli che vanno sul nuovo pezzetto in via Melchiorre Gioia, visto che come scrivevo la pista che si trovava sull’altro lato in piazza Einaudi è stata brutalmente eliminata mentre si preparava l’ultima propaggine della Biblioteca degli Alberi; ma in viale Restelli ci sono due piste monodirezionali, tra l’altro anche più strette proprio perché pensate a senso unico. Lo stesso mi capita in via Volturno e viale Tunisia, con l’ulteriore fregatura in questo caso che qui la pista è davvero stretta.
Ecco. Possibile che la gente sia così menefreghista anche quando non le costerebbe nulla?

#digit19 a Prato il 14 e 15 marzo

Ero stato invitato a partecipare a #digit19, ma la bilocazione non è ancora il mio forte e quel giorno sarò a presentare Numeralia qui a Milano, così ho dato forfait.

Detto questo, chi sta dalle parti di Firenze/Prato/Pistoia potrebbe essere interessato a
In attesa di diventare dei
, il festival che si terrà il 14 e 15 marzo a Prato dall’Ordine dei giornalisti toscano e dal comune di Prato e che parlerà per l’appunto di digitalizzazione e algoritmi. Il titolo prende spunto dal libro di Noah Harari Homo Deus (che prima o poi dovrò leggere…); ci saranno molti personaggi probabilmente a voi noti, come Vera Gheno e Bruno Mastroianni che venerdì 15 parleranno delle “dispute felici”. L’ingresso è libero fino a esaurimento posti.

Lorenzo Fontana, il ministro che evidentemente ci meritiamo


Lo sanno in tanti. I ministri dell’attuale governo non brillano certo per competenza: d’altra parte sono lo specchio del nostro elettorato. Però ci sono delle cose che io non riesco proprio a buttare giù.
Abbiamo questo Lorenzo Fontana che fa il “Ministro per la Famiglia e le Disabilità”, e già il concetto di dover avere un ministro della Famiglia non mi è per nulla comprensibile: ma facciamo finta che serva semplicemente per dare uno sgabellino in più, in fin dei conti è un ministero senza portafoglio. Lorenzo Fontana si professa cattolico, anzi cattolicissimo, e lo ricorda a ogni piè sospinto: contento lui. Essendo lui cattolico anzi cattolicissimo, si sente giustamente in diritto di spiegare la religione cattolica a una nazione che ha chiaramente perso le sue radici cristiane: così sabato a Pisa ha spiegato come mai il suo governo prevede che ci siano PRIMA GLI ITALIANI, chiosando:

«Ci accusano anche da ambienti cattolici ma la nostra azione politica sull’immigrazione si ispira al catechismo — ha detto Fontana — “Ama il prossimo tuo” ovvero in tua prossimità e per questo dobbiamo occuparci prima dei nostri poveri».

Ora, io immagino che il ministro Fontana non sia un filologo, e quindi non gli sia chiaro il versetto di Luca 10,29. Un dottore della legge, dopo aver recitato la parte dello Shemà “Amerai il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua forza e con tutta la tua mente e il prossimo tuo come te stesso” e avendo avuta l’approvazione di Gesù, continua così:

Ma quegli, volendo giustificarsi, disse a Gesù: “E chi è il mio prossimo?”.

Qui “giustificarsi” non significa “trovare una scusa” come al giorno d’oggi ma “farsi giusto”: insomma siamo in una classica discussione tra rabbi ebraici. Ma anche senza comprendere quella parola, il seguito dovrebbe essergli ben noto, come dovrebbe essere noto anche a chi cattolico non è ma vive in Europa. Come prosegue infatti Gesù? Con la parabola del Buon samaritano, dove “il prossimo” è proprio lo straniero. (E questo, aggiungo io, non è certo un caso: volenti e nolenti, è una scelta specifica per marcare una differenza con l’ebraismo)

Insomma, i casi sono due. O Lorenzo Fontana in tutti questi anni non è mai riuscito a capire cosa gli è stato detto al catechismo (occhei, sono buono, magari è che ha avuto una serie di catechisti che non erano in realtà cattolici), oppure lui lo sa benissimo ma sa anche benissimo che è l’italiano medio che non riesce a capirlo.