form e differenze linguistiche

Ho appena compilato un form cinese (roba sulle traduzioni, per i curiosi). Le domande erano scritte in inglese, ovviamente, anche perché altrimenti non avrei capito nulla, se non che il quadratino azzurro con due ideogrammi era quello da schiacciare una volta terminata la compilazione. Questa però è conoscenza strutturale che in fin dei conti è molto più semplice.

Ho però trovato una cosa davvero interessante dal punto di vista della struttura. Il form era su un sito cinese (https://www.wjx.cn) e preparato da una società cinese (GlobalTextMarket). A prima vista la schermata sembra simile a quella per esempio dei sondaggi Google, giusto con il fatto che vicino a una risposta c’era a volte un campo per aggiungere informazioni. Ma tutto il testo, sia quello scritto nell’introduzione che quello che inserivo nelle textarea, non andava a capo; o per meglio dire non riconosceva il carattere spazio come fine di una parola e quindi cambiava riga nel mezzo della parola stessa, senza ovviamente trattini o simili.

La cosa ha probabilmente senso pensando al fatto che in cinese non ci sono spazi tra gli ideogrammi se non dopo i segni di interpunzione; però mi ha fatto un po’ specie vedere che la localizzazione arriva anche nel formato dei form…

Giochino online: Aquarium

Aquarium, di PuzzleTeam, è un gioco di logica basato sul dover riempire le caselle di un rettangolo in modo che il numero di caselle piene in ciascuna riga e colonna combaci con quello scritto a fianco. Fin qua nulla di particolare. La parte nuova è che il rettangolo è suddiviso in varie zone, e ciascuna zona è un “acquario” che viene riempito d’acqua. Essendo l’acqua liquida, il suo livello deve essere lo stesso in tutti i punti dell’acquario. (Non è proprio così, nel senso che se guardate la figura a fianco potreste in teoria togliere l’acqua in nella seconda casella in alto a destra). Tutto questo rende il gioco più interessante: provatelo!

Edoardo Vesentini

Qualche mese dopo Radicati, è morto un altro dei miei professori alla Normale: Edoardo Vesentini. Era direttore della Scuola negli anni in cui l’ho frequentata, ma dovete tenere conto che uno dei punti di forza della Normale era la relativa vicinanza tra allievi e docenti, quindi era facile avere a che fare con lui; ecco qualche aneddoto.

Un giorno io e Fabio siamo arrivati trafelati alla mensa della Scuola un minuto o due prima della chiusura, per colpa delle solite lezioni di Analisi 3 che il professor Arosio terminava mezz’ora dopo l’orario teorico. Davanti a noi c’era Vesentini. Naturalmente a quell’ora non era rimasto praticamente nulla se non i cibi che si potevano dare al volo, tanto che avevamo coniato il jingle “La morale è ancora quella: dopo Arosio, mozzarella!”. La cuoca vede Vesentini e gli fa: “Professoooore! La vuole la bistecca?” e lui, pronto: “Premiata calzoleria Scuola Normale?” (In effetti la mensa era più nota per la quantità di calorie che potevamo ingurgitare che per la raffinatezza dei cibi).
Abbiamo anche seguito un corso interno di geometria tenuto da lui, nel quale abbiamo a un certo punto ottenuto che non usasse contemporaneamente le lettere greche ζ (zeta) e ξ (csi), visto che le scriveva allo stesso modo. Un giorno l’aula che usavamo era occupata non ricordo perché, e quindi propose di andare tutti nel suo studio. Eravamo una quindicina, ma eravamo anche ventenni e quindi ci siamo infilati in tutti gli anfratti possibili: ricordo qualcuno seduto sulla scaletta che era usata per prendere i libri in alto in libreria. Marcello – noto per una certa qual goffaggine – vede un angolino libero e si fionda lì: nel farlo inciampa sul filo di una lampada e la fa cadere. Si ferma, prende i pezzi della lampada, e li dà a Vesentini. Bisogna dire che li ha presi con grande aplomb :-)

Quizzino della domenica: fulminato di biada

Nel garage dove tengo il mangime per i miei cavalli ho una bilancia a due piatti, un sacco con 2,5 Kg di fulminato di biada e un peso da 100 grammi, e devo preparare un sacco con esattamente 1,1 Kg di fulminato. Qual è il numero minore di pesate che mi occorrono per prepararlo? Ho a disposizione tutti i sacchi che mi servono per tenere a bada la biada.
[bilancia]

(un aiutino lo trovate sul mio sito, alla pagina http://xmau.com/quizzini/p440.html; la risposta verrà postata lì il prossimo mercoledì. Problema tratto da Math StackExchange; immagine da FreeSVG.org.)

Il papa e la tv

Io non sapevo che ieri il papa sarebbe andato a fare una liturgia in piazza San Pietro (vuota) con benedizione urbi et orbi. Anche se l’avessi saputo, a dire il vero, non mi sarei messo a guardarla. Però non riesco a capire chi si è lamentato perché la Rai l’ha trasmessa in diretta su Rai1. Io per esempio non mi lamento per le trasmissioni come Domenica In oppure le riss… ehm, i talk show politici: presumo che ci sia gente a cui interessa guardarle. Non mi lamento neppure per Sanremo o per le partite di calcio…

D’altra parte sono andato a controllare i dati Auditel: ci sono stati più di otto milioni e mezzo di ascoltatori, più quelli che hanno scelto altri canali (a Canale 5 dovevano avere usmato qualcosa e si sono connessi anche loro, altri tre milioni e rotti di ascoltatori). Immagino che l’unico problema per la Rai è che non si può interrompere la liturgia con qualche spot :-)

PS: ho scoperto che al mattino la Rai trasmette (non so se tutti i giorni) la messa da Santa Marta, che ieri è stata seguita da 1.366.000 spettatori. Non l’avrei mai creduto.

_La matematica di Facebook_ (libro)

Vi siete mai chiesti come funzionino “dietro le quinte” i social network? A dire il vero è un segreto industriale, un po’ come l’algoritmo che seleziona le pagine più pertinenti quando si usa un motore di ricerca. Se però ci si accontenta di avere un’idea generale di cosa fanno, è possibile ricavare utili informazioni semplicemente osservando il loro comportamento, e soprattutto sfruttando un po’ di conoscenze matematiche. Questo è lo scopo di questo libretto (Diego Cecato e Roberto Marmo, La matematica di Facebook : Algoritmi e altri conti nei social network , Hoepli 2019, pag. 144, € 12,90, ISBN 9788820389451), che si occupa non solo di Facebook ma anche di Twitter. Forse la prima parte è un po’ troppo pesante per il lettore casuale: non solo c’è un po’ troppa matematica, ma la vera fregatura è che tanto non è sufficiente per avere una visione completa di quello che succede, e quindi chi non è davvero interessato si trova a mal partito. Se si prosegue la lettura, però, si riesce a capire come la conoscenza almeno di base della teoria dei grafi permetta di comprendere che l’apparentemente banale differenza tra i collegamenti bidirezionali di Facebook (A e B sono amici) e quelli monodirezionali di Twitter (A può seguire B anche se B non segue A) cambiano del tutto la struttura e portino ad avere dinamiche diverse. Una lettura interessante, e impreziosita da una bibliografia davvero ampia.

BRT, non riesci proprio a programmare le consegne?

Tre settimane fa ho deciso di fare un investimento sul futuro e comprare due online due nuove biciclette per i gemelli via CoopOnline. Le biciclette sarebbero dovute arrivarci tra venerdì 13 e lunedì 16. Martedì 17 scrivo all’assistenza clienti Coop, facendo loro notare che posso capire un ritardo vista la situazione, ma che forse sarebbe stato simpatico avvisare del ritardo; mi rispondono il giorno dopo dicendo che il fornitore era chiuso per coronavirus. Fatto sta che a fine settimana scorsa mi arriva un’altra mail, questa volta da BRT, che mi segnala che hanno preso in carico le biciclette e me le avrebbero consegnate lunedì 23. Bene: da lunedì a oggi la consegna è sempre slittata di giorno in giorno, con la beffa che al mattino veniva indicata una fascia oraria più ristretta e poi la sera si resettava tutto per il giorno dopo. Queste bici sono nel deposito locale di Milano Bovisa, o almeno BRT dice così.

Bene, cara BRT, capisco che hai un casino di consegne da fare, e che tanto i gemelli non potranno usare queste bici fino a maggio se va tutto bene. Non mi lamento nemmeno troppo del fatto che io le ho già pagate. Ma non sei proprio capace di stabilire una data qualsivoglia e portarle quel giorno lì? È vero che tanto non vado in giro, ma almeno non devo controllare tutti i momenti se mi devo tenere pronto oppure no…