Libertà di parola violata?


Mi è capitato di leggere questo articolo di Matteo Gracis (“fondatore de L’Indipendente”). Ora, io leggo che Matteo Gracis “è stato assistente alla comunicazione di un Deputato della Repubblica Italiana.” Devo dire che a questo punto trovo davvero preoccupante una frase come quella citata qui sopra. Passi per i laureati all’Università della vita, vita che evidentemente ha delle limitazioni; ma dal fondatore di una testata giornalistica registrata mi aspetterei qualcosa di meglio. Poi se anche voi credete che nella Costituzione «c’è un articolo specifico che garantisce la libertà di parola e pensiero e che chiunque – sottolineo chiunque – deve rispettare se vive, agisce o opera sul territorio nazionale» vi inviterei a scrivere alla Rai – servizio pubblico, tra l’altro… che si ostina a non invitarmi a nessuna sua trasmissione televisiva: eppure la libertà di parola (mia) è garantita dalla Costituzione, no?

Non vedo neppure un grande senso a lamentarsi perché «utilizzare tale “canale” è un mio diritto e voglio, anzi pretendo, che sia rispettato. Tanto più se lo utilizzo per svolgere la mia professione». Potremmo forse parlarne per il caso di un account legato direttamente alla testata giornalistica, ma la professione (di giornalista, immagino) non la si svolge su Facebook bensì sulla propria testata. Altrimenti di nuovo tutti gli iscritti all’ordine dei giornalisti dovrebbero essere presenti sulla Rai. Ok, mettiamola così: anche se Gracis non avesse terminato il suo articolo con la ritrita citazione deandreiana, leggere un pezzo così mi ha tolto ogni interesse a verificare com’è questo L’Indipendente elettronico.

la chiavetta ritrovata

In ufficio abbiamo le macchinette del caffè. Oltre che con le monete, si può usare un’app per connettersi alla macchina. Magari poi capita come nella macchinetta più vicina al mio open space, dove il QRCode era completamente sbiadito e illeggibile, e quindi ci siamo arrangiati per conto nostro: prima generando su PC il codice corrispondente al numero identificativo della macchina, fotografandolo con l’app e aggiungendo quella macchina tra i preferiti, poi stampando direttamente il codice e appiccicandocelo sopra. Ma si può ancora usare la cara vecchia chiavetta.

Ero miracolosamente riuscito a non perdere la mia chiavetta nei due anni di lockdown, e ancora più miracolosamente funzionava ancora. Solo che giovedì scorso non l’ho messa via: me la sono sentita in tasca venerdì e sabato, poi domenica non l’ho più trovata nonostante l’abbia cercata ovunque: ieri mattina ho dovuto per forza usare l’app. Stamattina sono a casa per contratto di solidarietà: sono uscito ad accompagnare a scuola i gemelli, sono poi andato in palestra, e rientrando ho preso l’ascensore. Il nostro ascensore ha un mancorrente dal lato opposto alla porta. Mi casca l’occhio… e c’era la mia chiavetta lì sopra, evidentemente messa da qualcuno che l’aveva trovata.

Per la cronaca, io non scendo mai con l’ascensore, anche se abito al quinto piano, e spesso salgo comunque a piedi: ma almeno ieri sera devo averlo preso senza vedere nulla :-) Ora devo solo ricordarmi di lasciarla in un posto dove non la perderò…

mascherine a mezz’asta

Venerdì sera sono andato a fare la spesa all’Esselunga. Praticamente tutti avevano la mascherina, anche se come sapete l’obbligo non c’è più. Quello che però mi lascia perplesso è che c’erano un po’ di persone con la mascherina che copriva solo la bocca. Ti dà fastidio? Bene, non metterla. Ma così non è che serva a molto…

Quizzino della domenica: Perdere ai dadi

Vi propongo un gioco. Voi lanciate sei dadi, e contate i valori diversi che appaiono: per esempio, 314155 vale 4. Il vostro punteggio è la quantità di numeri diversi che ottenete: in questo caso 4. Voi vincete 1 euro se il vostro punteggio è 4, perdete un euro altrimenti. Vi conviene giocare?


(trovate un aiutino sul mio sito, alla pagina http://xmau.com/quizzini/p580.html; la risposta verrà postata lì il prossimo mercoledì. Problema da Peter Winkler, Mathematical Puzzles, “Losing at dice”; immagine di manio1, da OpenClipart.org)

Back To The Future Volume 1 (ebook)

Prima raccolta dei fumetti su Back in the Future. Bob Gale nell’introduzione spiega che proprio perché coi viaggi nel tempo si può fare di tutto occorre porre dei limiti molto stretti: nei film si aveva fondamentalmente uno one-shot, mentre in questi fumetti si è scelto di raccontare parti della storia (delle storie?) che non sono state trattate nei film. A parte il numero enorme di copertine – venticinque? – al termine del libro che servono solo a riempire pagine – ma questo mi sa sia abbastanza comune in questo tipo di graphic novel – la qualità delle storie è mediamente bassa. Si salvano giusto “When Marty met Emmett”, in parte “Looking for a few good scientist” ambientato ai tempi della seconda guerra mondiale, la prima parte di “Clara’s Story” (appunto, la storia di Clara prima di conoscere Doc) e soprattutto “In search of Clavin Marty Klein”, che a parte la scena da Rocky Horror Picture Show fa tornare alla memoria il primo film. Personalmente mi pare un po’ poco. La grafica è naturalmente anch’essa molto diversa tra i vari autori, ma apprezzarla o meno è troppo soggettivo per poter dare un giudizio.

(Bob Gale, Back To The Future Volume 1 : Untold Tales and Alternate Timelines, IDW 2016, pag. 142, € 8, ISBN 9781623029777)

Voto: 2/5

Problemi con il ritorno in ufficio

Da inizio maggio devo essere fisicamente in ufficio tre giorni la settimana. (Oggi sono a casa, ma è perché è una giornata di cassa integrazine causa contratto di espansione). La sede è anche relativamente scomoda da raggiungere se non sono in bicicletta: ieri per esempio mi sono fatto una quarantina di minuti di camminata per tornare a casa (con i mezzi ci vuole comunque mezz’ora, mentre in bici me la cavo in meno di venti minuti).

Ad ogni modo ha appena suonato il corriere GLS, che in questi anni è stato una presenza costante nelle mie tarde mattinate: quando sono sceso si è lamentato perché ieri non ero a casa :-)

Per la cronaca, la sede temporanea dove sono stato un po’ questo autunno ha un locker Amazon prima dei tornelli, questa attuale no. E ad ogni modo i pacchi che prende Anna arrivano di solito con GLS, quindi la cosa non cambia…

Intelligenza artificiale e politica immutabile

Ieri “mestesso” mi ha segnalato questo articolo, dove Tommaso Coluzzi esamina il programma politico di Fratelli d’Italia come presentato da Giorgia Meloni. Vabbè, non vale nemmeno la pena di segnalare la retorica di un incipit come «Fratelli d’Italia continua il suo cammino patriottico verso quelle responsabilità di governo che un domani non troppo lontano vorrà esercitare per restituire alla nostra Patria l’orgoglio della sua storia, le certezze di un presente di riscatto e la consapevolezza di un destino di grandezza.» Ma le parti interessanti sono altre.

Per aumentare il potere d’acquisto dei lavoratori, abbiamo l’esenzione dall’Irpef per i beni e servizi ceduti da parte del proprio datore di lavoro, così finalmente si potrà essere pagati in natura; la possibilità di monetizzare il TFR in busta paga con totale esenzione IRPEF, perché il TFR è «un sistema pensato quando c’era il posto fisso e un rapporto di lavoro durava 30 anni nella stessa azienda.» e «In un mercato del lavoro così veloce e dinamico, dobbiamo adeguare il sistema dei salari.» (In un mercato del lavoro veloce e dinamico, ammesso che ci sia, se cambi lavoro ti danno il TFR maturato. Ovviamente ci paghi le tasse su, con tassazione separata; ma il razionale scritto qua sopra è tirato fuori da gente che evidentemente non ha mai lavorato e non sa come funzionano le cose).

Quello che mestesso ha però segnalato è un altro punto, dove la logica del reddito di cittadinanza viene completamente scardinata. Immaginiamo pure che stabilire «per i primi 12 mesi di assunzione la completa esenzione IRPEF dei salari» abbia una certa quale utilità per il giovane neoassunto, che evidentemente verrebbe assunto con uno stipendio ben superiore ai 1000 euro al mese che al momento dovrebbero essere nella fascia non tassata (ma evidentemente chi ha preparato queste formule guadagna ben di più). La parte migliore è però quella che manda finalmente a casa i navigator – che in effetti non hanno fatto praticamente nulla: su questo direi che Meloni e io concordiamo – per un sistema completamente diverso. Verrà attivato (scusate il grassetto, ma è quello usato nel programma politico) un sistema di intelligenza artificiale per la collocazione e la formazione attiva. Sistema che sarà evidentemente perfetto, e dunque (anche stavolta il grassetto non è mio) Il giovane non potrà più scegliere se lavorare o meno, ma è vincolato ad accettare l’offerta di lavoro per sé, per la sua famiglia e per il Paese, pena la perdita di ogni beneficio con l’applicazione anche di un sistema sanzionatorio. (Ah, notate che nel trittico destrorso “Dio, Patria e Famiglia” abbiamo la sostituzione della divinità con il giovane. Non potete proprio dire che Meloni non abbia una grande stima delle nuove generazioni).

Rimaniamo sui trittici: non sappiamo se per Meloni e sodali il giovane dovrà combattere, ma certo deve obbedire al perentorio ordine di disporsi a fare il Lavoro Migliore. E sicuramente deve Credere alla Saggezza dell’Algoritmo (di Intelligenza Artificiale, mica albicocche artiche!) che ha appunto scelto per lui il suddetto Lavoro Migliore. D’accordo: come dicevo, fare peggio dei navigator non è così semplice, Ma non trovate che sia bellissimo vedere questa gente convintissima delle magnifiche sorti e progressive che l’Intelligenza Artificiale darà all’umanità tutta – o almeno alla parte che voterà Fratelli d’Italia – non quando sorgerà il sol dell’avvenire ma praticamente domani?

Statistiche del sito per aprile 2022

Continua il trend negativo. I visitatori unici sono stati 13267 (-1745), le visite sono 29571 (-2740); le pagine accedute sono state 97355 (+4700) con 184162 hit (-3028). Farei più in fretta a dire quali sono i giorni sopra le 1000 visite: il massimo è stato toccato il 15 aprile (venerdì santo…) con 1257, il minimo il giorno dopo con 836. La top 5:

  1. I bonifici di venerdì santo: 872 visite
  2. Bucha e Occam: 339 visite
  3. Rai Radio 3 Classica e la morte dei palinsesti dettagliati: 318 visite
  4. Truppe d’assalto a Wikipedia: 314 visite
  5. La mappa delle zone di Milano: 305 visite

Il quizzino 145 ha pur sempre 562 accessi.