Distributori a secco?

Venerdì sera ho scoperto che da Capodanno la benzina sarebbe aumentata di 18 centesimi al litro perché non era stato rinnovato lo sconto sulle accise. (Due note a latere: era facile per Salvini promettere di ridurre le accise finché stava all’opposizione, ora che governa si è casualmente accorto che quei soldi servono eccome allo Stato; e mi aspetto che se Cottarelli andrà al governo aumenterà l’Irpef ai redditi alti e introdurrà una patrimoniale, visto che scrive che la fine del taglio delle accise è una buona cosa perché è un’imposta regressiva. Ma non divaghiamo.)

Sabato mattina, dopo aver fatto la spesa, andiamo a far benzina. Il distributore a Cinisello davanti al Brico, che al mattino era pieno di gente, era chiuso con i coni; quello dopo Bertoni aveva le pompe fuori servizio; quello in viale del Regno Italico funzionava, ma solo con i contanti. Solo al quarto tentativo sono riuscito a fare benzina. La mia domanda è “è solo un caso?” Non credo che abbiano terminato la benzina tra venerdì sera e sabato mattina, e comunque credo ancora di meno alla possibilità che le autocisterne arrivino a san Silvestro (ieri sera era di nuovo funzionante). D’altra parte, non ha nemmeno senso pensare che aspettassero i rincari per guadagnare di più, visto che le accise per loro sono una partita di giro. Idee?

Quizzino della domenica: Una lettrice disattenta

Cecilia mi ha detto “Sai papà? Sto leggendo un libro bellissimo. Pensa che tutti i capitoli hanno la stessa lunghezza, e sono arrivata al 40% del libro proprio mentre sono a metà di un capitolo”. Dimostrate che questo non è possibile.


(trovate un aiutino sul mio sito, alla pagina http://xmau.com/quizzini/p624.html; la risposta verrà postata lì il prossimo mercoledì. Problema di Puzzle Critic, da Twitter; immagine di cyber-nomad, da OpenClipArt)

Joseph Ratzinger

Il Post cita un brano del libro con la sua ultima intervista, dove il papa emerito Benedetto XVI nega decisamente di essersi dimesso a causa dello scandalo “Vatileaks” sulla gestione delle finanze del Vaticano. Probabilmente è almeno in parte così: ma sono convinto che la serie di scandali (pensate solo alla pedofilia) era diventata un peso sempre più grande, e le forze di Ratzinger stavano scemando. Devo però dire che le sue dimissioni me l’hanno fatto diventare più simpatico.

Ho ancora oggi forti dubbi sulla sua capacità di fare il papa (“il pastore tedesco”, come titolò il Manifesto alla sua elezione); ma quei dubbi ce li ho anche su Paolo VI, altro uomo fondamentalmente di Curia, anche se Giovanni XXIII l’aveva mandato a Milano “a farsi le ossa”. Ratzinger è però sicuramente stato uno dei più grandi teologi contemporanei, ma anche una persona di spirito, anche se a prima vista non appariva: la presa per i fondelli nella sua risposta alle domande di Odifreddi era da incorniciare.

Resta solo da capire cosa farà ora Bergoglio. Le voci di sacrestia dicevano che avrebbe voluto dimettersi anche lui, ma non voleva un pianeta con tre papi: vedremo entro fine marzo se era davvero così.

La tempesta in un bicchiere (libro)

Io e la fisica non siamo mai andati molto d’accordo. All’università il mio “senso fisico” era un predittore abbastanza infallibile, purché lo considerassi come correlazione inversa, nel senso che se tra le possibilità A e B io ritenevo giusta A, allora dovevo usare B per arrivare alla soluzione corretta.
Questo libro mi sarebbe servito parecchio ai tempi: non tanto per imparare le formule – non ce ne sono, nei ringraziamenti Czerski termina menzionando il suo vecchio mentore e sperando che non si lamentasse perché ci sono troppe PAROLE e troppo pochi DIAGRAMMI – quanto per riuscire a vedere le cose in modo più comprensibile. Forse le parole che usa sono sin troppo banali: ma almeno riescono a dare un’idea di base di cosa c’è dietro la fisica, parlando di cose che possiamo vedere accanto a noi. Credo che questo libro sia perfetto per un ragazzo più o meno curioso. La traduzione di Alberto Agliotti è generalmente buona, con un paio di cadute (non stai “a Rhode Island” e l’ingenuity non è l’ingenuità).

(Helen Czerski, La tempesta in un bicchiere : Fisica nella vita quotidiana [Storm in a Teacup], Bollati Boringhieri 2017 [2016], pag. 281, € 22, ISBN 9788833927589, trad. Alberto Agliotti)
Voto: 5/5

Poste Italiane e il codice BB1

La badante di mio suocero doveva attivare l’app di BancoPosta e non ci riusciva. Chiamano me, recupero username e password, mi accingo a inserire la sua carte… e mi trovo un “errore BB1”. Le ricerche su web non sono molto utili: in effetti tra i loro consigli c’era quello di aggiornare l’app, cosa che ho fatto ma senza risultati, e quindi siamo bloccati. Decido allora di chiamare PosteItaliane. Dopo un dialogo surreale con la loro AI più stupida della media, parlo con un’operatrice che mi dice che BB1 è un errore di sistema, con ogni probabilità dovuto ai troppi errori (e fin qui ci siamo), e che bisognava aspettare 24 ore per riprovare. Ecco, qui invece non ci siamo per nulla. Capisco che in caso di errori il sistema si premunisca e faccia un blocco, ma che il blocco non sia eliminabile da un supervisore, poprio no. Sì, ci sono soldi in gioco, ma non stiamo parlando di un caveau. Ma chi ha scritto quel software?

Ah: siamo poi andati all’ufficio postale e lì miracolosamente è funzionato tutto al primo colpo. Sarà stata l’aria di casa.

Eataly Genova, ottima attenzione al cliente

Ieri siamo stati a Genova, e come ci capita spesso siamo stati a mangiare a Eataly. Mi sto ancora chiedendo che sia l’insalatina primavera simbiotica insieme al mio hamburger, ma tant’è. Cecilia e Jacopo avevano ordinato una pizza alla diavola: mentre la cameriera le stava portando, glien’è caduta una e così il povero Jacopo ha dovuto aspettare un po’, neanche poi troppo, perché gliela rifacessero. Alla fine, quando abbiamo pagato, per scusarsi dell’inconveniente non ci hanno fatto pagare quella pizza.

Non me lo aspettavo: in fin dei conti non è che ci sia stato chissà quale problema. È vero che il loro costo marginale non era così alto, ma quello che conta è il principio, e a Eataly si sono comportati davvero bene.

L’invecchiamento di Wikipedia


Questo è un frammento della voce attuale di Wikipedia sulla rete tranviaria di Nizza. Tutto bene, se non fosse per il fatto che la linea 2 è in funzione dal 2019 (sono un po’ più veloci di noi, mi sa).

Non è la prima volta che mi è capitato di trovare voci create e poi lasciate lì a vegetare senza aggiornamenti. È ovvio che nessuno è obbligato a mantenere a vita una voce: però casi come questo fanno capire che non bisogna mai dare per scontato quello che si trova scritto…

(L’altra faccia della medaglia è la cancellazione immediata dei cosiddetti “recentismi”, aggiunte su fatti del giorno che tra qualche mese saranno giustamente considerati inutili…)