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matematto non praticante

Quizzino della domenica: Evitate i quadrati

Qual è la massima quantità di numeri interi tra 1 e 30 che potete prendere, in modo tale che moltiplicando tra di loro due qualunque di essi (diversi, altrimenti il problema è troppo facile…) non si ottenga mai un quadrato perfetto?


(trovate un aiutino sul mio sito, alla pagina http://xmau.com/quizzini/p588.html; la risposta verrà postata lì il prossimo mercoledì. Problema da Peter Winkler, Mathematical Puzzles, “Subsets with Constraints”.)

Dark Age Monarch (ebook)

[Disclaimer: Ho ricevuto il libro grazie al programma Early Reviewer di LibraryThing] Di storie su Re Artù e la Tavola Rotonda ce ne sono a iosa, anche lasciando perdere La spada nella roccia con la disneyzzazione forzata. Rimanendo sul contemporaneo, molti ricorderanno la saga di Avalon di Marion Zimmer Bradley; io posso mettere sul piatto i libri di Jack Whyte che da un certo punto di vista mi ricordano il setup di questo testo. La parte sicuramente interessante di questo lavoro di Swope è il suo raccontare all’inizio di molti dei capitoli cosa troviamo nei testi medievali arturiani, con tutte le incongruenze del caso; da qui l’autore parte con la sua rivisitazione della saga, con alcune idee personali – Merlino è il nonno di Artù, e tra i cavalieri della tavola rotonda Lamorak è nero e di origine araba. Ritengo però che il libro avrebbe avuto bisogno di più editing; molte affermazioni sono ripetute verbatim anche a distanza di poche pagine, e alcuni dei dialoghi sono forzati e scolastici. Nel complesso, però, la lettura risulta piacevole.

(Joseph J. Swope, Dark Age Monarch : The Reign of King Arthur, Black Rose Writing 2022, pag. 311, € 5,44, ISBN 9781684339693 (cartaceo))

Voto: 4/5

Del perché le estensioni di garanzia sono dannose

Piccola storia triste. Due anni e mezzo fa abbiamo comprato una lavastoviglie Miele. Ci siamo come al solito cascati e abbiamo fatto un’estensione di garanzia. Ora da qualche settimana ci siamo accorti che lo sportellino del detersivo non si apre, il che non è esattamente il massimo se vogliamo che i piatti siano lavati. (Sì, c’è sempre l’effetto Biowashwall, ma non è il massimo). Ieri mi sono messo a vedere esattamente cosa è successo: praticamente la molla che farebbe scattare lo sportellino è saltata.

Bene, dico, usiamo l’estensione di garanzia. Prendo, compilo il modulo online, mi arriva la notifica di ricevuta… e dopo mezz’ora un altro messaggio:

«Buongiorno,
con la presente siamo a comunicarle che il difetto da Lei lamentato non rientra nella copertura del nostro servizio di assistenza.
Rimaniamo a disposizione per eventuali chiarimenti.»

Fine della piccola storia triste. Certo, se io fossi un tipo bravo a fare i lavori di casa probabilmente in cinque minuti troverei una molla e gliela metterei, ma tra le mie tante capacità mancano quelle di tipo manuale :-(

I call center ce l’hanno con me

3501482608 – Ho chiamato il 26/05 alle ore 12:52 mentre il tuo telefono era occupato
3501477040 – Ho chiamato il 26/05 alle ore 13:01 mentre il tuo telefono era occupato
0694802927 – Ho chiamato il 26/05 alle ore 13:06 mentre il tuo telefono era occupato

Ora, il mio telefono ha regolarmente bloccato questi spammatori. (Poi mi arriva il messaggio, amen). Ma devono provare proprio tutti insieme?

Deve proprio essere attendibile

Il mittente è sicuramente attendibile. Ma in effetti il nome del mittente è quello del mio account email, se io non mi reputo attendibile…

Ma la cosa più divertente è che alla fine c’è un footer che fa «Ci auguriamo che ti piaccia ricevere questo messaggio, tuttavia, se preferisci non ricevere altre email di questo tipo, cancella l’iscrizione QUI», con link a https://storage.googleapis.com/first1buket21/2NewWay2.html (più un codice che non vi metto mica)

Mai fidarsi delle immagini

Un’immagine vale mille parole, dicono. E l’immagine qui a fianco, presa da questo tweet, dice una cosa molto importante: che camminare non è affatto il modo migliore per sfruttare l’energia, anzi. Nel thread vengono date varie spiegazioni, a partire dalla nostra scarsa efficienza energetica, circa il 26%, e dal costo implicito di conservare e spostare il cibo che mangiamo, cosa che in effetti è un po’ più complicata che fare un elettrodotto. Poi siamo su Twitter, e quindi ci sono commenti che si intrecciano e risse più o meno dirette; lascio a voi la gioia di leggere il thread, soprattutto se amate le risse. Ma la figura riportata da quel tweet è davvero corretta?

Se uno va a vedere il sito da cui sarebbe tratta l’immagine, si trova un’immagine piuttosto diversa, come vedete qui a destra. Camminare e pedalare tornano in cima alla classifica, come del resto racconta la vulgata dell’energia pulita. Direi che è chiaro che il tweet e il sito dicono due cose diverse, o almeno l’immagine del tweet parrebbe essere taroccata; mai fidarsi di Twitter e della gente che sfrutta biecamente il mezzo per portare la propria verità. Eppure…

Eppure c’è qualcosa che non va. Sono andato su Internet Archive e ho cercato la prima occorrenza in cui quella pagina è stata salvata. Se aprite quella pagina noterete come l’immagine allegata sia quella del tweet, e non quella del post attuale! Per la cronaca, la seconda occorrenza salvata da Internet Archive ha l’immagine attuale: la prima è https://ecohungry.com/wp-content/uploads/2019/06/Energy-Efficiency-in-Transportation-1016×1024.jpg mentre la seconda è https://ecohungry.com/wp-content/uploads/2019/06/Energy-Efficiency-in-Transportation-1-1016×1024.jpg.

Il trucco è naturalmente nel testo dell’articolo: tra la prima e la seconda versione sono state aggiunte le righe «In this infographic we do not take into account the food needed to fuel each vehicle as that would make it incoherent.» Ecco perché camminare e pedalare non consumano energia :-) Morale della storia? Un’immagine varrà anche mille parole, ma può fuorviare esattamente come mille parole, se non di più. Ma soprattutto non è assolutamente possibile fidarci di qualcosa che leggiamo (oppure guardiamo, nel caso delle immagini): basta non accorgersi di una minuzia e il significato finale si rovescia.

Sostenibilità sì, ma…


La tessera Wikimedia Italia di quest’anno non è in plastica ma in legno. È sicuramente una scelta più sostenibile, è anche fighetta, ma mi spiegate come la tengo nel portafoglio?

(da qualche parte credo dia anche degli sconti, in effetti, o almeno una volta lo faceva…)