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matematto non praticante

Meta vs Siae: dove sono i popcorn?

Io su Facebook non ci sono praticamente mai, su Instagram meno ancora, e soprattutto tendo ad avere l’audio a zero. Quindi non mi sarei nemmeno accorto della rottura delle trattative tra Meta e SIAE che ha portato all’oscuramento di tutti i contenuti con in sottofondo musica sotto diritto d’autore gestito dalla Siae, se non l’avessi letto in giro.

Potete leggere voi stessi le deduzioni di SIAE e di Meta in un’audizione immediatamente convocata dalle Commissioni Trasporti, Poste e Telecomunicazioni e Cultura, Scienza e Istruzione (per fortuna il nostro Parlamento sa quali sono le vere priorità), audizione «finalizzata all’adozione da parte del Governo di tutte le iniziative affinchè sia assicurata piena tutela al diritto d’autore». (Mi permetto solo di far presente alla SIAE che oscurare tutto ciò che usa contenuti protetti dal diritto d’autore è una tutela del diritto d’autore, quindi non vedo il problema). Prima o poi forse si scoprirà se è vero o no che SIAE ha chiesto un aumento non trattabile del 310% dele royalty per un nuovo contratto sostanzialmente identico al vecchio; ma di nuovo la cosa non mi tocca.

Capisco però Mogol e Lavezzi che tuonano contro Meta (e Amadeus, e più o meno tutto il mondo musicale che non li considera abbastanza). Diciamocelo: SIAE tutela i diritti di SIAE stessa, di pochi artisti come loro due e basta.

Sgrammaticatura istituzionale

Prendo atto che per Giorgia Meloni le parole pronunciate da Ignazio La Russa a proposito dei morti in via Rasella («una banda musicale di semi pensionati altoatesini») sono corrette ma non si possono dire se sei la seconda carica dello Stato. Non che mi aspettassi qualcosa di molto diverso.

il Garante Privacy sa cosa colpire

A me non interessa più di tanto che il Garante della Privacy abbia provvisoriamente limitato l’accesso a ChatGPT dall’Italia, probabilmente prendendo come scusa un data breach del 20 marzo. Mi interesserebbe di più se il Garante riuscisse a bloccare le chiamate spam che arrivano al mio telefono nonostante il mio numero sia nel Registro delle opposizioni, ma capisco che dal loro punto di vista è molto più semplice bloccare un sito che fare un vero lavoro di ricerca: non gli costa praticamente nulla.

Mi fa già parecchio ridere che il garante rilevi «l’assenza di qualsivoglia verifica dell’età degli utenti in relazione al servizio ChatGPT che, secondo i termini pubblicati da OpenAI L.L.C., è riservato a soggetti che abbiano compiuto almeno 13 anni»: sono ragionevolmente certo che per fare un esempio su TikTok ti autocertifichi l’età e nessuno ha nulla da ridire.

Mi fa però molto ridere che pare che la nostra intelligence abbia affermato «chi vigila sui contenuti che l’intelligenza artificiale produce? Che atteggiamento bisogna avere davanti a informazioni palesemente false in grado di manipolare l’opinione pubblica?». Il tutto esplicitamente a causa delle immagini del Papa con indosso un bomber. Mi chiedo se l’intelligence abbia mai dato un’occhiata a quante informazioni palesemente false appaiano sui nostri media, o se pensa che tanto siamo un popolo di analfabeti e quindi la soglia di preoccupazione si ha solo con le foto.

Quizzino della domenica: Copie autografate

Davanti a voi ci sono undici scatole in fila, numerate da 1 a 11. Sapete che in tre di esse si trova una rarissima copia autografata del best seller “I giochi matematici spiegati a mio cugino”, ma non sapete quali siano le scatole in questione. Tutto quello che avete scoperto interrogando furtivamente il libraio che ha riempito le scatole è che le tre copie sono distribuite in maniera uniforme: la distanza tra la prima e la seconda è uguale alla distanza tra la seconda e la terza. Le tre copie potrebbero per esempio essere nelle scatole 1,2,3 oppure 5,8,11 e così via. Dimostrate che dovete aprire almeno cinque scatole per trovare almeno una di quelle agognate copie.


(trovate un aiutino sul mio sito, alla pagina http://xmau.com/quizzini/p637.html; la risposta verrà postata lì il prossimo mercoledì. Problema di Tadao Kitazawa, da Arithmetical, Geometrical and Combinatorial Puzzles from Japan, pagina 109; immagine di gingercoons, da OpenClipArt.)


I numeri reali (libro)

Rispetto all’altro libretto di Spreckelmeyer (che poi ho scoperto essere stato un insegnante liceale americano) che ho letto, questo sui numeri reali mi è parso più fruibile anche a un lettore odierno. (Ricordo che questi libri sono stati scritti nei primi anni ’60 del secolo scorso, e pubblicati alla fine di quel decennio dalla Progresso Tecnico Editoriale.) Partendo dalla fattorizzazione unica e dalle approssimazioni con i numeri razionali, si giunge alla definizione dei numeri reali mediante le successioni di Cauchy, immagino preferite ai tagli di Dedekind perché più semplici da visualizzare graficamente. Ecco: l’approccio grafico è probabilmente la parte migliore di questo libriccino, che direi essere tranquillamente alla portata di uno studente liceale attuale (e quindi facile per uno del tempo). La traduzione di Domenico Costantini è quella tipica del tempo.

(Richard Spreckelmeyer, I numeri reali [The Real Numbers], Progresso Tecnico Editoriale 1967 [1964], pag. 70, trad. Domenico Costantini)
Voto: 3/5

Quando la banda passò

Se Ignazio la Russa afferma che “L’attentato di via Rasella non è stata una delle pagine più gloriose della Resistenza partigiana: hanno ammazzato una banda musicale di altoatesini”, non è che ci siano molte possibilità. Stiamo parlando di ignoranza totale – come vedete, l’articolo della Stampa repubblichina qui riportato parla di “soldati”: avrebbe tranquillamente potuto dire “soldati che stavano gestendo l’ordine pubblico” se proprio voleva rimarcare che per lui quei partigiani erano stati dei vigliacchi. Oppure stiamo parlando di una scelta voluta, non so se semplicemente per fare caciara oppure per distogliere l’attenzione da altro.

(no, non contemplo l’ipotesi “è un imbecille”. Inventarsi la storia di una banda non è una cosa che fa un imbecille.)

PS: occhei, c’è sempre la terza possibilità “il virgolettato di Repubblica non ha alcuna relazione con la realtà”. Però anche l’Ansa riporta “quelli uccisi furono una banda musicale di semi-pensionati e non nazisti delle SS”.

che belli i fondi pensione…

Mi è arrivato il rendiconto annuale del mio fondo pensione. L’anno scorso il rendimento del benchmark è stato del -6,5%. Il mio fondo è riuscito a fare molto peggio: quasi il -10%. In pratica ha perso i guadagni di cinque anni, in un momento in cui l’inflazione è salita oltre il 10%. Questo sia nella parte “prudente” (70% obbligazioni, 30% azioni) che in quella “bilanciata” (50% – 50%).
È vero che in quel fondo pensione metto solo l’1% del mio stipendio più l’equivalente della parte TFR, e lo faccio solo perché così l’azienda mette altri soldi di suo: però ho il sospetto che i gestori scelti siano ancora più cani della media dei gestori… Ok, ho scoperto che per i mandati «TOTAL RETURN» il gestore è … Credit Suisse :-(

Sushi Shop è scappato


Forse ricorderete le mie disavventure con Sushi Shop. Purtroppo non è facile trovare del buon sushi takeaway a Milano nord, e quindi abbiamo continuato a ordinare ogni tanto nel negozio milanese, ancora a gennaio…
E poi tutto a un tratto ha chiuso, come si può leggere nel sito. Non che capisca perché dovrei andare sui negozi europei, ma tant’è.
La cosa strana è che in rete non si trova nessuna notizia sulla chiusura. Chissà che è successo.