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matematto non praticante

Prigozhin e Putin

Perché dopo tutte le minacce delle settimane passate Yevgeny Prigozhin se ne è andato dall’Ucraina e ha occupato (con la gioia dei locali…) Rostov? A parte certe ricostruzioni giornalistiche, eccovi in prima mondiale assoluta i possibili motivi di questa improvvisa novità. Scegliete pure voi qual è la più probabile

* Sono tutte fake news, messe apposta in giro da fascisti, nazisti, imbolsiti occidentali e chi più ne ha più ne metta per nascondere la vera verità.
* È tutta una trappola: gli ucraini toglieranno truppe da quel fronte e ci sarà una contro-controffensiva russa.
* Qualcuno in Occidente si è accorto che si spendeva molto meno a pagare Prigozhin più di quanto facesse Putin, piuttosto che continuare a mandare armi; anche perché quelle vecchie sono state già spedite e ora bisognerebbe dare roba nuova.
* È TUTTA COLPA DI WIKIPEDIA!!!!1!1!

Argomentare (libro)

Il mio amico Paolo Artuso è un filosofo della scienza, anche se ha sempre fatto finta di nulla. Questo significa che sa comunque come muoversi nel campo scivoloso dell’argomentazione. Attenzione: questo non è un testo che vi insegna a vincere le discussioni con amici e nemici: il suo scopo è spiegare scientificamente cos’è un’argomentazione e quali sono le posizioni principali al riguardo, partendo da Platone e Aristotele e arrivando fino ai contemporanei. Dopo un capitolo introduttivo sulla logica si prende la strada della cosiddetta “logica informale”, che è alla base dell’argomentazione proprio perché si lascia perdere il metodo deduttivo e si usano tecniche che permettono di avere un margine di manovra. Si passa poi all’uso pratico del linguaggio, tra una descrizione delle principali figure retoriche e la “comunicazione con il non detto”, che generalmente non viene trattata ma è molto importante. Il libro termina con alcune divagazioni: la ricerca e l’uso delle fonti, l’argomentazione legale e scientifica, e la gestione dei bias. In definitiva un’ottima opera introduttiva, con in più una serie di esempi molto terra terra che faranno tirare un sospiro di sollievo a chi come me cerca di scappare non appena qualcuno pronuncia la parola “filosofia”.

(Paolo Artuso, Argomentare : Tra logica, retorica e scienze cognitive, Franco Angeli 2023, pag. 192, € 26, ISBN 9788835145363)
Voto: 5/5

Cultura in luoghi inaspettati

quantum theoryLa scorsa settimana sono andato a fare gli esami del sangue. La persona prima di me ci ha messo tredici minuti (non ho idea come mai), e quindi dopo un po’ ho cominciato a innervosirmi e camminare su e giù per il corridoio. Una giovane donna stava leggendo un libriccino che ho subito riconosciuto essere della collana della Oxford University Press “A Very Short Introduction”. A questo punto mi sono incuriosito e ho cercato di sbirciare quale volume fosse: credo che ce ne siano almeno un centinaio su tutti i temi. Alla fine ce l’ho fatta: era quello sulla fisica quantistica. Ok: c’è gente più strana di me :-)

Natangelo non ha offeso la moglie del Cognato

Ricordate che Mario Natangelo era stato citato al Consigio di disciplina dell’Ordine dei giornalisti per una vignetta contro il ministro Lollobrigida e signora. Bene: la posizione è stata archiviata all’umanimità.

Potrete dire che i giornalisti se la sono cantata e suonata da soli, e magari è anche vero (ma non mi pare che il ministro abbia querelato il disegnatore. Però voglio segnalare la frase finale: «Ciò costituiva offesa per la moglie del ministro? La maggior parte dei lettori del Fatto Quotidiano con molta probabilità non la conosce direttamente e poiché non ne viene fatto il nome il suo coinvolgimento, pur innegabile, non ha un esplicito significato di insulto alla persona.» Come avevo scritto, prima della vignetta e della chiassata mediatica piccata della Cognata del ministro Lollobrigida non sapevo assolutamente chi fosse la moglie del suddetto ministro. Vabbè, almeno da questa storia ho imparato qualcosa.

Discreto o continuo?

copertinaHo letto il libro di Daniele Caligiore IA – Istruzioni per l’uso. Non mi è piaciuto molto, ma ne parlerò un altra volta: qui volevo commentare una frase che ho trovato interessante soprattutto per quello che sottintende. Caligiore scrive a pagina 39:

ll problema dell’informazione complessa del mondo reale non è che non possa essere espressa in forma binaria, ma che può non esserlo in forma discreta. Binario o base 10 sono la stessa cosa.

La seconda frase è del tutto corretta: dal punto di vista teorico, lavorare in base 2 o in base 10 non cambia nulla. Occhei, lavorando con calcolatori finiti i numeri (“di macchina”) esprimibili in base 2 non sono gli stessi esprimibili in base 10, almeno se si usa una codifica a virgola mobile: ma non è molto importante. Quello su cui vorrei discutere è se davvero esistono fenomeni che possono essere espressi solo in maniera continua.

La mia prima osservazione è che il verbo usato da Caligiore non è corretto: quello che vogliamo davvero sapere è se l’informazione complessa del mondo reale non possa essere trattata in forma discreta. La differenza è enorme, non tanto per il “discreta” anziché “binaria”, come ho detto sopra, ma per il verbo usato. Noi non vogliamo entrare nelle diatribe se lo spazio e il tempo sono discreti o continui, diatribe che hanno alle spalle due millenni e mezzo di filosofia e mezzo secolo di fisica (se la distanza e il tempo di Planck sono le minime misure esprimibili con le attuali teorie fisiche, non è chiaro se esista qualcosa al di sotto di esse). Vogliamo semplicemente capire se possiamo usare un formato digitale e ottenere dei risultati pratici sensati. In fin dei conti, poi, l’uso di equazioni nel campo continuo per modellare le informazioni fisiche nasce con Galileo. È ovvio che il continuo era già considerato in passato: pensate al sistema tolemaico con cicli ed epicicli per rappresentare le orbite terrestri: ma il movimento era pensato come geometrico e non analitico, tanto che poi si usavano le tavole numeriche per ottenere il risultato originale.

Passiamo dunque alla domanda davvero importante, almeno per me. L’informazione del mondo reale può essere trattata in modo digitale? Caligiore sa sicuramente che i nostri neuroni lavorano in modo discreto: sotto una certa soglia di input non fanno nulla, sopra di essa lanciano una scarica. E sa ancora meglio che i modelli di IA che abbiamo adesso scimmiottano questo comportamento con neuroni virtuali il cui input può tecnicamente essere definito continuo (i pesi sono numeri di macchina semplicemente per le limitazioni hardware, ma sono da intendersi come approssimazioni di numeri reali) ma che hanno un output essenzialmente discreto. Si potrebbe trattare meglio l’informazione del mondo reale in modo analogico? In linea di principio può darsi. Ma dire che potrebbe darsi che sia impossibile trattarla in modo digitale significa che nemmeno noi esseri umani possiamo trattarla, il che di nuovo è di per sé possibile ma sicuramente preoccupante per le nostre speranze di capire il mondo. Quello di Caligiore mi sembra insomma un non-problema, o se preferite una frase a effetto buttata lì…

Beatificazione parlamentare di Silvio

sulla scomparsa di Silvio Berlusconi Vabbè, ricordo che l’altro ramo del Parlamento aveva spergiurato che Ruby fosse la nipote di Mubarak. Ma anche il Senato non ha scherzato, a partire da La Russa che ricorda che il cordoglio per la prematura dipartita di Berlusconi è trasmesso in diretta televisiva.

L’unica voce contraria nei panegirici (a parte Pierferdinando Casini che è arrivato a dire «Gli faremmo un torto, però, se in questo momento, sull’onda delle emozioni, non lo ricordassimo per come è stato davvero: un uomo che voleva piacere anche ai più distanti da lui, ma che in molti passaggi della vita repubblicana è stato assai divisivo.») è stata quella della senatrice altoatesina Unterberger, che ricorda che «Oggi siamo qui per commemorarlo, ma non siamo in un luogo di culto: siamo in Parlamento, il che impone di deviare dal de mortuis nihil nisi bonum per esprimere sincere considerazioni politiche.», «Diceva di essere un liberale, ma temo che questo per lui significasse soprattutto non attenersi alle regole, perché c’era ben poco di liberale nella sua impostazione sui diritti civili e su una politica economica che invece era caratterizzata dal protezionismo di certe categorie. La riprova sta nel fatto che nessuno ricorda una grande riforma nata nei suoi dieci anni di Governo.», «Ha in qualche modo umanizzato la politica, ma l’ha spinta anche verso un populismo dall’alto che poi ha fatto da modello a figure come Trump.».

E inoltre un bellissimo set di pentole

Di solito non guardo la colonna di destra di Twitter. (Ok, non guardo molto Twitter in generale: ieri sera mi sono accorto dopo non so quanto tempo che avevo tolto il pin all’unica lista che seguo). Non so quindi da quanto tempo ci sia questo annuncio, che pure è piuttosto visibile.

Per sapere quali sono le “nuove funzioni sbloccabili” occorre fare non uno ma due clic, per arrivare qui (e ci vuole un terzo tweet per capire quanto ti costa abbonarti). Non esattamente qualcosa che ti fa venire voglia di pagare Elon. Ma il punto è che un messaggio di questo tipo mi fa davvero venire in mente le gite di qualche decennio fa dove ti vendevano poi le pentole… Non so quanto Twitter durerà, se le idee di marketing sono queste.

Alessandro Orsini, Wikipedia e querele

Alessandro Orsini è un professore universitario (associato, se non sbaglio). È anche un opinionista televisivo, soprattutto a partire dall’invasione russa dell’Ucraina dove la sua posizione nettamente filorussa lo ha fatto diventare un invitato seriale. Un corollario di questa presenza è che i suoi fan hanno cominciato a cercare di inserire la voce su di lui in Wikipedia.

Ma nell’edizione italiana di Wikipedia ci sono varie regole per definire se qualcosa o qualcuno è da ritenere rilevante e quindi inseribile nell’enciclopedia (nel gergo wikipediano si dice “enciclopedico”). Essere professore universitario non rende enciclopedici. Essere un opinionista televisivo meno ancora. La situazione rimase in stallo finché non si notò che nel 2010 Orsini vinse il Premio Acqui Storia con il suo libro Anatomia delle Brigate Rosse. Il Premio Acqui è considerato rilevante, e per traslato anche Orsini è considerato rilevante come scrittore. Le informazioni sulla sua carriera universitaria e la sue apparizioni televisive appaiono, ma come aggiunte secondarie.

Il problema è che il suddetto libro ha avuto in gran maggioranza recensioni molto negative, che quindi occupavano buona parte del contenuto. (Io non l’ho letto, quindi non posso dare un giudizio personale). Questo non piaceva a Orsini e ai suoi fan, e la voce in tutto questo tempo è stata un campo di battaglia. Siamo arrivati al doxxing, con un amministratore che dalle pagine del Fatto Quotidiano è stato accusato da un utente di nickname Gitz6666 di essere in conflitto di interessi su quella voce e si è dimesso; e giovedì scorso un avvocato ha mandato una PEC a Wikimedia Italia (che non c’entra un tubo, ma questo concetto non è mai entrato in testa) chiedendo la cancellazione, entro 5 giorni, della voce su Orsini che ritiene diffamatoria e informazioni sull’identità di sei amministratori di wikipedia in italiano per sporgere querela per diffamazione nei loro riguardi.

Io non dovrei essere tra i sei, considerando che non sono stato contattato: d’altra parte l’unica modifica che avevo fatto su quella voce era stata sostituire alla frase

In occasione della partecipazione di Orsini ad alcune trasmissioni televisive, suscitano diverse polemiche alcune sue posizioni sul tema dell’invasione russa dell’Ucraina del 2022, in particolare l’idea che l’espansione a est della NATO sia concausa della guerra e le critiche alla debolezza dell’Unione europea.

la frase

Durante l’invasione russa dell’Ucraina del 2022 suscitano diverse polemiche alcune sue posizioni, in particolare l’idea che l’espansione a est della NATO sia concausa della guerra.

dove non mi pare di vedere diffamazione. AD ogni modo Wikimedia Italia ha detto di contattare la Wikimedia Foundation, cosa che immagino sia stata fatta perché in questo momento la voce è oscurata e protetta, e immagino non tornerà mai su Wikipedia in lingua italiana se non per circostanze eccezionali, tipo l’assegnazione del Nobel per la pace. Non ho idea se ciò che voleva Orsini fosse proprio la cancellazione e non la sostituzione con un testo agiografico: ad ogni modo è andata così, e Wikipedia sopravviverà anche senza dire a tutti chi è Alessandro Orsini.

Aggiornamento: (12:15) E invece no, a quanto pare a Orsini bastava che il mondo non sapesse attraverso Wikipedia delle stroncature del suo libro. È chiaro che io non capirò mai la mente umana.