Siamo sotto le feste, e quindi sono in tante le fondazioni che ci chiedono soldi, ricordandoci quanta gente è bisognosa, eccetera eccetera. Fin qua non ci sarebbe nulla di male. Quello che però ho notato è che negli ultimi tempi le lettere di richiesta fondi hanno sempre più spesso incluso un “regalo”, come le matite qui fotografate. Qui però io comincio ad arrabbiarmi. Non è che la cosa nasca solo al giorno d’oggi. Quando ero piccolo, ricordo le cartoline della S.P.A.M. che appunto arrivavano regolarmente ogni dicembre. La cosa sembrava però essere svanita, salvo essere tornata da poco in auge.
Personalmente io trovo questo sistema molto odioso: mi sento come se mi volessero obbligare a ricambiare il regalo, e ho il sospetto che in effetti il motivo sia proprio questo. Inutile dire che questo mi fa immediatamente cancellare ogni possibilità di contribuire. Un paio di anni fa penso di avere raggiunto il mio top, Ho visto che l’ente che aveva mandato la busta aveva la sede a poche centinaia di metri da casa mia: un sabato sera (diluviava anche…) ho preso la busta e gliel’ho infilata nella loro buca delle lettere. Devo dire che non mi hanno più riscritto :-)
(comunque sì, potete dire che sono senza cuore, non mi offendo)
Comincio subito con un disclaimer: sono stato un collega di Roberto, quando da neoassunto ero entrato in Cselt a fare riconoscimento della voce e prima che lui prendesse il volo per gli USA. La sua esperienza nel campo è quarantennale, e lo si vede bene in questo testo dove non si limita a parlare di Siri, Google Assistant e compagnia varia ma traccia sia la storia che ha portato alla loro creazione sia tutti i tipi di tecnologia dietro a essi, notando come lo stato dell’arte attuale, sicuramente ancora di gran lunga perfettibile, richiede comunque una collaborazione tra campi diversissimi tra loro. Un bignami utilissimo per non rimanere intrappolati dall’hype e capire come e perché (oltre che “se”…) questi strumenti funzionano.


Se vi dicessi di una malattia misteriosa che ha portato a una disperata ricerca per un vaccino, con scienziati in lotta tra di loro, vi verrebbe probabilmente subito in mente il Covid. Invece in questo libro Agnese Collino parla di un’altra malattia, che fortunatamente sta per scomparire: la poliomielite. Il testo racconta in modo appassionante la storia delle ricerche per trovare un vaccino contro una malattia che paradossalmente sembrava crescere con il miglioramento della situazione sanitaria, e che spesso uccideva ragazzi o li costringeva a una vita immobilizzata – sono abbastanza anziano da ricordarmi dei polmoni di acciaio che del resto esistono ancora…
Uno dei miei account di posta elettronica su gmail corrisponde al mio cognome, cioè Codogno. Come forse immaginate, ricevo un certo numero di email di persone che a Codogno vivono o lavorano. Per esempio, una decina di giorni fa mi è arrivata una mail di Banca Sella che cominciava “Buongiorno, per affiancarla con elevati standard di sicurezza e proteggere le sue informazioni desideriamo approfondire insieme la sua richiesta tramite un contatto telefonico.” No. non era uno spam, e in questo caso la colpa era della banca che non è stata capace di leggere l’email della persona che stava chiedendo un POS per la sua azienda, visto che in allegato c’era scritto XXXX.codogno@gmail.com (nome editato per privacy).