Archivi annuali: 2021

Basta con gli omaggi pelosi

Siamo sotto le feste, e quindi sono in tante le fondazioni che ci chiedono soldi, ricordandoci quanta gente è bisognosa, eccetera eccetera. Fin qua non ci sarebbe nulla di male. Quello che però ho notato è che negli ultimi tempi le lettere di richiesta fondi hanno sempre più spesso incluso un “regalo”, come le matite qui fotografate. Qui però io comincio ad arrabbiarmi. Non è che la cosa nasca solo al giorno d’oggi. Quando ero piccolo, ricordo le cartoline della S.P.A.M. che appunto arrivavano regolarmente ogni dicembre. La cosa sembrava però essere svanita, salvo essere tornata da poco in auge.

Personalmente io trovo questo sistema molto odioso: mi sento come se mi volessero obbligare a ricambiare il regalo, e ho il sospetto che in effetti il motivo sia proprio questo. Inutile dire che questo mi fa immediatamente cancellare ogni possibilità di contribuire. Un paio di anni fa penso di avere raggiunto il mio top, Ho visto che l’ente che aveva mandato la busta aveva la sede a poche centinaia di metri da casa mia: un sabato sera (diluviava anche…) ho preso la busta e gliel’ho infilata nella loro buca delle lettere. Devo dire che non mi hanno più riscritto :-)

(comunque sì, potete dire che sono senza cuore, non mi offendo)

AI Assistants (ebook)

Comincio subito con un disclaimer: sono stato un collega di Roberto, quando da neoassunto ero entrato in Cselt a fare riconoscimento della voce e prima che lui prendesse il volo per gli USA. La sua esperienza nel campo è quarantennale, e lo si vede bene in questo testo dove non si limita a parlare di Siri, Google Assistant e compagnia varia ma traccia sia la storia che ha portato alla loro creazione sia tutti i tipi di tecnologia dietro a essi, notando come lo stato dell’arte attuale, sicuramente ancora di gran lunga perfettibile, richiede comunque una collaborazione tra campi diversissimi tra loro. Un bignami utilissimo per non rimanere intrappolati dall’hype e capire come e perché (oltre che “se”…) questi strumenti funzionano.

(Roberto Pieraccini, AI Assistants, MIT Press 2021, pag. 288, € 10,99 (cartaceo: €15), ISBN 9780262365468)

l’odio per le corsie ciclabili

nobici Quel cartello “no bici” (ce n’è un altro appiccicato sull’altro cartello di divieto di sosta più in là) l’ho fotografato ieri, ma è lì da varie settimane. La ragione di tanto odio? La corsia ciclabile che vedete disegnata sull’asfalto.

Detto tra noi, la probabilità che quella corsia (Galvani-Pola) non abbia nessuna auto o moto che la usi è relativamente bassa, ed è alzata solo perché la gente continua a parcheggiare in doppia fila come suo diritto ritenuto acquisito. Tra l’altro, alcuni tratti hanno la vernice quasi totalmente cancellata, ma evidentemente al comune non può importare di meno della cosa. A dire il vero, in quel breve tratto non sarebbe neppure così male disegnare la corsia ciclabile sul marciapiede, che come vedete è molto largo e senza portoni; ma forse è chiedere troppo ai preposti uffici comunali.

Quello che però mi fa specie è un’altra cosa. È possibile che nessuno abbia tolto un cartello così – tra l’altro plastificato, è stato un lavoro ben fatto – da davanti a Palazzo Lombardia? Mi pare abbastanza chiaro che evidentemente fa parte dei sogni bagnati di qualcuno…

Vendere prodotti dopo la data di scadenza consigliata?

Io sono iscritto al programma CarrefourLab, che ogni tanto fa un questionario per vedere se e come gli affezionati clienti rimangono tali. (Io non compro moltissime cose ai Carrefour, ma in effetti ci vado ogni tanto). Il questionario a cui ho appena risposto, dopo le solite domande di rito, ha inserito qualcosa di nuovo: “cosa penseresti se vendessimo prodotti dopo la data di scadenza consigliata?” Viene chiesto quanti giorni (massimo 6-7) potrebbero essere passati a seconda del tipo di merce, e quale sconto mi farebbe pensare di comprarli.

Premetto che si parla solo di prodotti per cui c’è scritto “da consumarsi preferibilmente entro”, non certo roba fresca, e per certi prodotti secondo me si può andare tranquillamente mesi oltre. Quello che mi chiedevo è se in effetti ci sia una percentuale così grande di prodotti scaduti in un supermercato…

Ultimo aggiornamento: 2021-12-06 19:06

Ci sono problemi a gestire i tamponi

Nei giorni scorsi Anna si è presa l’influenza. Anche se i sintomi non avevano nulla a che fare con il Covid, il medico di base le ha comunque prescritto un tampone (molecolare, claro) che è andata a fare venerdì 3 a mezzogiorno. Saltata la coda di tutti quelli che non avevano prenotazione è uscita, e ha dato un’occhiata al foglio col referto, dove era indicata la data in cui avrebbe potuto ritirarlo: venerdì 10 (sì, dicembre di quest’anno). Ok, tra le altre cose c’era anche scritto che in caso di risultato positivo all’HIV il referto poteva solo essere consegnato a mano dal medico, ma lasciamo stare.

Anna era molto preoccupata (e arrabbiata, se per questo): però sabato pomeriggio è arrivata una coppia di SMS, dove nel primo si indicava che il tampone era negativo e il secondo avvisava che si poteva scaricare il green pass. Qui abbiamo scoperto – alla buon’ora, mi direte – che il green pass che si scarica non ha nulla a che fare con quello da vaccinazione. Io ero ingenuamente convinto che entrassero tutti i dati: invece quel greenpass funziona solo e unicamente per quanto riguarda il tampone, come potete vedere dai dati in figura. Come corollario ho capito perché si può scegliere in genere se scaricare tutto il greenpass o solo il QR code: il banale motivo è la mal pensata gestione della privacy.

Mi pare però che tutta questa storia dei tamponi sia gestita in modo molto subottimale…

Quizzino della domenica: da che parte gira il disco?

Un disco composto da un certo numero di settori alternativamente bianchi e neri ruota sempre alla stessa (ignota) velocità ed è nascosto dietro una parete. Tutto quello che potete vedere è l’output di un sensore che indica se la parte del cerchio che passa sotto di esso è bianca oppure nera. Sapreste definire una suddivisione dei settori che vi permetta di sapere se il disco sta girando in senso orario o antiorario?


(trovate un aiutino sul mio sito, alla pagina http://xmau.com/quizzini/p553.html; la risposta verrà postata lì il prossimo mercoledì. Problema da Jaume Sués Caula, Giochi di ingegno per esercitare il cervello, Armenia 2017, problema 26)

La malattia da 10 centesimi (libro)

Se vi dicessi di una malattia misteriosa che ha portato a una disperata ricerca per un vaccino, con scienziati in lotta tra di loro, vi verrebbe probabilmente subito in mente il Covid. Invece in questo libro Agnese Collino parla di un’altra malattia, che fortunatamente sta per scomparire: la poliomielite. Il testo racconta in modo appassionante la storia delle ricerche per trovare un vaccino contro una malattia che paradossalmente sembrava crescere con il miglioramento della situazione sanitaria, e che spesso uccideva ragazzi o li costringeva a una vita immobilizzata – sono abbastanza anziano da ricordarmi dei polmoni di acciaio che del resto esistono ancora…
Leggendo la storia si possono leggere sottotraccia molte analogie con il Covid, soprattutto nelle lotte senza esclusione di colpi tra i sostenitori del vaccino inattivato (Salk) e di quello attenuato (Sabin); non parliamo delle case farmaceutiche che proprio in quel periodo stavano diventando sempre più ricche e degli errori marchiani nei protocolli, che hanno portato alle regolamentazioni attuali molto più sicure. Credo che il libro dovrebbe essere una lettura obbligata ma piacevole per tutti coloro che non hanno un’idea precisa di come funzioni la medicina.

(Agnese Collino, La malattia da 10 centesimi, Codice 2021, pag. 295, € 19, ISBN 9788875789312)

Ultimo aggiornamento: 2022-02-03 21:36

quante cose si scoprono con una mail Google!

Uno dei miei account di posta elettronica su gmail corrisponde al mio cognome, cioè Codogno. Come forse immaginate, ricevo un certo numero di email di persone che a Codogno vivono o lavorano. Per esempio, una decina di giorni fa mi è arrivata una mail di Banca Sella che cominciava “Buongiorno, per affiancarla con elevati standard di sicurezza e proteggere le sue informazioni desideriamo approfondire insieme la sua richiesta tramite un contatto telefonico.” No. non era uno spam, e in questo caso la colpa era della banca che non è stata capace di leggere l’email della persona che stava chiedendo un POS per la sua azienda, visto che in allegato c’era scritto XXXX.codogno@gmail.com (nome editato per privacy).

Ma i messaggi più peculiari sono quelli esteri. Questa primavera mi sono arrivati un po’ di messaggi di DHL olandese che mi mostravano come dei loro pacchi stavano procedendo spediti verso la locale destinazione, e l’altro giorno ho ricevuto la mail che vedete qui in figura. Ammetto che l’ungherese non è una delle lingue in cui sono più ferrato, ma “negativ” scritto in verde mi è comprensibile; inoltre c’erano tre PDF, in ungherese tedesco e inglese, con tutti i dati. Presumo che la signora Borbála (o Barbara, se preferite) sia costei: ma tanto non saprei come contattarla, e spero per lei che non avendo ricevuto i risultati sia andata a telefonare al centro medico. (Chiaro che, se fosse stata positiva, al centro avrei scritto io!)

Il mio cognome non è certo comune neppure in Italia. So che in Brasile c’è un certo numero di Codogno o più spesso Codonho, che però non dovrebbero essere miei parenti nemmeno alla lontana, ma questi Codogno europei mi lasciano perplesso…