Mi ero ripromesso di non parlare mai di Diego Fusaro. Ma Repubblica mi costringe a commentare, visto questo suo articolo.
No, non c’è stato nessuno “svarione del filosofo sovranista Diego Fusaro”. Per prima cosa a lui importa solo farsi pubblicità; quindi che sia o no uno svarione è irrilevante. Del resto, chi è convinto che vaccini e tutte le altre misure non servano a nulla non verrà mica convinto dal ragionamento prettamente numerico delle percentuali: mi immagino già tutti quelli che commenteranno qualcosa del tipo “è ovvio che se costringi la gente a fare tamponi troverai quelli senza sintomi ma positivi; quindi le percentuali non servono a nulla”. Da un punto di vista umano posso anche apprezzare lo sforzo di Repubblica per cercare di convincere le persone a prendere delle misure contro il Covid; ma sono sufficientemente vecchio e cinico per accorgermi che sono del tutto inutili.
Ultimo aggiornamento: 2021-12-27 18:15

Che dire di questo estratto dalle “Memorie dalla casa dei morti”, parte di una collana (“Nativitas”) di libriccini appunto natalizi e che non esiste nemmeno più in edizione cartacea? Mah. La prosa di Dostoevskij è indubbiamente favolosa, e ben resa dalla traduzione di Alessandro Niero: sembra proprio di essere lì in quella “prigione” – il termine è piuttosto diverso da quello che pensiamo – e osservare i detenuti nei loro preparativi per la festa di Natale e nel rapido ritorno allo stato abituale. Però mi resta il sospetto che l’operazione non abbia molto senso: si direbbe più un testo da antologia che un libro vero e proprio.