Mah. Capisco l’idea di volere raccontare in poche parole molti concetti matematici. Però mi pare che questo libro (Richard Brown (ed.), Matematica in 30 secondi [30-Second Maths], Logos 2012 [2012], pag. 160, € 19.95, ISBN 9788879408639, trad. Simone Monticelli) abbia dei problemi di ipersemplificazione. Per dire, troviamo scritto che «A good way of identifying an irrational number is to check that its decimal expansion does not repeat.» Se uno dovesse davvero verificare la successione delle cifre decimali per vedere se un numero è irrazionale, saremmo messi piuttosto male. Altra frase: «Also known as a natural or counting number, a whole number is any positive integer on a number line or continuum. Opinion varies, however, on whether 0 is a whole number.» I numeri interi (“whole numbers”) sono quelli positivi e negativi, oltre allo zero. Sono i naturali che possono o no avere lo zero a seconda di chi li definisce. Anche l’idea di indicare alcune “persone chiave” sui vari concetti non è ben definita. Che ha a che fare per esempio sir Roger Penrose col rapporto aureo? (ok, un’idea ce l’avrei, ma non la si può evincere dal testo). Anche la traduzione di Simone Monticelli non mi è piaciuta. Per esempio, “Another dimension” diventa “Oltre le due dimensioni” che non ha un grande senso visto il contesto di quella pagina; ma soprattutto come si fa a scrivere “numeri trascendentali” anziché trascendenti?
Archivio mensile:Marzo 2021
Delocalizzazione?
L’importanza di chiamarsi Medium
Mercoledì scorso, molti italiani hanno scoperto di non poter più raggiunger il sito medium.com, uno dei più famosi luoghi dove trovare long form. (Anch’io ho un account su medium, ma non ci scrivo praticamente mai perché non mi piace la loro politica di monetizzazione dei post… ma quella è un’altra storia). Che è successo? Semplice. Come racconta Wired, uno dei blog di Medium, @casinoduende, a quanto pare promuoveva il gioco d’azzardo; così AMS ha inserito tutto medium.com nella lista nera dei siti che i provider devono oscurare modificando il proprio DNS. Solo che qualcuno si è accorto dell’idiozia della cosa – immagino leggendo Wired o qualche altro sito influente – e casualmente il giorno dopo medium è stato silenziosamente tolto dalla lista, senza ovviamente nessun tipo di scusa.
Ovviamente nulla di tutto questo è capitato con Project Gutenberg, che ricadeva nella stessa categoria. Ma a chi volete che importi qualcosa di opere letterarie fuori diritti?
Chiamarli cioccolatai sarebbe un complimento
Visto che in Lombardia non sono capaci di mandare i dati corretti al governo centrale, succede che ieri hanno inviato un rapporto relativamente tranquillo e oggi decidono di chiudere tutto (o perlomeno le scuole) da domattina.
Certo, domani guadagno mezz’ora di sonno e un’arrabbiatura in meno a portare a scuola i gemelli, ma continuo a pensare che chiamare cioccolatai i vertici regionali sia ingiusto nei confronti dei cioccolatai.
Ultimo aggiornamento: 2021-03-04 15:09
Localizzazione
Ho finalmente avuto il mio Ecocert dall’Inps. Per i curiosi, a fine 2020 avevo 38 anni e due mesi di contributi, e nonostante le mie reiterate richieste non riesco a farmi togliere un anno inesistente di “doppio lavoro” per l’università di Pisa.
Ma la cosa più interessante è il testo della mail di notifica che mi è arrivata, e che vedete qui sopra. Decenni di sistemi malconfigurati mi hanno abituato a vedere coppie di caratteri latini al posto delle lettere accentate, e decenni di spam mi hanno abituato a vedere caratteri cirillici al posto delle lettere accentate. Ma stavolta non so nemmeno quali siano questi caratteri. Ma dove l’Inps ha delocalizzato la gestione delle email?
Campane moleste
Qualche giorno fa l’ex parroco delle chiese del Carmine e di Santo Stefano a Lavagna (pieno centro del comune) è stato condannato a pagare 65000 euro più spese legali a una professoressa milanese a cui il «perdurare delle emissioni rumorose» delle campane delle due chiese «hanno cagionato fortissimi e cronici malesseri».
Conosco fin troppo bene il suono delle campane del Levante ligure. La casa dei miei suoceri a Chiavari è a cinquanta metri in linea d’aria – e alla stessa altezza… – del campanile della chiesa di Rupinaro, e quindi dalle 7 alle 22 ci cucchiamo le ore e le mezz’ore, oltre a un certo qual numero di concerti per campane in occasioni più o meno particolari. (Poi la casa è in una posizione sfortunata, ci becchiamo anche i concerti sul patio dell’albergo vicino o giù in piazza, e quelli finiscono anche ben dopo). Capisco insomma il disagio, anche se ho dei dubbi sui fortissimi e cronici malesseri causati da un suono di tre decibel sopra il rumore di fondo.
Ma quello che mi chiedo è un’altra cosa. Come è possibile che tra causa penale e civile siano passati trent’anni prima di una sentenza definitiva?
Statistiche del sito per febbraio 2021
Nulla di nuovo a febbraio. I visitatori unici sono stati 18318 per 32733 visite; le pagine accedute sono state 69795, con 241051 hit. Il 20 e il 27 ci sono stati meno di mille accessi: insomma il giorno meno interessante sembra essere il sabato, con le recensioni. La Top 5 è almeno un po’ mossa:
- Eupnoico: 1279 visite
- Modifiche a scoppio molto ritardato: 940 visite
- Quanti giorni ha la quaresima?: 550 visite
- Codice bianco all’Ikea: 330 visite
- Centro operativo postale: 318 visite
La pagina con i Carnevali della matematica ha avuto 609 accessi, tra l’altro.
Gli evergreen sopra i 500 accessi sono il solito romanaccio (1478) e la pagina con gli accordi (504), oltre a quella dei miei libri (513). Degno di nota il tentativo di poisoning delle ricerche da parte di semalt.com.
Mi hanno sbattuto giù il telefono in faccia
Erano vari giorni che sul fisso arrivavano sul nostro numero fisso delle telefonate registrate che promuovevano il Folletto. Solo che rispondeva Anna e buttava giù. Sabato mattina ho invece risposto io e ho aspettato la fine del messaggio, che diceva “se volete parlare con un operatore, premete 5”. In fin dei conti se ti vogliono vendere questi aspirapolveri dovrai ben parlare con qualcuno, no?
Premo 5, e la chiamata passa a un’altra linea. Io taccio. Una voce femminile parla: “Pronto?” Io: “pronto”. Lei: “La signora è in casa?”. Io: “No. Mi passerebbe il suo supervisor?” Lei: “Che c’entra?” Io: “Senta, lei non sa nemmeno con chi sta parlando [per la cronaca, il nostro numero non è mai entrato negli elenchi telefonici, ma visto che è stato riciclato lo si trova sui vecchi elenchi anche in CD-ROM]. Allora, mi passa il suo supervisor?” “Guardi che io sto lavorando da sola! [Possibile, ma irrilevante]”. Stavo dicendole “bene, tolga questo numero dalla sua lista” e mi ha buttato giù il telefono. Non è un po’ maleducato?
PS: notate il sessismo implicito. Un maschio non può avvicinarsi agli aspirapolvere.