Archivi annuali: 2020

Paolo Rossi (Pablito)

Lo sapete, io e il calcio non andiamo precisamente d’accordo. I miei ventun lettori avranno sicuramente notato che non ho speso una parola per la morte di Maradona: uno dei più grandi calciatori mai apparsi su questo pianeta, e mi fermo qui. Però due parole su Paolo Rossi le voglio spendere, soprattutto dopo che ho sentito stamattina a RadioPop che c’è gente che non si ricordava di lui.

Un calciatore fragile, dalle ginocchia martoriate. Un calciatore entrato nella prima grande inchiesta di calcioscommesse piuttosto di sbieco (la sua frase “basta che io segni due gol” raccolta al volo) e poi parzialmente graziato per l’approssimarsi dei Mondiali 1982, in modo da farlo riabituare al campo. Una partita, naturalmente quella con il Brasile, che è stata semplicemente un miracolo: i miracoli non sono però regalati dal cielo, ma sono fortemente voluti dagli uomini. Paolo Rossi lo volle fortissimamente, e mostrò agli stupefatti brasiliani che il calcio non erano solo loro. Da lì tutto andò in discesa, e non sarebbe potuto essere altrimenti.

Ecco. Maradona era l’esempio del calabrone; a vederlo nessuno avrebbe detto che era un campione con la palla. Paolo Rossi è stato l’usignolo; delicato ma impressionante. Un mito che non sapeva di esserlo.

Ultimo aggiornamento: 2020-12-10 09:46

MinePi

Sono sicuro che tutti voi sappiate dell’esistenza delle crittovalute, o almeno dei Bitcoin. Molti di voi sanno che di queste “monete virtuali” ce ne sono tantissime, e probabilmente qualcuno saprebbe discettare del funzionamento teorico di una blockchain. (Io non troppo, nel senso che ho un’idea ad alto livello, e continuo a chiedermi perché la moda è usare blockchain per qualunque cosa quando il metodo è intrinsecamente inefficiente, e lo è perché l’inefficienza è strumentale per come Bitcoin è strutturato).

Bene, vi presento una crittovaluta di tipo completamente diverso: Pi. Il nome non è casuale: il progetto è nato il 14 marzo 2019, nel Pi Day, da parte di gente uscita da Stanford. L’idea è di usare un modello completamente diverso per distribuire le informazioni sull’integrità del sistema di transazioni, cioè la blockchain. Come spiegato nel loro white paper, la struttura viene semplicemente rafforzata creando piccole cellule formate da 3-5 persone che si conoscono, e sfruttando quindi i numeri di telefono. In pratica, uno si iscrive con un’utenza mobile, a partire da una app scaricata per Android o iOS; tutto quello che bisogna poi fare è cliccare una volta ogni 24 ore per assicurare di esserci ancora, un po’ come con i Tamagochi. Durante quelle 24 ore si continua a minare pi (il nome della crittovaluta); poi si sta fermi fino al clic successivo. No, non si può ricliccare dopo 23 ore per portarsi avanti col lavoro. La cosa interessante è che di per sé non occorre nemmeno avere l’app attiva, anche se questo aiuta perché si può ricevere l’avviso che le 24 ore sono scadute.

Ci sono rischi? Non lo so. Io ho cominciato a minare lo scorso marzo e non è successo nulla, ma non si può mai ovviamente escludere che il progetto per impadronirsi dei nostri telefoni sia a lungo termine. Ci sono guadagni? probabilmente no. Il valore attuale di un pi è zero, e non è detto che la valuta uscirà mai dalla fase di test, anche se ci sono gia quasi dieci milioni di miner. Però non mi costa nulla, e mi incuriosisce il modello. Chi volesse provarci può partire da https://minepi.com/xmau e usare il mio username xmau come codice invito; riceverà così il suo primo pi.

Dimensionamento

Un rapido aggiornamento a quanto ho scritto stamattina.

Posso – con grande fatica – immaginare che chi ha preparato il backoffice del cashback di Stato non sia stato in grado di dimensionare correttamente il sistema, e quindi stamattina la sezione Portafoglio sia “in manutenzione”.

Quello che non riesco proprio a capire è come sia impossibile caricare i metodi di pagamento già esistenti. Quello che serve è fare un accesso in lettura a una base dati a partire da una chiave identificativa (il nostro account). È una roba che si faceva in Access con Windows 95, ed è tranquillamente scalabile a sistemi con centinaia di milioni di record. (L’accesso in scrittura è naturalmente molto più delicato, ma non è il nostro caso). Vorrei davvero sapere chi ha progettato l’infrastruttura.

(Avrei anche qualcosa da dire dal punto di vista dell’interfaccia utente, ma lascio le contumelie a chi ci lavora tutti i giorni. Non che io lavori direttamente sulle basi dati, ma almeno mi tocca averci a che fare con i colleghi…)

Ultimo aggiornamento: 2020-12-10 13:09

Cashback di Stato – sempre più difficile

Allora, oggi parte il cashback di Stato. Rispetto alla scorsa settimana ne so qualcosa in più, e provo a spiegarvelo.

Innanzitutto c’è un sito ufficiale, che si chiama… Cashless Italia. Stranamente il sito non è nel dominio gov.it; non si capisce perché, dato che il titolare del sito è il MEF e per esempio PagoPA è regolarmente sotto .gov.it. A parte questo, il sistema funziona attraverso l’app IO, ma anche “per mezzo di issuer convenzionati”. Ecco perché Satispay ha già avvisato i propri utenti della possibilità: con un click si è già attivi. Sicuramente meglio di IO dove almeno a ieri l’unico metodo di pagamento elettronico accettato è la carta di credito. Posso immaginare che la parte di backoffice sia già pronta almeno a ricevere i dati, se non trattarli, mentre la magnifica e progressiva app IO sia ancora bene indietro.

L’altra cosa che non era affatto chiara è che occorre fare un numero minimo di transizioni nel periodo: 50 ogni semestre e 10 nella versione “casback di Natale”, e soprattutto che mentre non c’è un valore mimino per una transazione ce n’è uno massimo, vale a dire 150 euro. Se uno fa la spesa da 300 euro, insomma, il cashback eventualmente ottenuto è di soli 15 euro e non 30. Mi aspetto pagamenti multipli quando vado a fare la spesa settimanale :-) L’unica cosa buona è che si spera che, a differenza della lotteria degli scontrini, tutto il giro sia alla fine automatico e l’unica cosa da fare sia entrare nei negozi e pagare con gli strumenti elettronici.

In definitiva, continuo ad avere forti dubbi sul funzionamento del tutto, ma spero di sbagliarmi…

Grandi idee da grandi statisti

Qualche giorno fa, Dario Franceschini ha proposto ai suoi omologhi che l’Europa si doti di piattaforma digitale per promuovere contenuti culturali. In effetti sono dodici anni che l’EU ha promosso Europeana; secondo me il nostro ministro dei beni culturali dovrebbe prendere da parte Franceschini e segnalarglielo.

(Magari Franceschini conosce anche Europeana, anche se non ne sarei del tutto certo. Perlomeno nel 2014 ha partecipato a un incontro con l’allora direttrice esecutiva di Europeana. Ma il concetto di “promuovere contenuti culturali” per lui si declina in “facciamo pagare la gente per vedere cose”, dove però non si devono pagare quei cattivoni dei nuovi player OTT da Amazon a Netflix bensì i vecchi player nostrani. Ma onestamente direi che questa corrente di pensiero è comune alla maggior parte dei politici italiani)

Where Magic and Science Collide (ebook)

[Disclaimer: Ho ricevuto il libro grazie al programma Early Reviewer di LibraryThing] Nelle considerazioni in fondo al testo, Joseph J. Swope dice che a lui piacciono sia la fantascienza che la fantasy, e così ha deciso di scrivere un libro (Joseph J. Swope, Where Magic and Science Collide, Black Rose Writing 2020, pag. 309, € 6,38, paperback ISBN 9781684335312) che le usa entrambe. La storia è ambientata in un pianeta che è a un livello più o meno equivalente al nostro Medioevo e dove la magia appare avere una grande importanza, il che sconcerta l’equipaggio di un’astronave arrivata per disintegrare un asteroide che sta per colpire il pianeta. L’idea è interessante; ma i pezzetti di fantascienza sono scorrelati dalla storia, e il lettore si chiede perché siano stati inseriti. La risposta arriva nelle ultime pagine ed è piuttosto spiazzante; risulta però una specie di deus ex machina, e poteva essere preparata meglio. La parte fantasy è costruita bene, ma avrei tolto molte frasi stereotipali che non aggiungono nulla alla storia. Diciamo che si può leggere, ma nulla di memorabile.

Statistiche del sito per novembre 2020

Dopo l’exploit del bot del mese scorso, a novembre siamo tornati ai dati standard di questo periodo. I visitatori unici sono stati 18485 per 36134 visite. Solo le pagine accedute sono state parecchie: 103564, con 260090 hit. Per la cronaca, gli hit comprendono anche immagini o… file javascript. Almeno non ci sono stati giorni con meno di 1000 visite. La top 5 ha dell’incredibile: nessun post è di questo mese.

  1. Carnevale della matematica #124: 1535 visite
  2. Eupnoico: 1263 visite
  3. Strana targa: 815 visite
  4. Proofs from THE BOOK (libro): 584 visite
  5. Quizzino della domenica: quattro per cinque: 513 visite

In effetti molti post sono di argomento matematico, il che è davvero strano. Gli evergreen sopra i 500 accessi sono il solito romanaccio (1259) e la pagina dei miei libri (677).

Ultimo aggiornamento: 2020-12-04 17:52