Archivi annuali: 2019

Sentéve!

La settimana scorsa ero a Trieste a presentare Numeralia. Visto che ho un po’ di parenti dalla parte opposta del Friuli e i gemelli non erano mai stati lì, me li sono portati dietro per far loro vedere dove la loro nonna è nata e vissuta e dove io ho passato tutte le estati per qualche decennio. (Non preoccupatevi: durante la mia presentazione loro erano tranquillissimi, uno col mio tablet e l’altro con il furbofono a guardarsi i video di YouTube).

Essendo per l’appunto io di origine veneta (Sacile non è ancora vero Friuli) sono un terrone del nord, e pertanto la visita parenti è d’obbligo; quindi appena arrivati ho fatto il giro, ormai non troppo lungo per ragioni di anni trascorsi. Essendo veneti, di solito si parla in dialetto: io non lo parlo, ma lo capisco senza problemi e non ci faccio nemmeno caso. Quando però la cugina di mia mamma ha detto ai gemelli “sentéve!” ho visto il duo bloccarsi, e mi è venuto in mente che per loro la parola era assolutamente aliena. (Se non siete venetofoni, significa “sedetevi”). È stato un duro colpo per la mia teoria che il veneto è come l’italiano se non per qualche desinenza diversa :-)

Aiuto! cambiare il font di Gmail sul telefonino

Ora che è arrivata la combo Samsung Note 9 – fine di inbox sto usando gmail per vedere la mia posta sul telefonino. Il problema è che il font che usa è così minuscolo che persino io – che notoriamente metto sul telefono “dimensioni carattere: le minori possibile” faccio fatica a vederlo. Le altre app sono normali, quindi il problema è proprio di gmail: settare la casella “ridimensiona i messaggi” serve a poco, anzi peggiora le cose a causa della risoluzione enorme dello schermo.

Cercando su Google trovo tante lamentele, ma tutte vecchie di anni e quindi inutili nella situazione attuale. Qualcuno ha un’idea più brillante?

Ultimo aggiornamento: 2019-04-11 11:11

Occhiali

Ieri in pausa pranzo ho preso la bicicletta e sono andato in palestra (è a un paio di chilometri dall’ufficio, così ne approfitto per fare riscaldamento). Arrivato all’incrocio tra viale Regina Giovanna e via Maiocchi ho visto per terra un paio di occhiali da vista. Li ho raccolti e non sapendo che fare li ho lasciati su un cartellone provvisorio di quelli messi per la Design Week. Quando sono uscito dalla palestra non c’erano più: speriamo che siano stati recuperati dal proprietario e non siano stati buttati via perché avevo rovinato l’installazione…

Brexit o Bremain?

Che succederà se Theresa May accetterà l’ipotesi di “uscita flessibile” proposta ieri da Tusk? Beh, sul Gentlemen Agreement secondo il quale gli inglesi dovrebbero astenersi nelle votazioni importanti europee avrei dei grossi dubbi. Gli albionici sono antieuropeisti, in questi decenni ce ne siamo accorti, e a questo punto continuerebbero a mettere i bastoni tra le ruote come hanno del resto sempre fatto. Però c’è un altro punto a mio parere più interessante. Tutto il casino di queste settimane nasce dalla necessità di chiudere la faccenda Brexit prima delle elezioni, per ovvie ragioni di rappresentanza democratica: alla fine mi sembrava che fossimo arrivati al paradosso di Achille e della tartaruga. Ma se alla fine questi poveri inglesi dovranno andare a votare, ci saranno ancora cinque anni – o almeno il tempo fino alle prossime elezioni britanniche – per (non) trovare una soluzione: e il rinvio può tranquillamente restare sine die. Considerando che May era uno dei pochi politici del Regno Unito – e forse l’unico Tory di un certo peso – a essere contro la Brexit, non è che in fondo in fondo sia quello che voleva?

Ultimo aggiornamento: 2019-04-10 09:17

Marino e gli scontrini

E così Ignazio Marino è stato definitivamente assolto (sentenza di appello annullata senza rinvio, che tradotto in italiano corrente significa che la sentenza era sbagliata dal punto di vista formale e che quella di primo grado invece era corretta) dalla vicenda degli scontrini “perché il fatto non sussiste”.

La sentenza scagiona la persona, ma naturalmente nulla cambia nel giudizio politico su Marino: un galantuomo che però non era affatto in grado di gestire una città come Roma e che era così convinto di essere nel giusto che non è stato capace di gestire la campagna dell’opposizione contro di lui. Detto questo, però, sarebbe interessante comprendere il tafazzismo del PD che l’ha lasciato completamente da solo. A pensare male si potrebbe credere che hanno scelto così proprio perché lui impediva di ottenere mazzette… ;-)

Parte civile pelosa

È probabilmente una fortuna che io non sia Ilaria Cucchi. Non credo che la mia risposta alla lettera del comandante dei Carabinieri, nella quale il generale Nistri si dice pronto a costituire l’Arma come parte civile nel processo sulla morte di Stefano Cucchi, sarebbe riferibile.

Ho detto la mia dieci anni fa e l’anno scorso, quindi non mi ripeterò; qui aggiungo solo una cosa. I carabinieri avrebbero dovuto fare un’inchiesta interna – al limite non pubblica – dieci anni fa. Se non l’hanno fatta, non è che oggi possono farsi belli e accorgersi che era successo qualcosa che non andava, per essere eufemistici. Se l’avevano fatta e avevano trovato i colpevoli, peggio ancora; se l’avevano fatta senza scoprire nulla, che abbiano il pudore di stare zitti ed espellere con ignominia i colpevoli una volta che ci sarà un giudizio definitivo. (Se poi si scoprisse che Francesco Tedesco sta mentendo, tutto il discorso vale alla rovescia).

Dire «Proprio il rispetto assoluto della legge ci costringe ad attendere la definizione della vicenda penale. Come vuole la Costituzione, la responsabilità penale è personale. Abbiamo bisogno che sia accertato esattamente, dai giudici, “chi” ha fatto “che cosa”» significa anche tacere e non farsi belli con una ventilata parte civile che servirebbe solo a sciacquarsi – male – la coscienza.

Ultimo aggiornamento: 2019-04-09 14:44

Strani a capo

Guardando le note del libro Tienilo acceso di Vera Gheno e Bruno Mastroianni – libro altamente consigliato, tra l’altro – ho notato come si fosse andati a capo nelle parole “dell’Heysel” scrivendo “dell’-” in fondo a una riga e “Heysel” all’inizio della seguente.
La cosa mi ha lasciato piuttosto perplesso. Quand’ero bambino io, la regola che non permetteva di andare a capo all’altezza dell’apostrofo (“Quel povero apostrofo non se ne può stare tutto da solo così!”) stava cominciando a cedere, mentre quella che imponeva di ripristinare la lettera elisa (“dello / Heysel”) stava fortunatamente cadendo in disuso. Il suggerimento che ci veniva dato era di evitare di andare a capo proprio lì, scrivendo piuttosto “del- / l’Heysel” e tagliando la testa al toro. Io non sono poi così talebano come mi dipingono, e un apostrofo in fin di riga come “dell’ / Heysel” mi farebbe al più alzare un sopracciglio. Però quel trattino mi lascia un po’ a disagio: per me è come equiparare l’apostrofo a una lettera come tutte le altre e la cosa non mi pare corretta. Voi che ne pensate?

Quizzino della domenica: libera le monete

Come vedete nella figura, ci sono due quadrati ciascuno contententi una moneta. Spostate due soli fiammiferi in modo che ci siano ancora due quadrati ma le monete siano fuori da essi. Non è permesso spezzare i fiammiferi né sovrapporli; le monete non devono essere toccate.


(un aiutino lo trovate sul mio sito, alla pagina http://xmau.com/quizzini/p374.html; la risposta verrà postata lì il prossimo mercoledì. Problema di Helen Grabarchuk, da WSJ Brain Games.)

Ultimo aggiornamento: 2019-04-08 17:44