Marino e gli scontrini

E così Ignazio Marino è stato definitivamente assolto (sentenza di appello annullata senza rinvio, che tradotto in italiano corrente significa che la sentenza era sbagliata dal punto di vista formale e che quella di primo grado invece era corretta) dalla vicenda degli scontrini “perché il fatto non sussiste”.

La sentenza scagiona la persona, ma naturalmente nulla cambia nel giudizio politico su Marino: un galantuomo che però non era affatto in grado di gestire una città come Roma e che era così convinto di essere nel giusto che non è stato capace di gestire la campagna dell’opposizione contro di lui. Detto questo, però, sarebbe interessante comprendere il tafazzismo del PD che l’ha lasciato completamente da solo. A pensare male si potrebbe credere che hanno scelto così proprio perché lui impediva di ottenere mazzette… ;-)

3 pensieri su “Marino e gli scontrini

  1. layos

    Secondo me la questione è più macchiavellica.
    Renzi voleva deliberatamente che i 5 Stelle mostrassero il proprio “valore” in un campo minato come Roma. Voleva mostrare plasticamente la differenza fra abbaiare dall’opposizione e governare.
    Sperava che questo levasse consenso ai 5 Stelle ma ha sbagliato i suoi conti. Ricorderai che qualche 5 Stelle addirittura parlò di “complotto per farci vincere” subodorando la patata bollente che avrebbero avuto fra le mani.

    1. Mauro

      La tua ricostruzione è realistica e non sei il primo che la fa (anche alcuni PD lo hanno fatto capire tra le righe).
      Però un fatto rimane: sia il PD che il M5S se fossero seri ora porgerebbero pubbliche scuse a Marino. Ma non sono seri.

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