Scimmie digitali in trasferta

Domenica 4 novembre alle 14 sarò a Chiari (BS) per parlare di Scimmie Digitali (ve lo ricordate il mio libro, vero?) al festival della microeditoria! Sarà tra l’altro la prima volta in cui parlerò ufficialmente del libro (il mio coautore Paolo Artuso aveva fatto una presentazione a Roma): spero di ricordarmi quello che abbiamo scritto, si sa che con la vecchiaia si perde colpi…

Se a qualcuno capitasse di passare da quelle parti avrà una fantastica opportunità da non perdere, insomma!

GDPR o paraculismo?


Questa è la pagina che ho ottenuto cercando di aprire un articolo (assolutamente inutile, per la cronaca, visto che l’articolo in questione è una copia di quanto scritto sul Los Angeles Times dal direttore esecutivo della Wikimedia Foundation, e che si trova anche sul sito WMF). Questo giornale del Wisconsin ha deciso che a lui degli accessi europei non gliene può fregare di meno, che ottemperare al GDPR è troppo complicato, e quindi blocca tutti gli accessi.

Ora, il GDPR è un problema per chi tratta davvero i dati, ma se stai semplicemente vedendo una pagina di dati personali non ne tratti, e puoi usare uno dei tanti file di privacy policy che si trovano in giro (tipo la mia, che tra l’altro era anche mal formattata… non se ne è accorto nessuno, tanto per dire la sua utilità). Chissà se il problema del Kenosha News è pura pigrizia o altro…

welfare difficile

L’anno scorso siamo miracolosamente riusciti a guadagnarci un premio di risultato, e così ad aprile ci è stato dato… l’accesso al Piano Welfare di Edenred (quelli di Ticket Restaurant, per intenderci), dove avremmo potuto spenderlo in millanta bellissimi modi per noi, con un guadagno pratico del 10%: quello che non pagheremo in tasse. Va bene, dico, vediamo che succede: tanto alla peggio a fine anno mi daranno i soldi non spesi, giusto tassati un pochino. Certo, virgola, certo.

La scorsa settimana, all’approssimarsi della fine del periodo di scelta, ho cominciato a recuperare documenti. Per come sono messo, la cosa più semplice era tirare fuori i pagamenti per i gemelli; ho cominciato con quello del centro estivo aziendale, che mi sembrava il più semplice. In fin dei conti c’era persino scritto che i GrEst erano validi… Tiro fuori le fatture e le spedisco. Il giorno dopo mi arriva una mail in cui mi si dice che la domanda è stata rifiutata. Chiedo informazioni, e mi dicono che occorre dimostrare che ho effettivamente pagato quei soldi. Ora, quando avevo fatto le domande avevo anche spuntato la casella dove affermavo che non erano stati chiesti altri rimborsi per quelle fatture e che le avevo pagate effettivamente io, ma a quanto pare non basta. Rispondo dicendo “ma guardate che nella fattura è esplicitamente scritto che i soldi mi sono stati trattenuti dal cedolino aziendale!” Replica: “Deve mandarci copia del cedolino”. Bontà loro, mi è permesso di oscurare le altre voci. Il fatto che avrei potuto creare un PDF farlocco con quei dati a quanto pare non è stato considerato.

Ieri sono passato alla fase due: le ricevute della mensa. Mi è stato detto che posso scaricarle per cassa e non per competenza, e fin qui nulla di male. Recupero le due ricevute di febbraio: posto la prima… e si blocca tutto. In questo momento quando entro nel sito mi si dice che non c’è nessun piano associato a mio nome. Ah: ci sarebbe anche un Sito Tutto Nuovo, che da quanto leggo nella home page del sito vecchio è accessibile con le stesse credenziali: io ci ho provato e non sono riuscito a entrare. Siamo proprio sicuri che tutto questo giro sia stato fatto per dare i soldi a noi lavoratori?

L’UK conierà una moneta per celebrare Brexit

No, non è Lercio, ma la BBC a riferirlo (per sicurezza ho salvato la notizia): pare che la zecca britannica conierà una moneta da 50 pence per la Brexit, con la data 29 marzo 2019 e la frase “Friendship with all nations”.

D’accordo, la fonte iniziale è il Sun e magari non c’è troppo da fidarsi, ma se è davvero così siamo alla barzelletta. Non riescono a fare un accordo, si rischia chissà che cosa in Irlanda del nord, e questi pensano alle monete?

Com’è difficile cambiare l’ora

Ieri siamo tornati all’ora solare, anche se almeno da me di sole non se n’è visto punto. Non così in Marocco. No, non so se ci sia stato o no sole: però i marocchini hanno deciso di non riportare indietro le lancette e mantenersi definitivamente – o almeno fino a quando cambieranno idea – sul fuso GMT+1. L’idea di smetterla di spostare avanti e indietro le lancette degli oroligi due volte l’anno sta prendendo sempre più piede: quest’estate c’è stata una consultazione pubblica europea che da noi è al solito stata snobbata ma ha visto milioni di cittadini degli stati nordici chiedere di rimanere tutto l’anno sul fuso invernale, perché tanto loro luce la sera ce l’hanno lo stesso.

Ma non è di questo che vi voglio parlare, quanto di un piccolo particolare: la decisione è stata presa venerdì scorso, a due giorni dal (mancato) cambio dell’ora, e pertanto ha fatto arrabbiare un certo numero di programmatori. Facciamo un passo indietro. Alla fine degli anni ’80, il lunedì dopo il cambio dell’ora arrivai in ufficio presto per aggiustare gli orologi dei computer, e ci rimasi di sasso quando vidi che la Sun che era appena stata acquistata segnava già l’ora corretta. Per molti questo è ormai dato per assodato, e anzi c’è chi prende in giro chi ricorda che bisogna spostare le lancette degli orologi; ma vi siete mai chiesti come facciano i computer ad avere l’ora aggiornata? C’è un omino che manda il segnale orario per tutti?

Quello che succede è molto più semplice, ed è legato a un file specifico che fu inizialmente creato per i sistemi Unix e poi è stato adottato da tutti: timezone (TZ). Questo file contiene tutte le regole che negli anni sono state applicate per definire l’ora nelle varie nazioni. Attenzione: non solo quelle attuali ma anche quelle passate, perché non si sa mai che misurazioni di date possono essere necessarie.
Si può per esempio scoprire che l’Italia usò per la prima volta l’ora legale nel 1916, durante la prima guerra mondiale, per poi abolirla una volta giunti alla Vittoria. Ogni modifica alle regole significa insomma aggiungere una nuova riga a questo file, che in effetti è ormai lunghetto. Ma un conto è avvisare con mesi di anticipo: altra cosa è decidere il venerdì per la domenica. Immagino che ci siano stati parecchi informatici che hanno lanciato una serie di maledizioni nei confronti del parlamento marocchino… e non so se ieri i computer locali siano stati tutti aggiornati: il fix è arrivato etichettato come “unstable” e “urgent” perché era già sabato sera, e magari molti sistemi hanno scelto di non aggiornare. Insomma, non pensate che tutto funzioni solo perché qualcuno ha legiferato al riguardo!

Ah, il nostro forno a microonde non solo non si aggiorna automaticamente, ma si fida così tanto della misurazione fatta attraverso la frequenza della corrente elettrica (e fa male…) che l’unico modo per cambiare ora è staccare la spina e settare quella giusta dopo averlo riacceso. L’avranno già pensato per un mondo senza ora legale.

P.S.: in effetti il fix era errato, perché in esso il cambiamento è stato anticipato a sabato 27 a mezzanotte :-( Stamattina è arrivato il diff per rimetterlo a posto:


- 0:00 Morocco +00/+01 2018 Oct 27
+ 0:00 Morocco +00/+01 2018 Oct 28 3:00

Quizzino della domenica: Le dodici statue

Castore e Polluce hanno razziato un monastero e preso dodici statuette d’oro, tutte simili tra loro e di dimensioni 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10, 11, 12 centimetri. Come possono dividersele equamente, nel senso di averne sei ciascuno e la stessa quantità d’oro?


(un aiutino lo trovate sul mio sito, alla pagina http://xmau.com/quizzini/p346.html; la risposta verrà postata lì il prossimo mercoledì. Problema tratto da Varsity Math: immagine di j4p4n, da OpenClipArt)


_Il libro dei libri_ (libro)

Un libro di istruzioni. Possiamo definire così quest’opera (Niccolò Barbiero e Giulia Orecchia, Il libro dei libri : manuale per giocare a costruire libri, Salani 2017 [2004], pag. 157, € 12,90, ISBN 9788893811309, link Amazon), recentemente ristampata da Salani, nella quale troviamo istruzioni per costruire libri di ogni tipo, anche quelli classici con copertina e pagine incollate. Niccolò Barbiero dà le istruzioni e Giulia Orecchia le illustra, tutto rigorosamente su carta quadrettata, dando ai bambini idee che potrebbero essere piuttosto pericolose, come produrre fogli di carta. Prima di decidere di regalarlo ai vostri figli, preparatevi insomma a richieste non proprio standard… Tra le notizie a contorno che formano la parte finale del libro – prima dell’elenco di fiere del libro italiane e di siti interessanti al riguardo – voglio segnalare “Come si fa un libro” a pagina 128. Da autore di libri posso garantirvi che è tutto vero dalla prima all’ultima parola!