Come? Niente processo?

Leggo che Matteo Salvini non vuole essere processato per il caso Diciotti. Buffo, perché a suo tempo affermava esattamente l’opposto: ma è vero che gli unici a non cambiare idea sono gli scemi e i defunti, e Salvini non fa parte di nessuna di quelle categorie.

Quello che invece mi interessa far notare è un’altra cosa. Se l’intervista riporta correttamente le frasi pronunciate dal ministro dell’Interno, il suo punto di vista è «di aver agito per «la tutela di un interesse dello Stato costituzionalmente rilevante» e per «il perseguimento di un preminente interesse pubblico». Questo può essere vero o falso, e io non ho certo gli strumenti per accertarlo: questi ce li ha la magistratura, alla quale evidentemente Salvini si vuole sottrarre. L’autorizzazione a procedere non è il «giudicare le azioni di un ministro», ma è il verificare che il parlamentare non sia indagato per reati di opinione. Detto in altri termini, se un magistrato avesse voluto incriminare il vicepremier perché ha affermato che i rom sono una «sacca di minoranza e parassitaria», il Parlamento avrebbe dovuto negare l’autorizzazione senza se e senza ma, indipendentemente da quello che pensa di tali frasi. Ma qui, e lo dice Salvini che è un uomo d’onore, le sue scelte sono dovute a quelle che egli ritiene non solo lecite ma legali. Perfetto. Lasciamo deciderlo a chi è deputato a verificarle.

(Sì, ricordo perfettamente la storia della “nipote di Mubarak”, e quindi so bene cosa succederà. Però bisogna sempre ricordare perché esistono certi strumenti)

Un pensiero su “Come? Niente processo?

  1. mfisk

    Lei però ci marcia, perché sa che quella della nipote di Mubarak era un’autorizzazione alla perquisizione (ex art. 68 cost), mentre questa qui è una fattispecie del tutto diversa (si tratta infatti di un’autorizzazione a procedere vera e propria), che soprattutto ha presupposti del tutto differenti.

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