Archivi categoria: religione

Trovate le differenze

rosa luterana Ieri mattina ho cantato al culto luterano alla Chiesa Cristiana Protestante in Milano, in occasione dell’ingresso del nuovo pastore (https://www.ccp-milano.it/wp-content/uploads/go-x/u/832a25e7-aa1c-4d41-8f9d-74a146ed327f/Mt4_1-11-18-02-24-ital-Kfuchs.pdf”>qui il testo della sua predica :-) ) Dal punto di vista teologico, ci sono due pastori, uno appunto luterano e uno zwingliano, ma – visto che entrambe le chiese riformate aderiscono alla Concordia di Leuenberg – dal punto di vista dei fedeli non cambia molto chi celebra il culto.

Io avevo sempre cantato a culti zwingliani, e devo dire che sono rimasto spiazzato. Mi sono trovato il Credo degli apostoli, con l’unica differenza che si crede nella santa chiesa cristiana e non cattolica :-); mi sono trovato un prefazio seguito dal Sanctus e dalla consacrazione con le stesse parole cattoliche (in effetti per Lutero la presenza di Cristo nel pane e vino è reale, a parte le definizioni filosofiche che tanto non conosco). La comunione è naturalmente sotto le due specie, ma ormai può capitare anche in una messa cattolica; la vera differenza è che tutti avevano un bicchierino col vino, bicchiere che poi è stato ovviamente recuperato. Occhei, non si è cominciata la Quaresima ma la Passione, però il vangelo è stato esattamente quello delle tentazioni; addirittura c’era un drappo viola. Addirittura il celebrante cantava la messa con qualcosa che assomigliava al gregoriano, anche se l’innario lo trascriveva su un pentagramma e non su un tetragramma.

Non entro nelle questioni teologiche: ma garantisco che sembrava quasi di trovarsi semplicemente a un rito diverso, un po’ come quello ambrosiano. Se uno pensa alle guerre di religione dei secoli scorsi, rimane davvero basito.

(immagine della Rosa di Lutero di Daniel Csörföly, da Wikimedia Commons, CC-BY-SA 3.0 Unported)

Ultimo aggiornamento: 2024-02-19 19:26

Il caso Becciu

Alla fine Magister si è preso una vacanza natalizia, e quindi non posso commentare il suo commento alla condanna in primo grado del cardinale Becciu a cinque anni e mezzo di carcere per peculato e truffa. (Gli ottomila euro di multa sono formali, considerando che se la sentenza sarà confermata gli imputati dovranno risarcire il Vaticano pagando 200 milioni…)

Non ho seguito il processo se non indirettamente, perché la voce Wikipedia di Becciu è stata tenuta d’occhio da innocentisti che continuavano a riempirla di collegamenti a interviste e passaggi vari manco dovessero fare una maratona giornalistica. Non so nemmeno se e come ci sia stato un intervento finale di papa Francesco. Ho notato però un particolare molto importante: Becciu è stato giudicato da un tribunale civile e non ecclesiastico. La cosa può sembrare ovvia, dato che i reati a lui contestati non erano legati alla religione. Ma fino a pochi anni fa ci sarebbe stato il privilegio della porpora e il cardinale sarebbe stato giudicato da ecclesiastici. Dite quello che volete, ma per me questo è un cambiamento epocale. (Naturalmente l’Osservatore si affretta a dire che il tutto nasce con Benedetto XVI…)

(immagine di SajoR da Wikimedia Commons, CC-BY-SA 2.5)

Una benedizione non la si nega a nessuno

prete benedicente Cominciamo con una mia idea: sono ragionevolmente certo che se una coppia omosessuale (ma anche una coppia eterosessuale non sposata in chiesa) fosse interessata ad avere una benedizione da un sacerdote cattolico, ne avrebbe trovato qualcuno. Non il primo che capitava, ma nemmeno qualcuno a mille chilometri di distanza. Questo è abbastanza normale in Santa Romana Chiesa: a volte predica bene e razzola male, ma può anche razzolare bene indipendentemente da ciò che predica.

Cosa c’è di nuovo allora nella dichiarazione Fiducia supplicans, a parte quello tirato fuori dai media che così ad occhio hanno preso un’agenzia che si è fermata al preambolo del testo? Ci sono alcune cose. La prima è che questa è una dichiarazione ufficiale del Dicastero per la Dottrina della Fede, insomma l’ex Sant’Uffizio. Negli ambienti più conservatori della Chiesa sono anni che ci si lamenta perché papa Francesco non risponde mai ufficialmente ai “dubia” dei cardinali; questa è una risposta ufficiale e non messa in una “nota esplicativa” come due anni fa. La seconda cosa è che viene esplicitato il fatto che queste benedizioni non possono essere codificate, perché diventerebbero rapidamente un rito; ma d’altro canto (§12) «vi è il pericolo che un gesto pastorale, così amato e diffuso, sia sottoposto a troppi prerequisiti di carattere morale, i quali, con la pretesa di un controllo, potrebbero porre in ombra la forza incondizionata dell’amore di Dio su cui si fonda il gesto della benedizione.» Tradotto: noi (preti) chiediamo comunque la benedizione di Dio perché Dio ci ama. Sarà poi Lui che farà quanto vorrà, noi non dobbiamo fare una scrematura preventiva. Notate che questo non è in contraddizione con il non voler fare un rito: il rito è della chiesa cattolica, non di Dio. Terza cosa: riprendendo quanto detto nella nota esplicativa del 2021, «quando si chiede una benedizione, si sta esprimendo una richiesta di aiuto a Dio, una supplica per poter vivere meglio, una fiducia in un Padre che può aiutarci a vivere meglio.» (§21) Qui ritorniamo a quanto ho detto all’inizio. Paradossalmente una coppia (eterosessuale) può volere celebrare il rito del matrimonio “perché si fa così e sennò i nostri genitori ci tolgono il saluto e l’eredità”. Ma se ci troviamo «al di fuori di un quadro liturgico» (§23 e soprattutto §39 che esplicita che tutto questo non deve essere in alcun modo riconducibile a un rito di unione civile) e chiediamo una benedizione lo facciamo perché vogliamo averla; e questa benedizione non deve nemmeno essere fatta di nascosto, come si vede negli esempi del §40. Quarto (e ultimo) punto, la stoccata (§25). Citando l’esortazione apostolica Evangeli gaudium, si ribadisce che «La Chiesa, inoltre, deve rifuggire dall’appoggiare la sua prassi pastorale alla fissità di alcuni schemi dottrinali o disciplinari, soprattutto quando danno luogo ad un elitarismo narcisista e autoritario, dove invece di evangelizzare si analizzano e si classificano gli altri, e invece di facilitare l’accesso alla grazia si consumano le energie nel controllare.» E quindi (§35) «la sensibilità pastorale dei ministri ordinati dovrebbe essere educata anche ad eseguire spontaneamente benedizioni che non si trovano nel Benedizionale.». Tutto questo servirà a far cambiare idea alla gente da una parte e dall’altra? Probabilmente no, però almeno chiarisce qualcosa che dovrebbe essere chiaro sin dall’inizio.

(A proposito di giudicare: devo sempre scrivere qualcosa sulla condanna in primo grado del cardinale Becciu. Ma aspettavo prima di leggere Magister :-) )

(Immagine da pngtree.com/)

Ultimo aggiornamento: 2023-12-19 11:19

Avvento *molto* anticipato

La prima domenica di Avvento sarà il 3 dicembre. Ce ne sono quattro prima di Natale: il 3, il 10, il 17 e il 24. Come forse sapete, l’avvento ambrosiano consta di sei domeniche, non quattro; dunque comincia due settimane prima… ma quest’anno no. La prima domenica di avvento è stata ieri, tre settimane in anticipo rispetto allo standard romano.

Come mai? Semplice. Innanzitutto, nel rito ambrosiano il periodo di Avvento era parallelo a quello di Quaresima: sei settimane (più o meno) di penitenza, lì per prepararsi alla Pasqua e qui al Natale. Il periodo di avvento partiva dopo la festa di San Martino dell’11 novembre, tanto che veniva appunto chiamato Quaresima di san Martino. Per comodità poi, dato che in genere tra san Martino e Natale ci sono sei domeniche, si era cristallizzato il numero di settimane di avvento. Ma con la riforma del messale ambrosiano del 2008 si è stabilito che l’avvento ambrosiano sono le sei settimane dopo san Martino, riprendendo per l’appunto le antiche usanze milanesi. Ma se come quest’anno san Martino cade di sabato ci sono sette domeniche prima di Natale. E allora? Semplice, il 24 dicembre è detta “domenica prenatalizia”. Le malelingue dicono che chi ha preparato il messale si è accorto all’ultimo momento di questo piccolo problema, tanto che le letture della messa e della liturgia delle ore sono un po’ raffazzonate: non so se sia vero, resta appunto la stranezza di questo avvento che parte il 12 novembre… ma d’altra parte gli ambrosiani fanno di tutto pur di distinguersi dai cattolici romani, e quindi ci sta anche questo.

PS: mentre cercavo informazioni, ho scoperto che ci sono anche gli ambrosiani di rito antico, che ovviamente celebrano la messa in latino, immagino con il rito del 1954.

Mamma le chierichette


In un paesino della bergamasca il parroco si trova senza ministri straordinari per la Comunione e la fa dare alla chierichetta. La faccenda è così grave che dalla curia il vicario generale e l’ufficio liturgico «hanno esortato il parroco a non ripetere più questo comportamento».

Uno potrebbe chiedersi “embè?” e lo capirei perfettamente. Quello che non capisco è perché l’Ansa si sia scomodata a fare un lancio di agenzia. O forse è più chiaro leggendo il blog messainlatino (che già dal nome lascia trasparire il suo orientamento), oppure l’intervista al parroco fatta dalla Nuova Bussola Quotidiana (e nella quale tra l’altro il parroco afferma “«[dalla curia] Mi hanno detto di non farlo più per non scandalizzare altri», il che è già diverso)

La mia sommessa ipotesi è che se a distribuire la comunione fosse stato un chierichetto maschio non si sarebbe saputo nulla, e che le mail di protesta al vescovo siano state di persone che manco sanno dove sia Ossanesga. (Non che io lo sappia, ma io non protesto). D’altra parte il codice di diritto canonico (can. 230, §3) recita

Ove lo suggerisca la necessità della Chiesa, in mancanza di ministri, anche i laici, pur senza essere lettori o accoliti, possono supplire alcuni dei loro uffici, cioè esercitare il ministero della parola, presiedere alle preghiere liturgiche, amministrare il battesimo e distribuire la sacra Comunione, secondo le disposizioni del diritto.

La ragazzina mi pare piccola, ma questo non significa che non abbia preso la cosa estremamente sul serio; presumo che avesse comunque già fatto la Prima Comunione, perché altrimenti qualche problemuccio in effetti ci sarebbe. Ma si sa, pontificare è sempre facile.

Renovatio 21

Mi è capitato di finire su questo sito. Da un punto di vista teologico cristiano mi fa un po’ specie leggere la loro mission «Renovatio 21 difende la Vita come miracolo irripetibile e divino, e difende la Civiltà come culla terrestre della Vita.» Il problema non è tanto la definizione di Vita – che comunque dovrebbe essere correttamente declinata: qui si intende solo vita umana, ma credo che la cosa sia comune nel cristianesimo – ma quella di Civiltà. Da nessuna parte della Bibbia si parla di civiltà come legata alla vita, se ci fate caso.

Ma è molto più interessante la frase poco sotto: «Vita nascente, fine-vita, fecondazione artificiale, sovversione morale, vaccinazioni e psicofarmaceutica di massa: la Cultura della Morte dilaga in ogni dove.» Mentre aborto ed eutanasia sono temi standard, come immagino anche la fecondazione artificiale, le vaccinazioni e la psicofarmaceutica di massa entrano in campo in modo piuttosto inaspettato, o almeno io non sono riuscito a trovare il fil rouge nemmeno leggendo questo pippone. (cito solo la frase «C’era un grande movimento antiabortista in Italia, ma si era capito subito che voleva accordarsi con il corso satanico intrapreso dal mondo.»).

una vera via crucis

Non so se Francesco riuscirà a far portare la Croce alle due donne russa e ucraina nella via crucis odierna, nonostante le rimostranze ucraine non solo da parte politica ma anche religiosa (sia il primate greco-cattolico che quello latino si sono detti contrari, e persino il nunzio apostolico a Kyïv è perplesso). Pensando alla tigna del papa, scommetto di sì.

Inutile dire da che parte sta Sandro Magister: basta leggere il suo commento a riguardo. Da parte mia mi limito a pensare che io sono assolutamente contrario all’aggressione di Putin, ma non vedo perché debba avercela con tutti i russi per partito preso. Non credo che questo gesto cambierà qualcosa, ma almeno dovrebbe farci ricordare che non si deve mai fare di tutta l’erba un fascio.

P.S.: per non ammorbare troppo i miei ventun lettori, riporto qui un altro post di Magister, che riporta la lettera aperta di un gran numero di vescovi, arcivescovi e finanche qualche cardinale contro le proposte del sinodo tedesco. Sono praticamente tutti nordamericani e africani. Aspettiamoci a breve uno scisma.

Le idee di cristianità

cristianità
Don Dino Pirri ha postato ieri su Twitter l’immagine qui sopra, con il commento “Trova l’idea di cristianità giusta”. Twitter essendo quel che è, la maggior parte dei commenti che ho letto sono del tenore “l’idea giusta è quella di Orbán”. (Per la cronaca, a quanto pare la materia del contendere è l’accoglienza ai migranti).

Io segnalo solo un paio di cose, senza volutamente entrare nel merito dell’accoglienza ai migranti. La prima è che va benissimo avere un’idea di cristianità diversa da quella del papa – ci sono centinaia di milioni di persone che ce l’hanno – ma a questo punto sarebbe corretto non dirsi cattolici. La seconda è che in ogni caso l’occhiello di quell’articolo è ridicolo, a meno che uno pensi che Orbán sia un leader religioso. (Sì, era già ridicolo il “cattolico adulto” di Romano Prodi)

Ultimo aggiornamento: 2021-09-14 10:21