Scuola Confalonieri, topi e dirigenti: miniflashmob

Spunto sempre :-) (fonte: Corriere della Sera, 26 settembre 2019)

Ieri pomeriggio, insieme a una quindicina di genitori, una maestra e una decina di bambini, abbiamo fatto una gita sociale dall’altra parte di Milano, andando a Corvetto per cercare di parlare con la dirigente dell’ufficio scolastico regionale. L’articolo di MilanoToday è online: nella foto di copertina mi si intravede solo, mentre nel boxino scritto dal Corriere (solo cartaceo) spunta il mio bel nasone aquilino, come vedete nella fotina qui in cima. (c’è anche un articolo del Giorno, ma di nuovo non lo trovo online).

Il non-incontro è stato piuttosto kafkiano. Entriamo e chiediamo all’usciere se c’è la dottoressa Campanelli: ci risponde che la dirigente Campanelli è ancora in ufficio, ma non ci sono più gli impiegati in segreteria e lui non ha il numero di telefono. Aspettiamo un quarto d’ora circa, ed escono due impiegate che sostengono che invece la dirigente non c’è. In teoria abbiamo chiesto un incontro per stamattina, che dubito ci sarà accordato: la cosa interessante è che a quanto pare stamattina era già previsto un incontro tra Campanelli e la “nostra” dirigente scolastica. Chissà se è vero…

_L’algoritmo e l’oracolo_ (libro)

[copertina] Prendendo in mano questo libro (Alessandro Vespignani con Rosita Rijtano, L’algoritmo e l’oracolo, Il Saggiatore 2019, pag. 197, € 20, ISBN 9788842825821) una domanda sorge spontanea: che significa “con Rosita Rijtano”? Tra l’altro non è nemmeno indicata nei ringraziamenti, e il libro è narrato in prima persona da Vespignani. Se posso fare un’ipotesi, Vespignani è ormai più aduso all’inglese che all’italiano – immagino tra l’altro i trentini sobbalzati al leggere “Bruno Kessler Foundation” – e quindi Rijtano ha preso un testo che probabilmente era fermo da un paio d’anni e l’ha non dico tradotto ma reso molto più scorrevole.
Attenzione però: questo mio commento non è affatto negativo. Un libro è fatto per essere letto: se prendete questo libro vi interessa probabilmente il tema trattato, no? Parliamo dunque del testo: e parliamone bene. Vespignani usa poca matematica, molti aneddoti personali a partire da quelli sui calcoli per simulare la diffusione di Ebola e Zika (ma anche sulle previsioni del vincitore dell’equivalente americano di XFactor!) ma riesce a rendere molto bene l’idea di quali siano le linee di attacco degli algoritmi previsionali in questo ultimo decennio: non solo l’aumento incredibile della capacità computazionale che ha permesso di simulare anche singoli elementi, ma anche gli approcci a scenario multiplo che portano alle stime previsionali, e naturalmente la quantità di dati che possiamo usare oggi. Io perlomeno ho trovato spunti nuovi su cui pensare: insomma il libro è stata un’utile lettura, che consiglio caldamente.

Cartelloni seipertré: c’è grossa crisi?

Lo scorso fine settimana girellavo senza nulla da fare e quindi mi è capitato di dare un’occhiata ai cartelloni giganti che riempiono i panorami cittadini. Ho così notato che ce ne sono di ormai obsoleti: passi quello che proponeva offerte dal 13 al 15 settembre, ma i concerti al Carroponte per giugno e luglio, per non parlare delle offerte Coop di maggio, non hanno più molto senso. In un altro dei cartelloni che ho visto i manifesti erano stati strappati; negli altri che ho segnalato non ci si è neppure data la pena di farlo. Quel tipo di pubblicità è diventata così fuori moda?

Farinetti e la parabola della Lurisia

L’intervista ad Oscar Farinetti dell’altro giorno è secondo me davvero interessante, e non lo dico in maniera ironica. Per il fondatore di Eataly, tutta la storia della filiera artigianale per il cibo è semplicemente una nicchia di mercato che qui nel primo mondo tira, e quindi può essere sfruttata pesantemente da chi come lui si è buttato subito in quella nicchia. Come dargli torto quando dice che ad Atlanta non sono così pazzi da voler uniformare la Lurisia alle loro bevande, ma se la terranno per farci soldi così com’è?
Certo, ci saranno tanti duri e puri che prima osannavano Farinetti e ora lo stanno esecrando. A me personalmente non è mai piaciuto, ma almeno stavolta apprezzo la sua schiettezza.

Amazon Prime Student

Il signor Amazon mi dice che se qualche studente clicca su questo link e si iscrive al periodo di prova gratuito Amazon Prime Student (che dovrebbe funzionare come Amazon Prime ma costare la metà, cioè 18 euro l’anno) allora mi darà du’ spicci. Non so se sarà poi vero, ma magari a qualcuno interessa…

Quizzino della domenica: la rana lineare

In Matematistan c’è uno stagno (infinito) pieno di ninfee, tutte in linea retta alla stessa distanza l’una dall’altra: le ninfee sono numerate 0, 1, 2, eccetera. Nello stagno c’è anche una rana che ha deciso di fare un giro su alcune ninfee: parte da quella numero 0 e salta sempre lo stesso numero di ninfee. Per esempio potrebbe andare sulle 4, 8, 12, 16… oppure sulle 21, 42, 63, 84… Nello stagno c’è infine un predatore molto miope ma velocissimo che vorrebbe mangiarsi la rana. Essendo miope, non la vede per nulla a meno che i due non si trovino nella stessa ninfea; ma essendo velocissimo, può dirigersi su una ninfea qualunque nel tempo in cui la rana fa un salto. Riuscirà il predatore a trovare una strategia che gli assicuri di papparsi la rana?


(un aiutino lo trovate sul mio sito, alla pagina http://xmau.com/quizzini/p408.html; la risposta verrà postata lì il prossimo mercoledì. Problema adattato da Colin Wright; immagine da clker.com.)

Roald Dahl, _Tutti i racconti_ (libro)

Per molti, Roald Dahl è semplicemente l’autore di Charlie e la fabbrica di cioccolato, o peggio ancora del film tratto da quel famoso libro. Sì, nel film gli altri ragazzini finiscono in situazioni un po’ preoccupanti, ma nulla di grave. Il guaio almeno per un pauroso come me è che in genere nei suoi racconti, qui riuniti in un unico volume, (Roald Dahl, Tutti i racconti, Longanesi 2009, pag. 825, € 26, ISBN 9788830426849, vari traduttori) Dahl è troppo bravo a creare un’atmosfera davvero creepy. Dopo la sua prima raccolta – che stranamente non è quella con cui parte il libro – che è più autobiografica e legata alla seconda guerra mondiale, Dahl comincia a creare ambientazioni che sembrano quasi reali, tipicamente con qualcuno che cerca di truffare qualcuno oppure una coppia ormai in crisi; avvinghia il lettore e aggiunge particolari del tutto inverosimili ma che almeno a me fanno paura. La costruzione della storia è sicuramente il suo punto forte, fino a raggiungere un climax che non è necessariamente espresso, vedi per esempio “Nunc dimittis”.
Devo dire che i tanti traduttori dei vari racconti hanno fatto un ottimo lavoro per armonizzare lo stile, cosa che non è affatto scontata!

Non sono più un donatore di sangue

Come forse ricordate, a luglio dell’anno scorso ho avuto un distacco della retina. Una volta rimessomi in sesto ho sentito l’Avis per sapere cosa sarebbe successo: mi fu detto che una volta sarei stato sospeso definitivamente dalle donazioni, mentre ora i protocolli erano cambiati e dopo un anno avrebbero deciso il da farsi. La scorsa settimana sono così andato bello bello in Largo Donatori di sangue, dove sono stato immediatamente fermato dicendo “no, è troppo rischioso per lei.” Pare infatti che togliere il sangue implichi uno stress per l’organismo, e fin qui ci siamo: ma questo stress porti a una vasocostrizione, e la vasocostrizione potrebbe portare a un nuovo distacco di retina. Mercoledì poi il verdetto mi è stato confermato, dopo consulto con i medici.

Occhei. Posso capire che debbano preoccuparsi contro possibili denunce, anche se in realtà a questo punto avrebbero già dovuto bloccarmi anni prima. Ma allora non potevano dire subito “no, lei ormai è definitivamente sospeso” in modo che mi sarei messo subito il cuore in pace? Garantisco che in tutto il mio incartamento non c’è scritto nulla di specifico su una possibile recidiva…