L’età del bronzo medievale

[La distruzione di questa città medievale dell’età del bronzo è stata l’ispirazione per Sodoma?] Il titolo che vedete qui a fianco l’ho preso da buzznews.it ma l’ho visto in vari posti, e non ho voglia di cercare chi è stato il primo a pubblicarlo, anche se propendo per tale Elma Zito che lo ha firmato.

Una persona di cultura appena decente, leggendo questo titolo, si chiede come faccia una città medievale a essere dell’età del bronzo. Poi magari si chiede anche come la Bibbia abbia potuto essere così preveggente da sapere prima della nascita di Gesù che Sodoma nel medioevo sarebbe stata distrutta. Cercare di leggere il testo fa venire ancora più mal di testa: non posso nemmeno dire che è stato tradotto con Google Translate, perché gli ho dato in pasto quello che è presumibilmente l’articolo originale e vi assicuro che la sua versione italiana è molto più chiara. Per i curiosi, l’ipotesi che Tell el-Hammam (città dell’età media del bronzo situata nella valle del Giordano) sia stata distrutta intorno al 1650 a.C. da un meteorite circola da alcuni anni. Ah, “Radiocarbon dating dates the destruction to within 50 years of 1650 BCE” ha perso il “Before Common Era” ed è diventato “La datazione al radiocarbonio colloca la distruzione entro 50 anni dal 1650”, e come tutti sanno il 1650 è pieno medioevo…

La mia domanda in questi casi è duplice. (a) la gente viene pagata per scrivere queste cose che non riesco proprio a chiamare articoli? (b) Quanti clic può avere un testo del genere? Non è che con i miei ventun lettori io faccia fare loro un picco?

I limiti del software


Repubblica racconta come Apple abbia inserito lo schwa in iOS (vabbè, Google l’aveva fatto sei mesi fa). Solo che non riesce a metterlo nell’articolo “perché il sistema editoriale non riconosce ancora il carattere schwa”.

Eppure il quotidiano romano usa la sua font Eugenio, e non è che ci voglia molto ad aggiungere un glifo (che poi è banalmente una e rovesciata quindi non è neppure una forma da creare ex novo, anche se sarebbe utile. Non vi siete mai accorti di come la ǝ appaia strana? la ragione è quella). Troppo complicato?

onomastici

Oggi è san Maurizio. Io me ne ero completamente dimenticato: fortuna che stamattina una mia omonima mi ha fatto gli auguri :-)

I misteri dell’ipercubo (libro)

Secondo romanzo di Castellani, in questo libro (Tommaso Castellani, I misteri dell’ipercubo : Un’avventura matematica a più dimensioni, Dedalo 2020, pag. 160, € 15, ISBN 9788822041821) ritroviamo Giulio e Ivano che sono al mare in un campeggio dove a un certo punto arriva un Giustiziere che sembra riparare i piccoli torti subiti; i ragazzi lì presenti cercano di capire chi possa essere, in mezzo a tutte le cose che un gruppetto di preadolescenti può fare quando non è guardato a vista. Il tutto con un’ambientazione indubbiamente geometrica, con i due amici che cominciano a fare una mappa delle spiagge della zona e continuano scoprendo dal loro libro di matematica l’esistenza di dimensioni superiori alla terza e persino frazionarie. Non posso ovviamente rivelare chi sia il Giustiziere; posso però dire che il libro rende molto bene l’idea dei dubbi che può avere un ragazzino, indipendentemente dal “condimento matematico” che viene assorbito quasi per osmosi.

poster elettorali

Mancano due settimane alle elezioni comunali, e finalmente si vede qualche poster elettorale appicciato agli spazi. (Nella foto non ho preso Maurizio Lupi che era a destra della Lega). Fino a metà della settimana scorsa non ce n’erano. Rispetto a vent’anni fa c’è comunque un crollo dei numeri: non credo che la cosa dipenda solo dalla mancanza di soldi (ah, qualcuno spieghi a Bernardo che non sono stati i cattivissimi acher a rubare e diffondere il suo audio), ma proprio perché ormai quel tipo di poster non interessa più. Chi i soldi ce li ha ha usato i seipertré oppure i festoni attaccati ai pali della luce (e qui vince di gran lunga la destra). La cosa più buffa è che dopo decenni di maggioranza bulgara di destra gli unici due santini che ho trovato in buca delle lettere erano di candidati che appoggiano Beppe Sala.

Mi dite com’è la situazione nel resto dell’Italia?

Nomi e Cognomi (insieme)

letterina Quella qui a fianco è una lettera che ci siamo trovati nella buca della posta sabato mattina. (Ho cancellato tutti i riferimenti personali, non quelli dell’agenzia). Lo so, almeno a Milano è impossibile passare più di due settimane senza agenti immobiliari che citofonano per sapere se qualcuno nel palazzo pensava di vendere casa – e secondo te io te lo vado a dire? – o infilano i loro volantini. Questa volta però c’era una differenza: la lettera indicava cognome e nome mio e di mia moglie. Ci fosse solo stato il nome e cognome mio (o suo) potrebbe essere stato preso ovunque. Ci fossero stati solo i nostri due cognomi, potevano essere stati copiati dalla casella della posta. Così però devono essere stati presi da qualche parte. Quale?

Quizzino della domenica: parentesi

Immaginate di scrivere un’espressione composta da un certo numero di parentesi aperte e dello stesso numero di parentesi chiuse, e di voler verificare se l’espressione è “ben formata”, nel senso che non ci siano mai più parentesi chiuse che aperte, e quindi siano tutte accoppiabili come “aperta+chiusa”. Un’espressione come ()(()) è per esempio ben fatta; le parentesi in posizione 1 e 2 si possono eliminare come quelle in posizione 4 e 5, lasciando quelle in posizione 3 e 6 che a questo punto si possono eliminare. Un’espressione come ())(()() non lo è: possiamo eliminare le parentesi in posizione 1 e 2, in posizione 5 e 6, e in posizione 7 e 8 ma restano 3 e 4 che sono chiusa+aperta. La domanda è: è sempre possibile prendere un certo numero (eventualmente nessuna) di parentesi dal fondo di un’espressione e trasportarle all’inizio nello stesso ordine per avere un’espressione ben formata? In questo caso potrei spostare cinque parentesi e ottenere (()()()).

[ ((()())(())))))(((() ]
(trovate un aiutino sul mio sito, alla pagina http://xmau.com/quizzini/p542.html; la risposta verrà postata lì il prossimo mercoledì. Problema di James Tanton.)


La scienza dello storytelling (libro)

copertina Premessa: questo libro (William Storr, La scienza dello storytelling : Come le storie incantano il cervello [The Science of Storytelling], Codice 2020 [2019], pag. 247, € 24, ISBN 9788875788766, trad. Daria Restani) non è sullo storytelling. C’è qualcosa nell’appendice, con la teorizzazione delle cinque parti di cui i libri sono composti e la lettura di come si può migliorare un’idea di base; ma il vero tema è quello letteralmente indicato dal titolo: cosa ci dice la scienza sul fatto che noi umani amiamo raccontarci delle storie. Devo dire che l’immagine iniziale, dove Storr fa notare che noi non vediamo / sentiamo nulla ma è il nostro cervello che semplicemente impara a “farsi dei film”, è stata per me davvero rivelatrice. Più debole invece la parte finale, forse perché un po’ troppo ripetitiva riguardo agli esempi di opere lette dal punto di vista dello storytelling. Nella traduzione di Daria Restani mi lasciano dubbioso alcune scelte stilistiche, come il “piuttosto che” alla milanese nell’introduzione.