“contrafforte volante”?

Premetto che ho molti amici traduttori :-) (e un paio di loro sono anche tra i miei ventun lettori… ma ovviamente non sto parlando di loro). In un libro (tradotto dall’inglese) che ho appena letto ho trovato a un certo punto scritta l’espressione “contrafforte volante”. Ora, come penso molti di voi io so più o meno cos’è un contrafforte, ma l’ultima volta che ne ho sentito parlare sarà stato all’inizio del liceo, cioè 45 anni fa (per me che sono anzyano: your mileage may vary). Tra l’altro manco sapevo come si dica in inglese “contrafforte”: sono andato a cercare e ho scoperto che è “buttress”. Una rapida ricerca mi ha fatto trovare la voce di Wikipedia in inglese “flying buttress”: l’ho aperta, ho controllato qual è il nome della versione in italiano e ho scoperto che si dice “arco rampante”. (Ok, a questo punto il mio neurone ha tirato fuori il disegnino dei contrafforti ad archi rampanti, ma questa è un’altra storia)

La mia domanda è semplice. È possibile che un traduttore trovi scritto “flying buttress”, traduca parola per parola, e non si renda conto che il sintagma in italiano non ha senso? È possibile che non gli sia mai venuto in mente di usare Wikipedia in questo modo non standard ma utilissimo per la terminologia tecnica? (E comunque anche Wordreference riporta la traduzione).

Quizzino della domenica: cinque monete

Due tra cinque monete apparententemente identiche sono false. Le due monete false hanno lo stesso peso, che è diverso da quello delle monete genuine. Avendo a disposizione una bilancia a due piatti che indica la differenza di peso tra i due piatti (e non quindi solo quale dei due piatti ha un peso maggiore), qual è il numero minore di pesate necessario per riuscire a trovare almeno una moneta genuina?



(trovate un aiutino sul mio sito, alla pagina http://xmau.com/quizzini/p593.html; la risposta verrà postata lì il prossimo mercoledì. Problema tratto da Mathematics StackExchange; figura di dear_theophilus, da OpenClipArt.)

How to Draw 100+ Animals (ebook)

[Disclaimer: Ho ricevuto il libro grazie al programma Early Reviewer di LibraryThing]
Io non so disegnare. Non si può avere tutto dalla vita. Ogni tanto provo a vedere se qualche libro mi permette di imparare almeno un po’, così ho provato a prendere questo volumetto, evidentemente destinato a bambini e ragazzi: ma non mi sono mai fatto problemi al riguardo. Il mio giudizio finale è piuttosto ambivalente. È sicuramente utile vedere le varie parti che si aggiungono man mano per arrivare alla figura finale, ma trovo che la scelta di avere sempre otto passi, sia per le figure più semplici che per quelle più complesse, non aiuti molto gli imbranati come me e nemmeno i ragazzini che sono il target. Mi chiedo inoltre se non sarebbe utile inserire qualche linea ausiliaria nei disegni, anche per avere un’idea delle proporzioni relative. In definitiva, può essere utile ma non vi trasformerà in novelli artisti.

(Kakkle Publications,How to Draw 100+ Animals, Kakkle Publications 2022, pag. 237, € 7,37, ISBN 9798985957921)

Voto: 3/5

spesa gratis :)

Oggi sono passato all’Esselunga per vedere se trovavo qualcosa da mangiare al volo. Non c’era nulla in stile finger food, quindi mi sono limitato a prendere una bottiglietta d’acqua. Vado alla cassa salvatempo, e mi arriva la rilettura: evidentemente sono targettizzato come uno di quelli che riempie i carrelli e segna qualcosa giusto per fare finta di nulla.
Ho pagato in contanti, quindi i 24 centesimi della bottiglietta sono stati arrotondati a 20; e ho ottenuto 20 punti fragola che convertiti in premi sono l’equivalente di venti centesimi. Risultato finale: gli eredi Caprotti mi hanno regalato la bottiglietta…

poi uno si chiede perché usa Amazon

Ho acquistato un po’ di libri di compiti per le vacanze dei ragazzi da libreriauniversitaria.it, per l’ottima ragione che né Amazon né Ibs li trattavano (e li posso anche capire). Ok, gli altri li posso anche capire, visto che questi libri sembrano introvabili a meno che tu non li compri a maggio. Capisco già di meno che libreriauniversitaria ti sposti in avanti di una settimana la data di arrivo prevista perché non riescono a trovare la seconda copia di uno dei libri senza inviarti nessuna mail. (Ok, se tu scrivi rispondono subito; ma appunto devi stare loro col fiato sul collo). Ma soprattutto non capisco che cosa faccia PosteItaliane.

Il pacco con i libri è stato spedito la mattina del 24 da Ferrara, ed è arrivato la sera all’hub di Bologna. Il 25 e il 26 si è acclimatato (era il weekend…), e nel tardo pomeriggio di lunedì 27 è arrivato a Peschiera Borromeo. Da lì si è mosso solo la mattina del 30 per finire a Sesto San Giovanni. Ah: notate che ho messo come luogo di consegna un locker presso un Lidl, in modo da semplificare la consegna. Quale era il problema che ha richiesto altri due giorni di acclimatazione?

Internet e le ricerche impossibili

Massimo Mantellini scrive che il motore di ricerca della Big G «Fa schifo per scelta aziendale, non per altro, e fa schifo ogni anno di più», e su questo sono abbastanza d’accordo. Tra l’altro ho notato che ormai è spesso impossibile scoprire se un risultato è recente o no senza aprire la pagina, cosa che fa perdere ancora più tempo.

Ma soprattutto scrive che «il punto centrale resta che al momento non esistono alternative serie»; e qui sono estremamente d’accordo. Io continuo a provare nuovi e vecchi motori di ricerca, famosi o di nicchia: per questi ultimi, se siete curiosi, potete guardare per esempio Brave o Marginalia. A parità di stringa, e dopo aver eliminato dai risultati Google tutti i siti “ottimizzati” (o se preferite sponsorizzati), gli altri motori hanno comunque una frazione dei risultati di Google. È possibile che ci sia semplicemente troppa roba in rete, e quindi (a) salvarla costi troppo e (b) persino Google deve trovare un modo di rientrare delle spese. Ma il risultato pratico è che la serendipità nelle ricerche ormai è morta. Il periodo in cui si potevano trovare «testi favolosi ed inaspettati» è stato intenso ma breve.

Osteria Ricci: evitatela

Ieri sera Anna e io siamo andati a cena con due nostri amici all’Osteria Ricci, nella zona di corso Indipendenza. Siamo arrivati alle 20:15 quando il locale – non enorme – era ancora mezzo vuoto, siamo finiti sotto una cassa che mandava musica a volume piuttosto alto e che non siamo riusciti a fare abbassare, e abbiamo cominciato a ordinare antipasti per tre (io non lo volevo). Poi io e Loris abbiamo chiesto un piatto di orecchiette (50 grammi, non di più); le signore hanno preso un’insalata e io ho anche contestualmente ordinato un piatto di carne. Erano le 21:25. (Sì, il servizio non brillava per rapidità).

Alle 21:50 arriva un cameriere, mi dice “lei sta aspettando il secondo, giusto?” e mi rimette una forchetta nuova. Alle 22:10 Anna si alza per fumare, chiede a un cameriere cos’era successo al mio secondo, e gli viene risposto “controllo”. Alle 22:20 mi sono alzato, sono andato in cassa e ho chiesto il conto, meno la carne che non mi era arrivata. Il proprietario ha detto che c’era stato un problema con il forno. Ho pagato (135 euro per antipasti per tre, due piatti di orecchiette, due insalate, due bottiglie d’acqua da 65 cc e una bottiglia di vino), ho salutato (“buonasera”, non certo “arrivederci”) e sono uscito.

Il proprietario poteva evitarsela, una scusa così idiota. Persino da Gionni lo zozzo se hai dei problemi in cucina – e possono capitare, intendiamoci – ti arriva qualcuno ad avvisarti del problema e chiederti se vuoi cambiare ordinazione oppure aspettare. Puoi fare dei piatti favolosi, ma se sei convinto che i tuoi clienti possano essere trattati in questo modo i clienti non te li meriti.

spam immobiliare

Mi ha appena telefonato la signora Irene di una non meglio precisata società immobiliare interessata a immobili nella via dove abito. Quando le ho risposto che mi aveva già cercato e le avevo detto di togliermi dalla loro base dati, mi ha risposto acida che a lei non risulta.

Ora, io su certe cose ho una memoria di ferro, e la combinazione nome-introduzione della chiamata mi era ben chiara in mente. Ma ho anche un furbofono che salva tutto, e quindi ho verificato che mi ha chiamato il 5 ottobre alle 15:38 e il 10 febbraio alle 16:50. Penso di sapere cosa farò il prossimo ottobre-novembre, quando mi richiamerà per la quarta volta.