
https://openclipart.org/detail/15417/no-cell-phones-allowed
(non parliamo dei sorpassi alle bici dove l’auto dovrebbe lasciare un metro e mezzo. Avere mezzo metro è già un lusso)
https://openclipart.org/detail/15417/no-cell-phones-allowed
frammento di una foto dal concerto dei Beatles alla Stowe School (da https://www.beatlesbible.com/1963/04/04/live-roxburgh-hall-stowe-school-buckingham/ )
Quale parola in questo elenco è un’intrusa, e perché? La ragione non è grammaticale.
(trovate un aiutino sul mio sito, alla pagina https://xmau.com/quizzini/p661.html; la risposta verrà postata lì il prossimo mercoledì. Problema mio.)
[Disclaimer: Ho ricevuto il libro grazie al programma Early Reviewer di LibraryThing]
Avevo già letto il primo racconto della collezione: non era un capolavoro, ma aveva delle potenzialità. Dato che il libro conteneva altri tre racconti nel mondo della macchina del tempo cinese, speravo in bene, ma sono stato deluso. Watson, almeno per quanto mi riguarda, è spesso troppo oscuro, e quando non lo è riempie il testo di pessimi giochi di parole – e io amo i giochi di parole! I racconti in breve:
▪ 1st Trip: Brave New World, by Oscar Wilde: senza infamia e senza lode, 3/5
▪ 2nd Trip: The Kidnap of Fibonacci: C’è qualcosa di strano nel testo di cui non sono riuscito a capire il senso. 3/5
▪ 3rd Trip: The Emperor’s New Wallpaper: Il più lungo, quasi un romanzo breve, ma impossibile da capire: troppi salti logici. L’unica parte divertente è quando fuggono dall’antica Cina per finire in Barsoom. 2/5
▪ 4th Trip: Sherlock Holmes and the Butterfly Effect: un po’ meglio, ma comunque pieno di giochi di parole che non mi dicono nulla. 3/5
▪ Hot Gates: l’idea dello scioglimento è bella, ma non mi è piaciuta la sua prosa. 2/5
▪ Monkey Business: Ambientazione interessante: purtroppo temo di aver perso – ma la colpa è mia – molte citazioni scespiriane, a parte quella italiana ovvia :-) 4/5
▪ When the Aliens Stop to Bottle: strano, cupo, e secondo me lasciato a mezzo. 3/5
▪ Heinrich Himmler in the Barcelona Hallucination Cell: idea carina: ci ho perso un po’ a capire di cosa stava parlando: Watson sicuramente è un esperto di quel periodo storico. Termina però in tono minore. 2/5
▪ Clickbeetle: Non ci ho capito un’acca. 1/5
▪ Journey to the Anomaly: Interessante il tratteggio delle specie aliene, ma come sempre troppi giochi di parole e un finale moscio. 3/5
▪ The Birth of Venus: Direi il migliore racconto della raccolta. 4/5
(Ian Watson, The Chinese Time Machine, NewCon Press 2023, pag. 308, € 5.53, paperback ISBN 9781914953477)
Voto: 2/5
Occhei. Ho perso praticamente un mese di statistiche a causa di un aggiornamento del server che aveva bloccato la produzione dei file. Il fatto che sia passato quasi un mese senza che me ne accorgessi dovrebbe farvi capire quanto io sia interessato alle statistiche. Non ha quindi molto senso mettere le statistiche locali, tranne che per la top 5 di agosto (che è meno toccata, tranne per i post della prima settimana e i sempreverdi). Anzi stavolta è una Top 6 perché c’è un altro post oltre le 500 visite.
Chissà come mai c’è stato il vecchio post su Orsini (ma non quelli più recenti). Misteri dei motori di ricerca, mi sa.
Le statistiche Google però funzionano: ecco qua i dati per luglio e per agosto.
Luglio: 3172 clic da mobile (+171), 1128 da desktop (+61) e 63 da tablet (-24). Le prime 10 query:
insulti romani 152
fun = 9927 149
zolva1 sms 124
fun=9927 86
insulti in romano 66
zolva1 58
codice bianco ikea 49
fun 9927 39
fun poison virus genius 39
zolva 1 messaggi 37
Agosto: 3489 clic da mobile (+217), 886 da desktop (-242) e 82 da tablet (+19). Le prime 10 query:
insulti romani 135
zolva1 sms 104
codice bianco ikea 101
insulti in romano 68
zolva1 39
problemi di logica 36
fun = 9927 33
insulti romaneschi 32
250% in meno 32
fun=9927 30
Il mio amico Marco Fisk segnala questo articolo – che ovviamente non avrei mai letto altrimenti – dove Viviana Mazza scrive senza veruna vergogna che Biden «ha solo 15 anni di più in media rispetto ai nati nel suo stesso anno». Ve lo dico subito: Mazza ha tradotto (male: tanto valeva usare Google Translate) questo articolo di Bloomberg del maggio scorso che diceva
«Someone born in Colonial America in the 18th century had a life expectancy of just 28—skewed heavily, of course, by the fact that so many people died in infancy. When Madison took office, he was already more than twice as old as most of those born the same year. He was, in relative terms, much older than Biden, who is just 15 years older than the average life expectancy of his year group.»
e quindi che Biden ha solo 15 anni in più rispetto all’aspettativa di vita media di chi era nato nel suo stesso anno. Non sapere né l’inglese né la matematica non aiuta molto, quando bisogna scrivere un articolo.
Detto questo, il matematico che è in me trova comunque errata da un punto di vista logico anche la frase originale di Bloomberg, ancorché essa sia tecnicamente corretta. È vero che l’aspettativa media di vita di una persona nata nel 1942 era di 66 anni, e quindi Biden l’ha superata di 15 anni; ma quello che ci interessa davvero sapere è quanta percentuale delle persone nate nel 1942 è ancora viva oggi, oppure qual è l’aspettativa di vita attuale di chi è nato nel 1942 ed è ancora vivo. (Occhei, per essere davvero precisi quello che ci interessa è sapere quante di queste persone siano ancora attive, per avere un’idea di cosa si può fare a quell’età: ma trovare questi dati è parecchio più complicato, mentre quelli da me indicati dovrebbero essere disponibili nelle tabelle attuariali).
Il problema di base è sempre lo stesso: distinguere tra media e mediana. All’epoca di Madison l’aspettativa di vita era molto bassa a causa delle morti durante l’infanzia, ma chi arrivava alla maggiore età e scampava anche alle guerre poteva poi vivere abbastanza a lungo. Ecco dunque perché il paragone tra Biden e Madison è mal posto, almeno in questi termini. Ma qua in effetti occorre avere compreso qualcosa in più dell’aritmetica di base.
Il cartello mostrato nei supermercati francesi Carrefour
Ebbene sì! Dopo la pausa estiva il Carnevale della matematica è tornato, e abbiamo addirittura una new entry! Ragione di più per andare a leggerlo, no?