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matematto non praticante

Ce li stiamo giocando tutti

In giro per Milano: un bel 30% di gente ancora con la mascherina, compresi dei giovani. La schiavitù mentale è più forte di quella legislativa.

Che una cosa come questa la dica Diego Fusaro è una non-notizia, e infatti non avevo nemmeno perso tempo a commentarla. Che la dica Enrico Ruggeri, oltre a farci ricordare che è sempre meglio seguire una persona solo nei campi in cui esperta, merita due parole in più.

Io ho dei grossi dubbi sull’utilità pratica di indossare mascherine all’aperto quando si va in giro, a meno che non ci si trovi in una ressa e quindi si stia vicino alle stesse persone per un po’ di tempo. Questo significa che venerdì mattina ho immediatamente smesso di portarla, e finalmente posso di nuovo vedere cosa c’è intorno a me. (Avete presente gli occhiali appannati?) Ma se qualcuno continua a portare la mascherina quando non c’è obbligo a me non cambia la vita né in un senso né nell’altro. Evidentemente c’è invece gente che ritiene di dover diffondere il suo Verbo, dando dell’imbecille agli altri.

Quizzino della domenica: Cuisine secrète

Cinque logici matematici sono andati in vacanza in un paesino sperduto in Krakozhia. Si ritrovano a cena in una locanda dove si preparano solo nove piatti, indicati con le lettere A, B, C, D, E, F, G, H, I. Ordinano i piatti da A a E; il cameriere prende le ordinazioni e arriva con i cinque piatti che mette al centro del tavolo, in modo che nessuno può capire cosa ha ordinato. A questo punto i logici, punti nel vivo, ritornano altre due volte nella locanda, sempre ordinando cinque piatti e vedendoseli portare al centro del tavolo; al terzo giorno però sono in grado di associare tutti i piatti alla lettera corrispondente. Come hanno fatto?



(trovate un aiutino sul mio sito, alla pagina http://xmau.com/quizzini/p568.html; la risposta verrà postata lì il prossimo mercoledì. Problema da Jaume Sués Caula, Giochi di ingegno per esercitare il cervello, Armenia 2017, problema 90; immagine da FreeSVG.)

Station Eleven (ebook)

D’accordo, questo è un problema mio: ma per me è stato davvero difficile leggere un libro che parla di un mondo post-apocalisse, con l’apocalisse in questione nata da una pandemia influenzale. Forse non è nemmeno la pandemia di per sé che mi ha angosciato, quanto il vedere come tutta la civiltà che do per scontata si sia sbriciolata in pochi giorni, forse anche molto più di quanto ci si possa aspettare: mi pare impossibile che al ventesimo anno dopo la fine del mondo nessuno abbia ancora cominciato a produrre elettricità anche se in piccolo, e nessuno sia andato a saccheggiare le biblioteche per cercare informazioni su come fare alcune cose di base. Eppure i protagonisti dicono che ormai la vita è molto più tranquilla che dieci anni prima… insomma non siamo più alla pura sopravvivenza.
Emily Mandel – St.John è il suo secondo nome… – lavora bene con i continui salti tra passato e presente, e costruisce una ragnatela dove i vari protagonisti man mano si avvicinano e allontanano. Certo: nonostante il libro termini con una nota positiva verso un nuovo inizio, c’è un attaccamento quasi morboso sul momento in cui è giunta la fine del mondo, come quando si legge “a pranzo ha bevuto il penultimo caffè della sua vita”. Leggendolo in inglese ho notato che spesso il sesso dei personaggi è tenuto nascosto per molto tempo, come nel caso del “conductor”, cioè il direttore d’orchestra; una scelta indubbiamente voluta.

(Emily St.John Mandel, Station Eleven, Vintage 2014, pag. 353, € 9,49 (cartaceo 12,90), ISBN 9780385353311)

prese per i fondelli


Il messaggio qui sopra mi è arrivato alle 16:33 di ieri. Mi sono iscritto al sito e alle 16.37 sono arrivato a una pagina con su scritto “spedizione non più modificabile”. Perché fate così i fighetti?

Strane dogane

Gli amici cinesi che vendono via Aliexpress si sono rapidamente adeguati alla richiesta di pagare l’IVA, e quindi ho ricominciato a comprare lì. Ieri mi sono arrivati due pacchetti: il primo con 100 mascherine FFP2 ordinate 12 giorni fa – secondo me hanno già dei magazzini da qualche parte in Europa – e il secondo con le luci per le nostre biciclette. Il punto è che quelle luci le avevo ordinate a novembre, ma soprattutto erano state sdoganate il 4 gennaio. Chi se le è tenute da parte per un mese?

(ciliegina: sono arrivati due postini diversi)

Facebook perde utenti (quorum ego…)

La scorsa settimana è arrivata come una bomba la notizia (qui in inglese, qui la versione del Post) che Facebook nell’ultimo trimestre non ha aumentato il numero di utenti attivi nel mese, e anzi il numero di utenti attivi giornalieri è calato. Intendiamoci, il primo valore resta a 2,9 miliardi e il secondo è sceso da 1,930 miliardi a 1,929 miliardi. Ma la cosa è bastata per far perdere un quinto del valore alle azioni.

Considerando tutti i miei amici che hanno dovuto usare un secondo account perché il primo era stato temporaneamente bloccato, mi stupisce che gli utenti attivi mensili non siano cresciuti. Vorrei però raccontarvi del mio caso particolare. Come avevo scritto, dal 22 gennaio sono obbligato a settare l’autenticazione a due fattori per connettermi al sito zuckerberghiano. Bene, il mio ultimo accesso è stato il 21 gennaio. (ah: considerando che io non ho mai avuto Messenger e leggevo i messaggi solo da desktop, se qualcuno mi ha scritto lì non ne so nulla). È probabile che tra un paio di settimane mi connetterò, visto che purtroppo c’è gente che posso contattare solo da lì e visto che ho un libro che sta uscendo; ma posso anticipare che in queste due settimane sono sopravvissuto senza nessun problema. Insomma, non vedo nulla di strano nello stop all’uso di Facebook, anche i vecchi si saranno accorti che non ti dà chissà cosa. Non ho idea di cosa farà ora Zuckerberg, ma potrebbe essere divertente…