Dalla scorsa settimana è in edicola un nuovo quotidiano economico, che come potete immaginare è figlioccio di La Verità. Io me ne sono accorto perché davanti alle edicole c’era appiccicata la fotocopia della prima pagina del primo numero, che vedete anche qui riportata nel mio post. Il direttore responsabile, il solito Maurizio Belpietro, spiega nel suo editoriale che – come cinque anni fa decise di fare uscire un «giornale politico d’impronta moderata» – ora intende «raccontare la verità senza censure». Ok. Ma io ve lo dico subito: se devi intitolare “Clamoroso!” il tuo articolo principale mi fai già capire che di clamoroso non ci sarà proprio nulla, e mi risparmi la fatica di aprire l’articolo in questione. Se una cosa è davvero clamorosa non serve dirlo, il lettore medio dovrebbe capirlo.
Se poi mi chiedete se sarà vero che un hacker sia entrato nei conti correnti di Bankitalia, la mia ipotesi è “sì, ma dobbiamo accordarci su cosa si intende per vero”. Non so se conoscete l’aneddoto su Giuseppe Verdi che un giorno, mentre passeggiava, sentì un suonatore di pianola che stava storpiando il motivo de “La donna è mobile”: gli lasciò una moneta e gli disse che almeno la suonasse con un tempo più rallentato. Il giorno dopo il suonatore aveva un cartello appeso al collo: “Allievo di Giuseppe Verdi”…
(ho scoperto che Panorama è stato comprato dall’editrice della Verità. Ora capisco qualcosa in più)