Archivi autore: .mau.

Informazioni su .mau.

matematto non praticante

Alessandro Orsini, Wikipedia e querele

Alessandro Orsini è un professore universitario (associato, se non sbaglio). È anche un opinionista televisivo, soprattutto a partire dall’invasione russa dell’Ucraina dove la sua posizione nettamente filorussa lo ha fatto diventare un invitato seriale. Un corollario di questa presenza è che i suoi fan hanno cominciato a cercare di inserire la voce su di lui in Wikipedia.

Ma nell’edizione italiana di Wikipedia ci sono varie regole per definire se qualcosa o qualcuno è da ritenere rilevante e quindi inseribile nell’enciclopedia (nel gergo wikipediano si dice “enciclopedico”). Essere professore universitario non rende enciclopedici. Essere un opinionista televisivo meno ancora. La situazione rimase in stallo finché non si notò che nel 2010 Orsini vinse il Premio Acqui Storia con il suo libro Anatomia delle Brigate Rosse. Il Premio Acqui è considerato rilevante, e per traslato anche Orsini è considerato rilevante come scrittore. Le informazioni sulla sua carriera universitaria e la sue apparizioni televisive appaiono, ma come aggiunte secondarie.

Il problema è che il suddetto libro ha avuto in gran maggioranza recensioni molto negative, che quindi occupavano buona parte del contenuto. (Io non l’ho letto, quindi non posso dare un giudizio personale). Questo non piaceva a Orsini e ai suoi fan, e la voce in tutto questo tempo è stata un campo di battaglia. Siamo arrivati al doxxing, con un amministratore che dalle pagine del Fatto Quotidiano è stato accusato da un utente di nickname Gitz6666 di essere in conflitto di interessi su quella voce e si è dimesso; e giovedì scorso un avvocato ha mandato una PEC a Wikimedia Italia (che non c’entra un tubo, ma questo concetto non è mai entrato in testa) chiedendo la cancellazione, entro 5 giorni, della voce su Orsini che ritiene diffamatoria e informazioni sull’identità di sei amministratori di wikipedia in italiano per sporgere querela per diffamazione nei loro riguardi.

Io non dovrei essere tra i sei, considerando che non sono stato contattato: d’altra parte l’unica modifica che avevo fatto su quella voce era stata sostituire alla frase

In occasione della partecipazione di Orsini ad alcune trasmissioni televisive, suscitano diverse polemiche alcune sue posizioni sul tema dell’invasione russa dell’Ucraina del 2022, in particolare l’idea che l’espansione a est della NATO sia concausa della guerra e le critiche alla debolezza dell’Unione europea.

la frase

Durante l’invasione russa dell’Ucraina del 2022 suscitano diverse polemiche alcune sue posizioni, in particolare l’idea che l’espansione a est della NATO sia concausa della guerra.

dove non mi pare di vedere diffamazione. AD ogni modo Wikimedia Italia ha detto di contattare la Wikimedia Foundation, cosa che immagino sia stata fatta perché in questo momento la voce è oscurata e protetta, e immagino non tornerà mai su Wikipedia in lingua italiana se non per circostanze eccezionali, tipo l’assegnazione del Nobel per la pace. Non ho idea se ciò che voleva Orsini fosse proprio la cancellazione e non la sostituzione con un testo agiografico: ad ogni modo è andata così, e Wikipedia sopravviverà anche senza dire a tutti chi è Alessandro Orsini.

Aggiornamento: (12:15) E invece no, a quanto pare a Orsini bastava che il mondo non sapesse attraverso Wikipedia delle stroncature del suo libro. È chiaro che io non capirò mai la mente umana.

La tartaruga non fa una ruga (ebook)

copertina Se qualcuno si chiedesse cosa diavolo ha a che fare Martin Gardner con le filastrocche per bambini, vuol dire che non ha studiato. A parte il fatto che Gardner ha scritto di tutto, prima di cominciare a tenere la sua rubrica di giochi matematici sullo Scientific American era stato per alcuni anni l’editor della rivista per ragazzi Humpty Dumpty Magazine. Detto questo, il librino ha delle bellissime illustrazioni stile anni ’60 di John Alcorn, tra Yellow Submarine e Vip – mio fratello superuomo; i testi sono “educativi”, direi, anche se divertenti. Forse al posto di Valentina Paggi avrei usato un registro un po’ più alto, scrivere le poesiole in italiano dà sempre il rischio di scadere nel lezioso. Infine: essendo un testo per bambini consiglierei comunque di comprare la versione cartacea.

(Martin Gardner e John Alcorn (illustratore), La tartaruga non fa una ruga [Never make fun of a turtle, my son], Salani 2022 [1969], pag. 48, € 7,99 (cartaceo: 13,90), ISBN 9788831016780, trad. Valentina Paggi)
Voto: 4/5

L’infinito (libro)

Il testo è sicuramente molto tecnico, e più sul lato della logica matematica che della matematica vera e propria. (L’ultimo capitolo è dedicato alla fisica, ma secondo me è il meno riuscito). Questo però non è un problema: devo dire che il testo è molto più semplice – occhei, in modo relativo, non usatelo come lettura postprandiale, a meno che non vogliate abbioccarvi – di tutti quelli che ho letto, e soprattutto mostra sviluppi a mio parere interessanti sulla ormai centenaria diatriba sull’Ipotesi del continuo. Sappiamo che esso non è decidibile, ma questo vale nella teoria degli insiemi che usiamo di solito, ZF (dai nomi di Zermelo e Fraenkel che hanno scelto quali assiomi accettare). Potremmo aggiungere altri assiomi che sembrano sufficientemente naturali e arrivare a poter dimostrare che nella nuova teoria una dimostrazione (probabilmente di falsità) esiste. Inoltre troviamo un’ampia sezione sugli infinitesimi, che paradossalmente Cantor non accettava, anche qui con la presentazione di alcune teorie, come quella alpha di Benci, Di Nasso e Freguglia, che gettano una nuova luce sia sui paradossi di Zenone che sugli infinitesimi di Abraham Robinson. Insomma, un libro illuminante.

(Claudio Ternullo e Vincenzo Fano, L’infinito : Filosofia, matematica, fisica, Carocci 2021, pag. 160, € 18, ISBN 9788829009480)
Voto: 5/5

Le prese per i fondelli di Trenitalia


Lo scorso 18 agosto eravamo a Chiavari e Anna doveva andare a Monza dai suoi genitori (mia suocera sarebbe poi morta un mese e mezzo dopo). Aveva prenotato un Intercity molto presto il mattino per poter arrivare in tempo per la visita medica. Purtroppo quel giorno ci fu una tromba d’aria e la ferrovia tra Lavagna e Chiavari venne divelta giusto qualche decina di minuti prima che passasse il treno. Anna rientrò così a casa zuppa (aveva anche perso l’ombrello) verso le otto del mattino, il che da un certo punto di vista fu una buona cosa perché mi stava venendo un’orchite ed ero bloccato a letto. Poiché il biglietto era stato acquistato con la mia carta di credito, Il 3 settembre 2022 ho compilato il form per la richiesta di rimborso, dopo avere telefonato al call center perché la procedura mi pareva incredibilmente bizantina. La mail automatica di risposta diceva

Trenitalia si impegna a fornire una risposta entro 30 giorni dalla data di presentazione della domanda, come previsto dalle Condizioni Generali di trasporto e dalla Carta dei Servizi.

La risposta è arrivata ieri, il 15 giugno 2023. Nove mesi abbondanti. Ed è stata negativa, perché

La richiesta di rimborso per treno cancellato o per treno con ritardo in partenza superiore a 60 minuti deve essere presentata nel momento in cui si verifica l’impedimento al viaggio.

come scritto nel sito.

Penso che riusciremo a sopravvivere senza questo rimborso. Faccio solo notare (ai miei ventun lettori, non vale la pena perdere tempo con Trenitalia) che

(a) quando è stata annunciata la cancellazione del treno, non è stato detto di passare in biglietteria (che era già strapiena di suo, chiaramente) per certificare la rinuncia al viaggio;
(b) quando ho chiamato il call center, non mi è stato detto “ma aveva chiesto in biglietteria la rinuncia?”;
(c) non ha alcun senso dare dodici mesi di tempo per spedire la domanda di rimborso, se tanto ci vuole la rinuncia in tempo reale;
(d) non si capisce perché ci siano voluti più di nove mesi per dire “cicca cicca”.

Tralascio il fatto che non è che uno guardi il sito per vedere il da farsi, perché tanto mi direbbero “è un tuo problema, e prendi il biglietto e non leggi”. (Sì, lo so, potrebbe valere anche per i punti (a) e (b): qui il mio punto è che all’azienda evidentemente non importa nulla dei clienti, ma nemmeno del loro lavoro interno)

Mamma, mi si è persa la ricetta!

errore problema generalizzato
Dovrei prenotare una visita medica. Non esistono date a Milano città nei prossimi 12 mesi, la prima data utile al Bassini (che è più vicino di Gratosoglio da casa mia, quindi non è tutto quel problema) è il 23 febbraio.
Ma soprattutto stamattina era impossibile trovare le prentoazioni nel sito, come si può vedere da questi messaggi di errore.
Ecco la Grande Sanità Lombarda in tutto il suo splendore.

UNESCO: a volte ritornano

Una delle prime cose che Donald Trump fece da presidente degli USA fu abbandonare l’Unesco perché “antisraeliana”. Non era nemmeno stata la prima volta: nel 1984 l’aveva fatto anche Reagan, citando “corruzione e un atteggiamento filosovietico”. (Rientrarono nel 2003 con George Bush jr)

Lunedì l’amministrazione Biden ha annunciato che da luglio gli USA rientreranno nell’Unesco (e quindi pagheranno le loro quote, che sono anche alte: fino al 2011 contribuiva per il 22% al suo bilancio). Come mai? Beh, il motivo principale non è che probabilmente che si sono accorti che i cinesi sono stati molto felici di poter prendere la guida informale dell’istituzione, ma che l’Unesco non si limita a instituire i patrimoni mondiali dell’umanità ma sta lavorando sull’etica per le AI: lo scorso novembre hanno proposto il primo standard etico. Insomma qualcuno nell’amministrazione statunitense si è accorto che forse è meglio controllare anche con i soldi (chiaramente erano restati come osservatori) cosa si fa.

Come sempre, i principi (accettabili o no) sono importanti, ma la realpolitik funziona meglio…

AI e Beatles

immagine da https://openclipart.org/detail/190140/yellow-cartoon-ship

Leggo sul sito BBC che sir Paul McCartney, in un intervista a Radio4, ha detto che l’intelligenza artificiale “ha permesso di avere un’ultima canzone dei Beatles”.

Come ricorderete, quando nel 1995 uscì Anthology gli allora tre Beatles rimasti ottennero dei nastri da Yoko Ono e fecero uscire due brani: “Free as a Bird” (venuta molto bene, anche senza considerare il video da lacrimoni; ma ci hanno aggiunto dei pezzi) e “Real Love” (schifezza era e schifezza è rimasta). Si era sempre vociferato di un terzo brano, “Now and Then” che non è però mai stato pubblicato ufficialmente, facile immaginare il perché. Anche Jeff Lynne, che produsse quei brani, disse “ci abbiamo fatto su casino per un pomeriggio”; e in seguito Paul disse che George aveva definito il brano “spazzatura” e si era rifiutato di lavorarci su, lasciandolo evidentemente arrabbiato.

Solo che una frase come “We had John’s voice and a piano and he could separate them with AI. They tell the machine, ‘That’s the voice. This is a guitar. Lose the guitar'” mi suona molto strana. Non che un’AI non possa farcela; ma lo stesso risultato si poteva già ottenere nel 1995, come si sente negli altri due brani. La mia prima domanda è “qual è il problema di Paul con questo brano?”, e la seconda “e come pensa di creare una parte per George?” Insomma, più leggo l’intervista più la cosa mi puzza.

(Poi ci sono già da mo’ i brani di Paul “cantati da John sfruttando l’intelligenza artificiale”. A me fanno solo ridere, ma magari sono io a sbagliarmi)